Le dieci migliori piole da non perdere a Torino sui 20 euro. Ah, scelte da chi ci mangia da 40 anni:-)


La Piola Cianci

Non poteva esserci giornalista più adatto a scegliere per noi le migliori piole di Torino. Cosimo Torlo scrive da oltre vent’anni di vino e cibo, prima sull’Unità e poi sulla Stampa dove ha avuto anche una rubrica, il Ghiottone Errante poi diventata libro. Ci spiega non solo quali preferisce, ma anche ci riassume un po’ di storia.

di Cosimo Torlo

Intanto vediamo di spiegare cosa voglia dire il termine “piòla”. I più agguerriti linguisti la fanno derivare dal francese “piolle”, a sua volta derivata nell’antico verbo francese “pier” o “pyer” che nel francese antico significava bere. In seguito, nel medioevo il verbo cambiò in “piaule” o “piolle” per dire di un luogo dove si beve, ed il taverniere era il “piollier”. Nell’ottocento la “piolle” era un luogo estremamente diffuso nel Delfinato, nel Lionese e nella Savoia, il che voleva dire larga parte del Piemonte ed in particolare a Torino. Ma quel termine allora veniva inteso in termini più ampi per significare un luogo che era insieme cabaret/taverna.

E qui passiamo a ricordi molto personali di questi luoghi. Le “piòle” torinesi le ho iniziato a frequentare alla metà degli anni ’70. In città c’erano moltissime, in quasi tutti i quartieri popolari, e sul lungo Po. Luoghi semplici, frequentati da ceti sociali molto diversi tra loro, ma in particolare pensionati, artigiani, e dopo il ’68 da moltissimi studenti i quali spesso e volentieri incontravano ex partigiani con i quali passavano ore a sentir raccontare i propri ricordi.

Erano luoghi molto semplici, quelle di periferia e quelle sul Po avevano quasi tutte il campo da bocce, il pergolato (tòpia) ed alcune l’uva americana (uva fròla), le “piòle” del centro erano più piccole e raccolte.

In alcune di queste ci ho passato un sacco di tempo con gli amici di allora, quasi tutti ragazzi e ragazze presi da un forte impegno politico. Erano allo stesso tempo luoghi di svago e di incontri politici. In particolare in una che ora non c’è più, ai “tre Scalini”. Era a due passi dal Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche e centro vibrante dell’attività politica in Università. Pomeriggi e serate a chiacchierare, ma anche cantare, dai canti partigiani agli Inti Illimani, dalla Locomotiva di Guccini fin quasi a piangere perché magari si era innamorati di qualcuna con Rimmel di de Gregori.

Si beveva prevalentemente vino rosso, al bancone al bicchiere il “vin ‘d botal”(botte), per la bottiglia (stupa), anzi il bottiglione al tavolo. Non erano invero grandi vini, Barbera semplice, Barbera d’Asti, Dolcetto, Freisa delle colline torinesi, ma andavano giù alla grande e per questa ragione molto spesso, giovani studenti poco allenati si stordivano di brutto. Oltre al vino c’era poca scelta; il caffè detto “moro” corretto alla grappa o anice, d’inverno il “brulé” (vino caldo con aromi), il “canarin” (acqua bollente zuccherata con dentro la scorzetta di limone”) utile per il dopo sbornia. D’estate la spuma, birra e gazzosa, la menta, l’orzata, il tamarindo. L’acqua era esclusivamente quella del rubinetto.

Per quel che riguarda il cibo, la scelta era uguale praticamente per tutte le “piòle”; i piatti immancabili erano il salame crudo e cotto, la mortadella Bologna, coppa, lardo, ed i formaggi, poveri, non quelli ricercati d’oggi. Ed allora la Toma, i “tomin elétrich”, le tomette sott’olio con la salsa piccante, la “burgu” ovvero la gorgonzola forte, quasi piccante, il brus (una crema realizzata utilizzando scarti di formaggi fermentati grazie all’aggiunta di fondi di liquore). Le mitiche acciughe proposte nelle tre varianti lisce sott’olio, affogate nel bagnèt verd a base d’aglio e prezzemolo e nel bagnèt ross a base di pomodoro. Ed ancora le “tènche ‘n carpion” le immancabili uova sode, e per finire pochi piatti caldi. Frittate perlopiù, agli spinaci, alle cipolle, ed erbette.

