Vini Di Fuccio


Vini Di Fuccio

Vini Di Fuccio

di Enrico Malgi

Il territorio del Vulture in Basilicata fagocita la maggior parte della produzione vitivinicola regionale, soprattutto quella a base di Aglianico con circa il 45% del totale, cioè la metà dell’intera coltivazione a bacca rossa, mentre gli altri tre comprensori del Materano, di Roccanova e dell’Alta Val d’Agri sono soliti impiegare, oltre all’onnipresente Aglianico, anche vitigni provenienti da altre regioni oppure quelli internazionali.

In Alta Val d’Agri sussistono particolari condizioni pedoclimatiche ed alture di oltre 500 metri, che favoriscono così ottime escursioni termiche adatte alla produzione di vini di eccellente qualità.

L’azienda agricola Di Fuccio è situata nel comune di Viggiano, che raggiunge circa i 1.000 metri di altezza, e dal 2002 fa parte del Consorzio Terre dell’Alta Valle d’Agri Dop. Con la collaborazione dell’esperto e capace enologo lucano Fabio Mecca produce complessivamente 35.00 bottiglie di vino, attraverso quattro etichette che ho degustato in questi giorni: un bianco, un rosato e due rossi.

Controetichette vini Di Fuccio

Controetichette vini Di Fuccio

Eremo Basilicata Bianco Igp 2022. Blend di Fiano e Jusana, quest’ultima è rara varietà lucana proprio di questo territorio. Vendemmia effettuata ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,50 euro.

Eremo Basilicata Bianco Igp 2022 Di Fuccio

Eremo Basilicata Bianco Igp 2022 Di Fuccio

Nel calice si staglia un luminoso colore giallo paglierino abbastanza carico. Bouquet espressamente pregnante di un’ottima scorta fruttata di pesca bianca, pera coscia, mela golden, albicocca, melone bianco, mandarino, susina gialla, nocciola, banana ed uva spina, insieme a punteggiature di fiori di campo, sambuco, salvia, timo, felce, muschio e particelle speziate. In bocca esordisce un sorso fresco, morbido, sapido, delicato, vellutato, succoso, integro e cristallino. Articolazione palatale agile, seducente, suadente e slanciata. Scatto finale gradevole. Da provare su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.

Antifonario Rosato Terre dell’Alta Valle d’Agri Doc 2022. Blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Malvasia Bianca. Raccolta delle uve ad inizio di ottobre. Affinamento in acciaio per tre mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 9,50 euro.

Antifonario Rosato Alta Valle d'Agri Doc 2022 Di Fuccio

Antifonario Rosato Alta Valle d’Agri Doc 2022 Di Fuccio

Alla vista si appalesa un brillante colore melogranato. Ventaglio olfattivo portatore di gioiosi ed eclettici profumi, che vanno a stuzzicare proditoriamente le narici. L’incipit cerca di convincere il naso della bontà delle carte in suo possesso, proponendo gentili fragranze fruttate di amarena, chinotto, fragola, pompelmo rosa, mirtilli e cassis, a cui si accodano immediatamente sensitivi umori di geranio, peonia, genziana, erbe aromatiche e deliziosi spunti speziati. In bocca penetra un sorso scorrevole, teso, avvolgente, insinuante, glicerico, sapido, vellutato, fine, raffinato e decisamente armonico nel suo perfetto equilibrio gustativo. Contatto tattile rotondo, stimolante, felpato, snello, pulito, intrigante e ben calibrato. Affondo finale palpitante e giudizioso. Ottimo rosato davvero da spendere su una pizza margherita e baccalà in umido con patate.

Bangor Rosso Terre dell’Alta Val d’Agri Doc 2021. Composito blend di Merlot, Cabernet Sauvignon ed Aglianico. Vendemmia effettuata ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 9,00 euro.

Singolare il nome di questo vino che vuole rievocare l’esistente legame tra l’abbazia di Bangor nel Regno Unito e la chiesa rupestre di Santa Maria della Preta di Viggiano. Personalmente mi ricordo che nella Coppa delle Coppe di calcio nella stagione 1962-63 si affrontarono il Bangor ed il Napoli, con gli azzurri usciti vincitori dopo tre tiratissimi matches.

La veste cromatica si manifesta subito in modo vivace ed esaltante, attraverso un giovane e propositivo colore rosso rubino. Screziato di privilegiati sentori lo spettro aromatico, densamente profumato di indelebili e pluralistiche essenze di tanta ottima frutta fresca della pianta e del sottobosco. In prosieguo ecco emergere poi afflati di violetta, rosa, erbe aromatiche, tartufo e spezie orientali.  Approccio palatale decisamente accattivante, tagliente, arrotondato, scalpitante, vibrante, incisivo, schietto, sapido, morbido e bene equilibrato. Trama tannica ottimamente ricamata. Nobile l’allure, che comunica una percezione tattile aristocratica, affascinante, elegante, fine e dinamica, puntellando così un carattere solido e bene articolato. Vino che potrà durare intatto ancora per alcuni anni. Chiusura godibile ed appagante. Da spendere su un formaggio pecorino canestrato di Moliterno e grigliata di carne.

La Preta Rosso Terre dell’Alta Val d’Agri Doc 2019. Stesso blend del vino precedente di Merlot, Cabernet Sauvignon ed Aglianico. Uve raccolte sempre ad inizio di ottobre. Maturazione ed elevazione in acciaio, legno e boccia per circa un anno e mezzo. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 16,50 euro

Calice tinto da uno sfavillante e rassicurante colore rosso rubino scuro. Corredo aromatico riccamente affastellato da una miriade di nitide e sensitive fragranze di ciliegia, prugna, mirtilli, ribes, lamponi, fragole, more, viola, iris, peperone verde, baccelli di piselli, menta piperita, pepe verde, chiodi di garofano e noce moscata. In più si appalesano ricordi terziari di liquirizia, caffè torrefatto, tabacco, mentolo, balsamo, cacao, grafite, china, goudron e note empireumatiche. Sorso portatore di una pienezza e morbidezza di frutto e che poi risulta ben tornito, fresco, elegante, ammiccante, armonico, complesso e strutturato. I tannini esprimono accondiscendenza e sottomissione. Perfetta la precisione stilistica così aderente alle rispettive varietà. Appeal aristocratico, affascinante, intrigante e voluttuoso. Longevità tutta ancora da scoprire. Retroaroma edonistico e persistente. Da spendere su un piatto di tagliatelle al sugo di carne al modo lucano e caciocavallo podolico.

Ottimi vini davvero, frutto di un areale che, nonostante sia collocato ai margini della vitienologia lucana rispetto al comprensorio del Vulture, sta cercando di emergere nell’agone regionale e nazionale con buoni risultati attraverso un potenziale di grande crescita.

 

Azienda Agricola Di Fuccio

Via Foresta, 3 – Viggiano (Pz)

Cell. 338 2274900

[email protected]  – www.aziendaagricoladifuccio.it

Titolari: Famiglia Di Fuccio

Enologo: Fabio Mecca

Ettari complessivi di proprietà: 100

Bottiglie prodotte: 35.000

Vitigni: Aglianico, Merlot, Cabernet Sauvignon, Malvasia bianca e Jusana.

 

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