Vini Ettore Sammarco – Nuove annate


Vini Ettore Sammarco

Vini Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Dissertare sui vini di papà Ettore e di suo figlio Bartolo Sammarco di Ravello è come andare alla ricerca della primordiale storia di tutta la viticoltura della Costiera Amalfitana. E’ qui, infatti, che nel 1962 il giovane ed entusiasta Ettore cominciò a produrre vino di qualità in modo commercialmente costante in un areale estremo, ancora vergine e che allora era dedito soltanto ad una sporadica elaborazione di etichette che per lo più privilegiavano un discreto rosato, che faceva gola a tutti i numerosi turisti. In più quello amalfitano è un comprensorio totalmente privo di specie varietali internazionali e perfino nazionali. Gli unici vitigni “stranieri” ammessi alla coltivazione sono l’Aglianico, il Piedirosso, lo Sciascinoso, la Falanghina, la Biancolella e poco altro, che comunque sono di origine chiaramente campana. Ma per lo più si utilizzano varietà minimali locali come il Tintore di Tramonti, la Serpentaria, il Tronto, il Moscio, il Fenile, la Ginestra, la Pepella, la Biancazita, la Biancatenera, la Ginestrella ed il Ripoli,

Ogni anno Bartolo, che ormai è subentrato a papà Ettore in modo stabile alla guida aziendale, mi fa assaggiare in anteprima le nuove annate, come puntualmente è successo anche questa volta. Quattro le bottiglie da testare, due di bianchi, una di rosato ed un’altra di rosso.

Controetichette vini Ettore Sammarco

Controetichette vini Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Ravello Bianco Selva delle Monache Doc 2022. Blend di Biancolella e Falanghina. Maturazione in acciaio per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.

Selva delle Monache Ravello Bianco Costa d'Amalfi Doc 2022 Ettore Sammarco

Selva delle Monache Ravello Bianco Costa d’Amalfi Doc 2022 Ettore Sammarco

Attraente il colore giallo paglierino lucente e riflesso di lampi verdolini che si appalesa nel bicchiere Spettro aromatico affastellato da intensi e promiscui profumi, che manifestano una concreta derivazione fruttata, floreale e vegetale di pesca bianca, susina, mela verde, melone bianco, agrumi della Costiera, mandorla, biancospino, ginestra, mughetto e macchia mediterranea. Sottofondo bellamente speziato. In bocca esordisce un sorso che subito si rivela fresco, morbido, iodato e sapido e supportato poi da doviziose vibrazioni palatali così eleganti, gradevoli, aggraziate, suadenti, soavi, cristalline e minerali. Da bere giovane. Allungo finale decisamente appagante. Da preferire sulla classica cucina di mare della Costiera e carne bianca.

Costa d’Amalfi Ravello Bianco Vigna Grotta Piana Doc 2022. Blend di Biancolella, Falanghina e Ginestrella. Fermentazione per metà in acciaio e l’altra metà in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 35,00 euro. Di questo vino si producono poche bottiglie soltanto in annate molto favorevoli. Questo millesimo consta di 1.900 pezzi.

Veste cromatica segnata da una tonalità di giallo paglierino luminoso e già carico a dispetto della gioventù del vino. Dal ricco e variegato bouquet esplode immantinentemente un magnifico pot pourri di gradevoli fragranze di tanta ottima frutta fresca come la mela annurca, la clementina, l’albicocca, la pera kaiser, la nespola, il fico, il mango, il kiwi, la papaya e l’ananas. In seguito risaltano poi credenziali floreali e vegetali di sambuco, tiglio, muschio, lavanda, menta, timo e salvia. Timbro speziato, sulfureo e salmastro. Attacco in bocca tagliente, sapido, glicerico, delizioso, voluttuoso, fine, balsamico, succoso, sferzante, armonico e sospiroso. Progressione palatale oggettivamente elegante, affascinante, raffinata, aggraziata, seducente ed incisiva. Potenzialità di serbevolezza a lunga scadenza. Scatto finale persistente ed edonistico. Perfetto per accompagnare un risotto ai frutti di mare ed un fiordilatte di Agerola. Un bianco davvero eccellente.

Costa d’Amalfi Ravello Rosato Selva delle Monache Doc 2022. Perfetta fusione tra il Piedirosso al 60% e saldo di Aglianico. Maturazione in acciaio per tre mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 17.00 euro.

