Il Fric Aglianico Rosato Frizzante Secco Paestum Igp 2013 | Voto 84/100


Il Fric Igp Paestum 2013 Casebianche

Azienda Agricola Casebianche
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 4/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 30/35

Lo “scherzo” è un componimento della musica classica, alternativo al minuetto e che rappresenta una sonata veloce, allegra e vivace.

Pasquale e Betty Amitrano dell’Azienda Casebianche di Torchiara, con la collaborazione di Fortunato Sebastiano, hanno voluto proporre un nuovo “scherzetto” e così, dopo la produzione dello spumante bianco La Matta che ha riscosso un innegabile successo incontrando il favore dei consumatori, lanciano sul mercato il Fric, un rosato frizzante secco ideale compagno per un’unione perfetta. Entrambi i vini rappresentano una riproposizione di bollicine con metodo ancestrale “veloci, allegre e vivaci” proprio come lo “scherzo” musicale di cui ho accennato prima.

Il metodo è identico: i vini rifermentano in bottiglia naturalmente con la semplice aggiunta del mosto che ha generato il vino base. Non c’è nessuna aggiunta di zuccheri, di lieviti o di solforosa. La rifermentazione s’innesca spontaneamente con i primi tepori primaverili. Non si procede alla separazione dalle fecce di fermentazione e così i vini sono proposti in una veste integrale e genuina.

La novità del Fric (acronimo che vuol dire frizzante cilentano) Aglianico Rosato Frizzante Secco Paestum Igp 2013 rispetto a La Matta la si può leggere nel titolo stesso. Ha una bassa gradazione alcolica e per adesso è prodotto soltanto in un paio di migliaia di bottiglie, tanto per tastare il polso al mercato.

Il colore è di un rosa rubino sfumato, tipo schiava gentile del Kalterersee e leggermente velato. L’impatto olfattivo è fragrantemente vinoso e delicatamente fruttato e floreale, con evidente marcatore di lampone macerato e di rosa tenue. In bocca il sorso scorre godibilmente lieve, frizzantino al punto giusto, secco, fresco, pulito, elegante, sapido, dissetante, vivace, giovane, sfizioso e melogranato. Chiude su un’infiltrante pulsazione minerale, intrecciato poi ad un succoso e limpido frutto sottoboscoso. Vino interessante, senza avere pretese di apparire ad ogni costo. Direi che si tratta di uno “scherzo” ben riuscito di un prodotto sorprendentemente singolare. Da bere come aperitivo, oppure da abbinare ai finger food, o ad una cucina leggera. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Torchiara (Sa) – Via Case Bianche, 8
Tel. 0974 843244
[email protected] – www.casebianche.eu
Ettari di proprietà: 14, di cui 5,5 vitati
Enologo: Fortunato Sebastiano
Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: aglianico, barbera, piedirosso, fiano, santa sofia e malvasia

4 Commenti

  1. un bel sorso in riva al mare la sera, guardando un tramonto cilentano…..bravo Enrico!!!

  2. Anche se di “scherzo” si tratta, va riconosciuto alla simpatica azienda cilentana il coraggio di proseguire in una sperimentazione (i “rifermentati in bottiglia”, altrimenti detti “colfondo” o ancora, alla francese, “sur lie”) che, pur rappresentando, a mio sommesso parere, un modo di valorizzare appieno il varietale di un vitigno, non trova ancora seguaci al Sud (tranne, se non sbaglio, il solo Ciro Picariello col Fiano).
    E difatti, in occasione dell’evento “Bollicine del Sud”, che offre un panorama esaustivo degli spumantizzatori meridionali, nel novero di molti prodotti stilisticamente corretti ma nulla più, le “scherzose” bollicine da Fiano e da Aglianico di Casebianche hanno raccolto molti estimatori e suscitato commenti sorpresi e compiaciuti; la nuova creatura, grazie ad un sorso che più beverino non si può, sono sicuro allieterà alla grande l’estate prossima ventura!

    1. Caro Luca, io per le piccole aziende non riesco a trovare altro consiglio che specializzarsi in un solo prodotto, massimo due
      L’ho detto a Pasquale: fate due frizzanti strepitosi, divertenti e richiesti dal mercato: perché perdere la capa ancora con fiano e aglianico che sono prodotti da almeno altre trecento aziende? Di La Matta e Fric ce n’è uno solo!
      Speriamo mi ascolti, altrimenti Betty lo mette a posto:-)))

  3. Scherzo o non scherzo i coniugi Amitrano mi sembra che abbiano avuto il coraggio di proporre qualcosa di veramente nuovo nel panorama della statica viticoltura cilentana, stimolati anche dall’enologo Fortunato Sebastiano. Ed i risultati stanno lì a premiare il loro coraggio. Anche qui, purtroppo, i francesi sono avanti di noi anni luce perchè, nonostante possano vantare la produzione del migliore spumante del mondo, hanno sperimentato da molti decenni questo medoto ancestrale. Uno per tutti il non proprio famoso, ma sicuramente apprezzato anche all’estero, Clairette de Die Methode Dioise Ancestrale di Vincent Achard della Valle del Rodano, prodotto con uve di clairette e muscat. E quando li prendiamo questi francesi?

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