Di quel tempo ricordo i suoni, gli odori, le parole dette nei vari dialetti, perché quei luoghi erano frequentati da tutti e non solo i torinesi. Si fumava e molto, toscani, le nazionali, la pipa. D’inverno il camino era sempre acceso, così come il “putagé” (la stufa economica con i cerchi concentrici in ghisa), e si, si risparmiava sulla corrente elettrica perchè “ventava risparmié”.

Quel mondo, come per certi aspetti era inevitabile è andato, morto. Ne trovi ancora forse qualcuna nella provincia, ma certo in città le cose sono molto diverse.

La “piòla” era al pari della piazza il luogo d’incontro, dove incontravi la gente, i compagni, gli amici, dove a volte guardavi la partita in bianco e nero e dopo a colori insieme, giocavi a biliardino, alle bocce, a carte. Era il luogo dove non ti sentivi solo.

Oggi abbiamo tale e tante piazze virtuali su cui esibirci che apparentemente non siamo mai soli.

Ma quei sapori, odori, quegli sguardi, quelle “ciucche” non potranno mai essere sostituite da nessuna virtualità

Allora, quelle che seguono non sono messe in ordine simil classifica, ma per come mi sono riaffiorate nella mente. Per quanto riguarda i prezzi, il range va dai 20 ai 30 euro, e come sempre dipende dalla bottiglia che sceglierete.

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Trattoria Decoratori e Imbianchini

Trattoria Decoratori e Imbianchini

Certo la cucina ed il clima che si vive all’interno non è più quello di una volta, ma il luogo è molto bello, in particolare d’estate, nei bei spazi aperti di cui dispone il locale, parlo degli Imbianchini. La sede è sempre quella che diede la luce, nel 1935 alla Società Anonima Cooperativa di Consumo e Mutua assistenza Borgo Po e decoratori e pittori d’appartamenti di Torino. Qui la tradizione impera, con menù diversificati in base all’appetito, da provare la tradizionale merenda sinoira, vecchia tradizione piemontese, un apericena ante litteram che si consuma nel tardo pomeriggio.

Via Francesco Lanfranchi, 28
tel.011.8190672
www.borgopo.com
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Ratatui

Ratatui

Il Ratatui si trova in un vecchio borgo operaio, case che hanno conservato il fascino di un tempo, già entrando nel cortiletto si respira quel clima retrò caldo ed accogliente, anche qui non manca nel cortile la “tòpia” dove poter trascorrere le calde serate estive. Piatti classici; agnolotti alla piemontese al sugo d’arrosto, il classico brasato “comme il faut”, il classico bonet e la barbera della casa è quella ruspante dell’astigiano. La cucina segue le stagioni e le verdure, presenti in gran numero, così come la frutta.

Via San Rocchetto, 34
Tel. 011.7716771
www.ristoranteratatui.com

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Trattoria Valenza

Trattoria Valenza

Luogo imperdibile per chi viene a Torino è il mercato di Porta Palazzo, e proprio lì a due passi, al Balon troviamo un’altra istituzione, trattasi della Trattoria Valenza. Se venite in città fateci un giro di sabato, durante il mercato dell’usato, fatevi ammaliare dal clima, dalle persone che lo popolano. Da Valter, il proprietario andateci di sera, non proprio simpaticissimo, ma se è in vena vi racconterà anedotti sul tempo che fu davvero sfiziosi. Non perdete la sua pasta e fagioli con le cotiche, la trippa, la milanese in carpione e i classici agnolotti. Ed anche se non bevete caffè il suo prendetelo, caffè della casa con ricetta segreta.

Via Borgo Dora, 39 
Tel. 011.5213914

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Circolo No.à.

Circolo No.à.

L’Arci ha Torino non ho idea di quanti circoli con cucina abbia nella sua vita promosso, tra questi, sempre in zona Porta Palazzo segnalo il Circolo No.A’. Luogo multiculturale per eccellenza, li si trova di tutto in oltre 300 mq. Buon cibo, eventi tutte all’insegna della Pace e della Nonviolenza. Ma colà il punto forte sono le serate a tema, dove l’offerta gastronomica spazia dal nord al sud del mondo. Dalle penne alla puttanesca al pollo madras con cocco e curry, al tortino di acciughe, fino ad un ottimo hamburger. Tessera obbligatoria.