Nel calice serpeggia un brillante colore rosato ramato. Al naso salgono profondi, stimolanti ed increspati effluivi di amarena, mela cotogna, chinotto, lamponi, drupe del sottobosco, rosa, erbe aromatiche, frammenti speziati e percezioni iodate. In bocca entra un sorso scorrevole, appassionato, gentile, sapido, elegante, fascinoso, felpato, suadente, garbato, fine, fresco, morbido, affusolato, intrigante, slanciato e sontuosamente ricamato. Contatto tattile sensitivo, gradevole, rotondo, avviluppante, composito e godibile.  Ritornano alla menta poi dolci sensazioni floreali e fruttate già percepite al naso, accompagnate da intensi ricami tipicamente mediterranei. Chiusura edonistica. Da bere giovane in abbinamento ad una bella zuppa di pesce amalfitana e pizza margherita.

Costa d’Amalfi Pietre di Tramonti Rosso Riserva Doc 2017. Blend di Tintore al 70%, Piedirosso al 20% e saldo di Aglianico. Maturazione in tonneaux per due anni e poi affinamento in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 30,00 euro.

Per la verità si tratta di un millesimo di un vino non inedito, perché ho scoperto che lo avevo già degustato e raccontato quasi un anno e mezzo fa. Però questo mi dà l’occasione di riassaggiarlo per potere testare la sua tenuta nel tempo.

Ad onor di cronaca è da sottolineare che l’etichetta della bottiglia porta impressa la sottozona di Tramonti anziché quella di Ravello, questo perché il Tintore è allevato proprio nel comune di Tramonti, il solo che si può fregiare di questa denominazione.

Livrea colorata di un sacro rosso fuoco concentrato e sfavillante. Dall’olimpico crogiolo si espande nell’etere un calibrato timbro di molteplici, variegati ed intensi profumi di ciliegia, prugna, carruba, mirtilli, cassis, more, fichi, mandorla, violetta, iris, timo, salvia e sospiri speziati. In appresso risaltano poi goduriose fragranze terziarie di liquirizia, tabacco, cioccolato fondente, china, grafite e goudron. In bocca si approccia un sorso caldo, pieno, voluminoso, secco, materico, prorompente, balsamico, mentolato, avvolgente, infiltrante, sfaccettato, polposo, sulfureo, morbido, minerale ed ottimamente equilibrato. Bene articolata l’acida freschezza. Tannini connotati da una piacevole trama e tessitura. Nobile l’allure di un portamento sicuro e disinvolto. Tattilità palatale temprata, scattante, sensuale, vibrante di energia e dinamica. Ne avrà ancora per molti anni. Retroaroma impagabile. Un grande vino davvero da abbinare a grigliate di carne e provolone del monaco.

Azienda Agricola Ettore Sammarco

Ravello (Sa) – Via Civita, 9

[email protected]  – www.ettoresammarco.it

Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Tintore, Sciascinoso, Serpentaria,

 

3 gennaio 2022

Vini Ettore Sammarco

Vini Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Nel corso degli ultimi 50-60 anni in Costiera Amalfitana si è sviluppata un’eccellente viticoltura, seppur minimalista per produzione e per numero di aziende che sono costrette ad operare in un territorio impervio che non permette l’utilizzo di mezzi meccanici. Ma nonostante questo si producono comunque bottiglie eccezionali, confezionate quasi esclusivamente con vitigni locali.

Un’azienda della prima ora è stata quella di Ettore Sammarco di Ravello, attiva già dal 1962, gestita attualmente dal figlio Bartolo sempre coadiuvato dal padre e supportato dall’enologo Carlo Roveda.

In questi giorni ho assaggiato quattro etichette aziendali, di cui due inedite.

Controetichette vini Ettore Sammarco

Controetichette vini Ettore Sammarco

Bianco Nature Vino Biologico Falanghina Campania Igp 2020. Falanghina in purezza lavorata in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.

Colore giallo paglierino gioiosamente luminoso e appena sfiorato da giovani lampi verdolini. Bouquet riccamente ricamato da espressive effusioni di un accumulo di tanta buona frutta fresca come la mela, la pera, l’albicocca, il mandarino, il melone bianco, la banana e l’ananas. Gli intrecci successivi poi esprimono un alto potenziale floreale e vegetale di ottimo livello, insieme a lievi sussurri speziati. In bocca penetra un sorso fresco, morbido, delicato, sapido, elegante e citrino. Appeal lineare, aggraziato e seducente. Fraseggio finale molto godibile. Da provare su un piatto di vermicelli a vongole e latticini.

