Vinitaly 2010. Basta con il terrorismo dell’etilometro



Franco Ziliani ha lanciato una campagna contro l’etilometro assolutamente condivisibile in occasione del Vinitaly ormai alle porte.

Un po’ l’italica vocazione a farsi male da soli

Un po’ la subalternità culturale ai modelli proibizionisti anglosassoni dove il vino non è un alimento culturale quotidiano

Un po’ l’assurda equiparazione tra chi beve due bicchieri di vino a cena e chi si impasticca dopo essersi spugnato di superalcolici a stomaco vuoto

Fatto sta che è partita una stupida campagna proibizionista, l’ennesima di questi tempi dove si pensa a proibire e non a creare, nel paese la cui cultura alimentare si identifica con il vino, oltre che con l’olio e il grano, da quasi trenta secoli.

Una campagna assurda contro la punta di diamante dell’agroalimentare italiana sostenuta dalle multinazionali delle bibite gasate.

L’idea lanciata da Franco trova il nostro pieno appoggio e sarà la prima che promuoveremo come Vino Igp.

5 Commenti

  1. non si tratta di proibizionismo oppure no. Se una persona ha bevuto oltre il limite, non deve guidare! Altra cosa è la discussione, puramente scientifica, sui limiti previsti. Ma la discussione deve essere limitata alla sfera medico – scientifica e basta! Franco ziliani, persona simpatica e interessante, non può pretendere di sostituirsi ai medici… Dunque, non condivido la sua campagna.

  2. Non ho in alcun modo la presunzione di volermi sostituire ai medici e sono persuaso anch’io che “se una persona ha bevuto oltre il limite, non deve guidare”. Ma quello che contestiamo é l’attendibilità, l’oggettività, la certezza dei riscontri dati dall’etilometro, che penalizzano pesantemente anche chi non beve “oltre il limite”, ma semplicemente ha bevuto un paio di bicchieri a pranzo o cena…

    1. Io ho già detto la mia su vinoalvino.http://vinoalvino.org/blog/2010/04/contro-il-regime-dell’etilometro-una-clamorosa-protesta-in-occasione-del-vinitaly.html#comments. Sono d’accordo sull’aprire una discussione. Dell’attendibilità o meno dell’etilometro con due bicchieri di vino, confesso, non so dire. Ritengo che forse la soglia è da rivedere: è bassa. E soprattuto il terrorismo ce danneggia il vino va fermato. L’argomento va approfondito. Segnalo che il collega Pasquale Porcelli al Vinitaly, stand Puglia promuove:
      DOMENICA 11 APRILE
      Area “Vino & Territorio”
      Ore 11.30
      Convegno sul tema “Il vino non è alcool”. A cura di ONAV Puglia.
      Intervengono:
      Dario Stefano, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia
      Giorgio Calabrese, nutrizionista, Presidente ONAV
      Enzo Scivetti, Delegato Regionale ONAV Puglia
      Guido Montaldo, Giornalista, Responsabile Sito web ONAV

  3. caro Gerardo,
    è proprio la scienza quella che manca all’etilometro!!! E sono proprio i fisiologi polmonari che lo accusano di essere una truffa scientifica… Una cosa è essere ubriaco ed un’altra (completamente diversa) è avere un numeretto assurdo che esce da una macchinetta senza senso scientifico…
    La invito a leggere:
    http://www.megaupload.com/?f=0W7NC3LC
    oppure qui:
    http://www.aziendagricolasancassiano.it/news.php?id=38

    L’azione di Franco Ziliani serve proprio a smuovere le acque per arrivare a far conoscere delle verità scientifiche…. Ci ripensi.
    Non vogliamo che guidano gli ubriachi, ma vogliamo che siano VERAMENTE ubriachi e non accusati ingiustamente.
    A sua disposizione per ulteriuori chiarimenti…
    Cordiale saluti

  4. se l’etilometro non e’ accurato e’ giusto che non lo usino piu’. La cosa che non mi convince, e so gia che mi pentiro di averlo detto, e’ che si protesta perche’ anche chi non e’ ubriaco puo’ essere sanzionato, mentre il punto non e’ quello, ma semplicemente l’essere al di sotto di una certa soglia, che puo’ anche non voler dire essere ubriachi se si e’ poco al di sopra, ma costituire egualmente un pericolo per l’abbassarsi dei tempi di reazione e della capacita’ di concentrazione alla guida, come viene dimostrato da tutti gli studi sull’argomento.
    Io credo che si debba invece fare una campagna su una maggiore presenza di mezzi pubblici, taxi specialmente, anche nelle zone rurali e anche a ore tarde, sopratutto liberalizzando le licenze. E poi e’ necessario che, se severita’ ci deve essere, sia omogena su tutto il territorio nazionale, non come adesso.
    Io conosco bene la situazione inglese, ed e’ vero che l’attitudine al bere e’ diversa, in peggio che in Italia, ma e’ anche vero che, non solo per la lotta al drink and drive ma piu’ in generale per una maggiore severita’ delle leggi, il numero di morti e’ inferiore alla meta’ dell’Italia, con una popolazione simile e un traffico molto intenso e strade non sempre belle.

I commenti sono chiusi.