Corso Regina Margherita, 154 
Tel. 335.8163636
www.circolonoa.it

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L’Imbarchino

L’Imbarchino

Luogo imperdibile per chi visita Torino è una lunga passeggiata sul Po, primavera ed autunno il suo periodo più bello. Una sosta sul fiume dunque ci sta ed il consiglio è quello di recarvi all’Imbarchino. Star seduti ad uno dei tavolini lato fiume ha un suo perché, potrete accompagnare il tutto con un buon tagliere e vini tutti provenienti da una selezione di prodotti biologici e del commercio equo e solidale. Tralascio il Km 0 di cui solo a sentirne parlare mi viene l’orticaria. Prezzi per tutte le tasche e bella gioventù a far da contorno in uno dei luoghi più suggestivi del fiume.

Viale Umberto Cagni, 37 
Tel. 011.6566359

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Piòla Da Celso

Piòla Da Celso

Borgo San Paolo è un altro storico quartiere operaio della città, oggi si caratterizza per essere sempre più un quartiere di studenti del vicino Politecnico. Da Celso si sta bene, ci si sente a proprio agio e si mangia bene accuditi dalla famiglia; le mitiche acciughe al verde, la carne cruda, il classico vitello tonnato, a volte il coniglio in casseruola, gli gnocchi al ragout, l’insalata russa, e per chiudere il classico bunet amaretto e cioccolato. Vino sfuso Bonarda, Dolcetto o Barbera, ma anche qualcosa in bottiglia. Si spende poco e si passa una bella serata.

Via Verzuolo, 40
Tel. 011.4331202

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Pastis

Pastis

Ed eccoci al Pastis, già dal nome avrete capito che qui più che una piòla siamo davanti ad una sorta di bistrot francese con cucina siciliana. Siamo in una bella ottocentesca piazza della Torino sabauda, proprio ai margini del quadrilatero romano. L’atmosfera che vi si respira è sempre piacevole, in particolare e pranzo e per l’aperitivo. Come detto si mangia siculo, imperdibile le sarde a beccafico, la pasta con le sarde, il polpo, le mitiche polpette al sugo, la parmigiana di melanzane. Da non perdere i cocktail, in particolare il buon americano.

Piazza Emanuele Filiberto, 9/b  
Tel. 011.5211085
www.riquadrilatero.it/pastis.shtml
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Da Cianci

Da Cianci, la piazza

Tra le più recenti aperture in città, va segnalato Da Cianci, piccola piòla-caffè che si affaccia su una bella piazza con ampio dehor. La sua aria anni ’70 non artefatta me lo rende più simpatico di altri, così come la voglia e la simpatia di chi lo porta avanti. Cucina ovviamente classica; tomini, la buona giardiniera di verdure, tartare di carne, il vitello tonnato. Tra i primi i tajarin che cambiano condimento spesso. Vino della casa ma anche qualche discreta bottiglia. Consigliata la prenotazione perché ora è come si dice molto “trendy”.

Largo 4 Marzo, 9/b 
Tel. 388.8767003

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Soup & Go

Soup & Go

Come immagino avrete capito la cucina piemontese ha una forte presenza di carne, ed allora ora vi presento un luogo per chi ama le verdure. Trattasi di Soup & Go, bel localino accogliente con anche un area esterna per fumatori che male non fa ubicato a pochi passi dalla centrale e pedonale via Garibaldi. Qui si può scegliere tra zuppe che cambiano tutti i giorni, dal vegano a richiami etnici servite nei barattoli da conserva. Le insalate potete comporvele a piacere avendo a disposizione una vasta scelta. Ottime e con porzioni abbondanti i dolci fatti da loro.

Via San Dalmazzo, 8/a
Tel. 011.19887604
soupandgo.it

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Osteria Antiche Sere 

Osteria Antiche Sere – immagine tratta da www.angelinaincucina.com

Per chiudere una Piòla che Piòla non è ma che a buon diritto si può ascrivere come uno dei luoghi cult della classica cucina torinese/piemontese. Siamo fuori dal centro, ma vale il viaggio, tre piccole sale, personale giovane e simpatico, arredamento caldo e piatti ricchi di sapore. Acciughe al verde, salampatata (tipico della zona di Ivrea), i peperoni con la bagna cauda (astenersi chi non ama l’aglio), il salame della duja, tagliatelle con salsiccia, lo spettacolare stinco al forno, e per finire la panna cotta o lo zabajone al moscato. Vini in linea con la tradizione.

Via Cenischia, 9 
Tel. 011.3854347

 

64 Commenti

  1. le conosco e provate quasi tutte! e concordo sulle valutazioni, indichereei anche “Le fanfaron” in Piave!

