Vini Montevetrano – Nuove annate di Core a Core


Vini Montevetrano

Vini Montevetrano

di Enrico Malgi

Non è solo il celebre e pluripremiato Montevetrano rosso l’unico vino prodotto da Silvia Imparato e da sua figlia Gaia Imparato (rientrata definitivamente da Milano, dove ha collaborato con grandi brand della moda) con la collaborazione del famoso enologo Riccardo Cotarella, ma dal 2011 ecco qui anche un Aglianico in purezza e poi dal 2015 si aggiunge un bianco, frutto di un blend di Fiano e di Greco. Le bottiglie sono denominate entrambe Core e sulle etichette campeggia proprio un disegno stilizzato di un cuore, rispettivamente rosso-porpora e bianco-argento. Da sottolineare che l’unione delle uve dei due più famosi bianchi campani è adoperata con molta parsimonia dalle aziende vitivinicole regionali.

Controetichette Vini Montevetrano

Controetichette Vini Montevetrano

 

E veniamo adesso alle mie impressioni dopo aver assaggiato i due vini.

Core Bianco Campania Igt 2020. Fiano e Greco in perfetta parità, coltivati nel Sannio. Maturazione sulle fecce per sette-otto mesi. Elevazione in vetro per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro. L’annata 2019 ha ricevuto i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso.

Alla vista si presenta un luccicante colore giallo paglierino, leggermente striato di riflessi verdolini. Estremamente espansivo ed intrigante l’ottimo bouquet, dal quale il naso attinge voluttuosi e sensitivi profumi fruttati di pesca bianca, pera, albicocca, cantalupo, clementina, nocciola e kiwi. Giocose le interpretazioni olfattive di gelsomino, acacia, tiglio e camomilla, seguite poi da afflati di pura macchia mediterranea. In bocca esordisce un sorso che fa della freschezza il suo cavallo di battaglia ed il cui contatto tattile si rivela cristallino, soave, fruttato, elegante, morbido, equilibrato e sapido. Gusto ben bilanciato, genuino, vibrante, succoso e dinamico. Vino sicuramente affascinante, che durerà integro ancora per molti anni. Chiusura edonistica ed appagante. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.

 

Core Campania Aglianico Igt 2018. Aglianico in purezza sempre allevato nel Sannio. Maturazione in acciaio e barriques nuove per dieci mesi. Quattro i mesi di elevazione in bottiglia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.

Cromatismo segnato da un colore rosso rubino screziato di lampi purpurei. Profilo aromatico di grande impatto olfattivo, laddove il naso è costretto a fare gli straordinari per potere svelare tutti i profumi elargiti. Ovviamente l’incipit è appannaggio di generose fragranze fruttate di drupe della pianta e del sottobosco, a cui si accodano impertinenti e variegati svolazzi di violetta, rosa, noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero ed erbe officinali. Caratteristiche poi le infiltrazioni terziarie. Timbro sulfureo. Tuttavia, come da copione, è in bocca che il vino fa la differenza con un iniziale impatto conciliante e buonista, frutto di una trama tannica superba si, ma aggraziatamente intessuta e/o di una morbida tattilità. Tutto questo porta ad avere un sorso fine, elegante, fruttato, armonico, scattante, reattivo e stilisticamente perfetto, per un quadro gustativo avvincente ed irresistibile. Uso del rovere ben calibrato. Lo sviluppo palatale alimenta poi una beva affascinante e godibile, preludio ad un finale lungo e persistente. Migliorerà col tempo. Dategli pure carne e maccheroni, ma anche una bella zuppa di pesce, sono sicuro che non vi deluderà.

 

Azienda Agricola Montevetrano

Via Montevetrano, 3 – San Cipriano Picentino (Sa)

Tel. 089 882285 – Fax 089 882011c – Cell. 329 3769453

[email protected]www.montevetrano.it

Enologo: Riccardo Cotarella

Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 70.000

Vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Greco.

2 Commenti

  1. Con il sorriso che elargisce a piene mani non poteva che chiamarsi Gaia.Si dia il caso poi che gli tocchi comunicare i migliori vini della provincia di Salerno e non solo ed ecco che il sorriso diventa contagioso.PS Non posso che compiacermi per il suo preziosismo nell’usare Cantalupo (che conosco perché a Roma ancora in uso)ma vorrei precisare per i suoi lettori che trattasi semplicemente di melone retato giallo FM

  2. Bravo come sempre caro Francesco, anche nel tradurre per i tanti aficionados il significato esatto del cantalupo. Tienti presente però che i lettori di questo blog sono molto smaliziati e conoscono perfettamente il termine. Grazie.

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