Costa d’Amalfi Vigna Grotta Piana Ravello Bianco Doc 2020. Blend di Biancolella, Falanghina e Ginestrella. Maturazione per metà in acciaio e l’altra metà in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro. Vino prodotto in poche bottiglie e soltanto in annate particolarmente favorevoli. Di questo millesimo sono state confezionate infatti millenovecento pezzi.

Alla vista si appalesa un fulgido colore giallo paglierino brillante ed attraente. Spettro aromatico depositario di un input olfattivo gradevolmente intrigante, che subito elargisce copiosi profumi di mela annurca, cantalupo, agrumi della Costiera, mandorla, gelsomino, biancospino, tiglio, muschio e menta. Pertinenti le cadenze speziate che vanno ad ammantare e completare l’ottimo bouquet. L’approccio palatale esprime un linguaggio estasiante, epicureo, profondo, delizioso, fine, minerale, cristallino e glicerico. Bocca di fusione, che determina una purezza del tratto gustativo affascinante, incisiva, composita, equilibrata, tagliente, polposa e cangiante. Ne avrà ancora per molti anni. Scatto finale oltremodo appagante e persistente. Vino da godere su un risotto ai funghi porcini e carne bianca.

Petit Blanc Spumante Bianco Brut Metodo Classico 2020. Soltanto Biancolella lavorata nel 2016, mentre la sboccatura è stata effettuata nel 2020, ciò vuol dire che il vino ha trascorso quattro anni sui lieviti. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro. Primo spumante aziendale prodotto in sole ottocento bottiglie.

Fine e brillante il colore giallo carico. Soffice e coreografica la spuma che sovrasta un perlage composito ed intrigante. Bouquet eterogeneo, espansivo ed ottimamente affastellato, dal quale si sprigionano intensi profumi di frutta fresca nostrana ed esotica, plastiche credenziali floreali e raggianti nuances vegetali. Sorso che spinge e va dritto al cuore, portatore com’è di un input secco, fresco, avvincente, petillant, goloso, morbido, spigliato, aromatico, sapido e ben calibrato, che avvolge tutta la bocca. Sensazione palatale elegante, giocosa, fruttata e minerale. La chiusura evidenzia toni compiacenti ed edonistici. Perfetto su un risotto ai funghi porcini e mozzarella.

Costa d’Amalfi Pietre di Tramonti Rosso Riserva Doc 2017. Blend di Tintore al 70%, Piedrosso al 20% e saldo di Aglianico. Affinamento per due anni in tonneaux e poi elevazione in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 30,00 euro. Ecco qui la seconda novità aziendale, con le uve allevate a Tramonti come dichiarato sull’etichetta.

Nel bicchiere si staglia un esemplare colore rosso rubino scuro. Affascinante il ventaglio olfattivo, che registra un pop pourri di profumi che risaltano in primis   orgogliose fragranze fruttate di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more e lamponi. In seguito si percepiscono essenze floreali, unitamente a sospiri di macchia mediterranea e/o a sentori terziari di ottima costumanza. Le sensazioni olfattive rilevano anche aromi empireumatici e sulfurei. In bocca esordisce un sorso monumentale, pieno, voluminoso, profondo, caldo, materico, corposo, temprato, vibrante ed ottimamente strutturato. Frutto compatto e vivace. Tannini gradevolmente ammansiti. Ottima la spalla acida. Gusto tagliente, comunicativo, polposo, glicerico, balsamico, speziato, rotondo e reattivo. Stile cerebrale ed incline al dialogo. Nel complesso si tratta di un grande vino ricco di sfumature e di personalità. Resisterà al tempo ancora per molti anni. Da preferire su un agnello al forno con patate e formaggi stagionati.

Vecchi o nuovi che siano i vini di Ettore e Bartolo Sammarco riescono sempre a toccare le corde giuste. Vini prettamente territoriali che, pur tanta fatica e molteplici difficoltà, rappresentano a giusta ragione la vera anima della Costiera Amalfitana.

 

Azienda Agricola Ettore Sammarco

Ravello (Sa) – Via Civita, 9

[email protected]  – www.ettoresammarco.it

Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Tintore, Sciascinoso, Serpentaria, Falanghina, Biancolella, Pepella, Ginestra e Ginestrella.