    1. Fanfaron?
      Mah… lunatici e scrortesi.
      Ci ho portato degli amici, e ci hanno trattato a pesci in faccia dopo aver preso male le ordinazioni.
      In pratica il problema sarebbe stato che eravamo in più di quanti avevamo prenotato, ma ci siamo stretti nel tavolo che ci avevano riservato.
      In pratica hanno incassato 10 coperti per un tavolo da 8, ma a loro evidentemente non andava bene.
      Ho visto tempo prima fare scenate anche ad altri clienti, ma pensavo dipendesse dalla scortesia dei clienti stessi.
      Invece dopo l’ultima esperienza…… mai più, per non parlare della figuraccia fatta con gli amici, ai quali avevo parlato bene del posto al punto che tra le scelte per la serata si era optato proprio per il Fanfaron.

      1. caro Fabrizio, il “coperto” non si paga in base al tavolo: se su un classico tavolo da 4 si mangia in 5 e se lì è previsto il coperto, bene, si pagano 5 coperti.
        Dal tuo commento par di capire che il numero dei coperti pagati in relazione alla tavolata sia stato il problema principale.
        Poi, se effettivamente altri motivi negativi hanno condizionato il tuo commento, allora hai ragione. Io non lo so, non ci sono mai stato. Però adesso mi hai messo la curiosità …

        1. Non mi pare proprio che Fabrizio si sia lamentato d’aver pagato 10 coperti anziché 8, ma d’esser stati trattati male dall’inizio alla fine. Purtroppo, il costume italico è considerato il cliente alla stregua di un lobotomizzato, l’importante è che paghi…

    2. Fanfaron? Guarda, noi ci siamo andati un anno fa. Ci siamo trovati malissimo, ci hanno servito da schifo, le porzioni erano ridicole, il formaggio al di sotto della aspettative. Hanno fatto casino con le ordinazioni e con il conto.
      Risultato? ho messo una recensione negativa su Trip Advisor, e il proprietario mi ha insultato. Deve solo ringraziare che ho deciso di non fargli causa perchè avrei potuto.
      Non lo consiglierei neanche sotto tortura.

      1. Al Fanfaron ci vado ogni tanto. Il servizio mi è sempre piaciuto. Non trattano a pesci in faccia e tuttavia posso riconoscere che la giornata no c’è per tutti. Non mi hanno mai negato un sorriso, una parola scherzosa. Se continuo ad andarci è perché ho trovato una qualità molto buona, sia per quanto riguarda il cibo e sia per quanto riguarda la cortesia del personale. Forse posso parlare poco perché sono solo uno studente universitario.. Ma il personale del Fanfaron reagisce anche in base a come uno si pone. Io mi sono sempre posto nella condizione di capire l’altro e agevolarlo, anche se l’obiettivo era mangiare un piatto di pasta. A volte basta poco.
        Divergenze di opinioni forse o semplicemente la giornata sbagliata. Per chi?

      2. E non lo sai che TripAdvisor pubblica solo recensioni positive e che è stato multato ( o lo sarà ) dall’ Antitrust per pratiche scorrette? In pratica paga un botto utenti ( forse sono impiegati di TripAdvisor ??? ) affinché pubblichino solo elogi sperticati. Facci caso, opinioni negative non ne trovi mai… ed allora pensi che sia tutto bellissimo, poi ci vai e la realtà è ben diversa…

        1. Non sono daccordo.Ho pubblicato diverse recensioni su tripadvisor e alcune erano negative,ti assicuro che sono state pubblicate:se fai un giro su tripadvisor e spulci nelle recensioni varie vedrai che di negative ne trovi tante,secondo me alcune vengono tolte sotto la pressione di alcuni gestori che vedono minacciata la loro attività.

      3. anche a noi è successa la stessa cosa al fanfaron, si è mangiato malissimo, servizio pessimo e quando abbiamo recensito su trip Advisor insulti sia a me che ad un amico mio commensale e poi guarda caso la recensione è sparita….non uso più trip Advisor da quel giorno…in ogni caso pur essendo a pochi metri dal lavoro non ci ho più messo piede e non posso che sconsigliarlo…

  2. Indirizzi molto utili ed importanti specialmente per chi ama le cose tradizionali. Come faccio a tenerli in evidenza? Grazie.

  3. Bellissimo, interessante e utilissimo articolo, concordo con Gianni che bisogna provare Le Fanfaron, hanno anche la scritta Piola sull’entrata! L’atmosfera e il cibo sono perfetti!

    1. il fatto che ci sia scritto piola non è una particolare garanzia…l’hanno messa un pò tutti, meno le piole vere! :-) e comunque il almeno la metà dei locali indicati NON si mangia con 20 euro, a meno che uno non ordini un piatto e un quartino…

  4. utilissima lista di posti, alcuni li conosco.
    io consiglierei anche un posto un po’ particolare, dove secondo me, l’aria che si respira ancora oggi, è forse la stessa di un tempo.
    il locale si chiama “charlie bird” lo trovi in via gioberti (non ricordo il numero) ang. corso vittorio emanuele.
    molto intimo, luci soffuse, mangi da dio con 10€ a testa!
    da provare!

  5. Ottimo articolo! Indicherei anche “Le Fanfaron”, ottimo clima piola retrò, cibo squisito e personale capace e cortese.

    1. abbiamo capito che i proprietari del Fanfaron si sentono snobbati dalla classifica, ma questo é quello che succede quando non si far cuocere lo stinco e si millanta la torta con pere/mele :P

      1. Se uno sa cosa sta ordinando, nel caso dello stinco, saprà cosa aspettarsi. A mio avviso si mangia divinamente, probabilmente avrò beccato una serata fortunata ;)

      2. Millantare torte è già interessante come concetto. Però soprattutto screditare a costo zero e ad occhi chiusi della gente che lavora (bene, dal mio punto di vista di CLIENTE, sottolineo, dato che rischio di diventare anche io un proprietario, tanto nell’anonimato chi ti può contestare?), è proprio di una pochezza incommentabile, fa sembrare nel migliore dei casi dei soggetti con scarsa serietà e peggio ancora mette in dubbio la serietà di tutti i commenti all’articolo. Sarebbe stato più utile poter tenere conto di qualche segnalazione fatta in qualche altro commento di chi, con un minimo di intelletto e coerenza, ha capito che né l’articolo, né i commenti erano un ricettacolo di lamentele verso posti in cui non ci si è trovati bene.

        1. Quindi bisogna sempre e solo redigere opinioni positive? Siete pronti per associarvi a TripAdvisor…

        2. Quindi bisogna sempre e solo redigere opinioni positive? Siete pronti per associarvi a TripAdvisor…

  6. Le ho provate quasi tutte,,, mi attivo per quelle che mancano, grazie!!

    Cosimo posso consigliartene una io??
    La Ciclocucina http://www.ciclocucina.it/ in Borgo S.Paolo.. cucina a kmzero, in menu cambia tutte le settimane in base ai prodotti di stagione!! da provare assolutamente…

  7. Fanfaron? Come già scritto sotto il commento di Gianni: noi ci siamo andati un anno fa. Ci siamo trovati malissimo, ci hanno servito da schifo, le porzioni erano ridicole, il formaggio al di sotto della aspettative. Hanno fatto casino con le ordinazioni e con il conto.
    Risultato? ho messo una recensione negativa su Trip Advisor, e il proprietario invece di scusarsi visto il servizio pessimo mi ha insultato. Deve solo ringraziare che ho deciso di non fargli causa perchè avrei potuto.
    Non lo consiglierei neanche sotto tortura.

    1. Scusa….il fatto che qualcuno si sia mal trovato per una serie di circostanza non significa per forza non doverci andare. E’ un locale consigliato, altri si sono trovati bene altri male (e capita in ogni locale, non è una situazione riservata solo al Fanfaron). Hai già scritto la tua esperienza, non era il caso di ripeterla…diventa noioso.
      Tu giustamente non andarci più, hai spiegato la ragione. Stop.

  8. Per piacere togliete dalla lista la trattoria decoratori e imbianchini. Ci sono stato con amici un annetto fa. Cibo immangiabile e vino imbevibile.

    1. Sono daccordo con Giulio, ci sono stata di recente e ho mangiato malissimo, dall’antipasto al dolce, non salvo una portata!
      Peccato perchè il locale è molto carino.

    2. …certo che non è più gli imbianchini di una volta! prezzi alti, porzioni minime e signora alla cassa molto scortese e scostante

      1. I cambi di proprietà ne hanno minato haimè la qualità, peccato perchè sul finire degli ani ’90 e primi anni 2000 era veramente uno dei migliori posti dove poter mettere le gambe sotto un tavolo.

  9. Grazie mi hai fatto tornare indietro con i ricordi a 45 anni fa, quasi un tonfo al cuore, e si che me le ricordo benissimo , La Piola dei volini , i tre scalini, Maiocco in corso palestro era il tempo dove pensavamo di cambiare in meglio il mondo, intiero serate a discutere di politica a bere vino e a cantare,forse non serviva a nulla ma senz’altro era un vivere più sano, meglio che stare dietro uno schermo del pc

  10. approfitto a titolo personale x offrirmi come lavapiatti ,ho necessita’ di un lavoro, disponibile sabato, domenica,esperienza lavoro come cameriera e ristorazione colletiva.grazie.

  11. Ciao a tutti…aggiungerei anche l’Osteria degli Ottoni in Via Pomba 6….forse il target è leggermente più alto ma, parlando di cucina tassativamente sabauda, ne vale proprio la pena!! Da provare…consigliatissimo!!

  12. Ma …. L’Osteria del FIAT …. In via biglieri non l’ha ancora vista ….???? Merita di essere inserita…. Grazie

    1. Concordo. Ottimo posto, ottima cucina, ottimo ricordo… bisogna solo aver pazienza per trovar posto

  13. ottimi suggerimenti soprattutto valenza, cianci, pastis e celso.
    in tutto ciò non capisco cosa c’entri l’imbarchino! a me piace tantissimo e ci vado molto spesso ma non è una piola e si mangia giusto panini e focacce farcite…

  14. Consiglio la Trattoria Sotto La Luna di via Caprera 54, zona Santa Rita. Il locale è aperto da 20 anni, specialita’ bagna caoda (tante belle recensioni su internet), bollito misto , antipasti piemontesi, primi piatti di pasta fresca fatta in casa, secondi di tradizione, dolci di propria produzione. Ampia scelta di vini con piccoli produttori e cantine sociali.
    Menu degustazione a partire da 18 euro.
    A tutti i lettori di queste righe che verranno a trovarci, grappa al miele offerta a fine pasto.
    Vi aspettiamo!
    Prenotazione consigliata il fine settimana

    Fabrizio

    TRATTORIA SOTTO LA LUNA
    Via Caprera 54
    Torino
    011/3293415
    http://www.sottolaluna.it
    Apertura solo serale,Domenica chiuso

  15. Mi scusi ma Lei ha ragguagli sulla piola della parolaccia? Sono stato a controllare in strada mongreno ma mi sembra tutto chiuso.
    mi piacerebbe passare la sera in un locale così.
    grazie mille

    1. vorrei dare delle precisazioni su quanto riguarda la “Piola” di strada Mongreno. Era, e dico era, perchè da quello che scrivi è chiusa, un ritrovo dove noi ex giovani (45 anni fa) frequentavamo molto volentieri. Era tutta particolare, molto boccaccesca, ma molto soft per le donne. Tipici tavolini, vecchie botti con panche per sedie. Un chitarrista, mi sfugge il nome, operaio Fiat. Con pochi lire si mangiava, nulla di particolare, molto semplice. Vino a volonta e se chiedevi ti portavano la sangria. Che peccato saper che osterie del genere siano scomparse.

      1. la piola strada mongreno ci andavo 35 anni fa e c’era CARLIN che suonava la chitarra e diceva robe oscene da far morire dal ridere, panino al salame e tanto vino che bei tempi si usciva da ballare e si andava a finire la notte in piola.

        1. vero la piolassa di strada mongreno con il mitico Carlin quanto tempo e che belle serate.

  16. un consiglio: provate l’Osteria di Pierantonio, ne sarete entusiasti. Okkio prenotatevi!!!!!

  17. Concordo in pieno sul Fanfaron, è una meta sacra, in pochi posti si mangia così bene.

  18. Ne’ conosco alcune di queste menzionate. Io aggiungerei anche “Cerere” in Via Legnano. La frequentavo negli anni ’70 / ’80 quindi non so se esiste ancora. Classica, con cortiletto interno dove d’estate si mangiava sotto la pergola dell’Uva Frola.
    Bravo, ha svegliato dei bei ricordi: dove andar mangiare qualcosa voleva dire trovarsi con gli amici e passare una bella serata in semplicità mangiando cose buone e tradizionali, con musica di tendenza e tante tante chiacchere.

  19. La trattoria tre scalini. Quanti ricordi!. La frequentavo negli anni 60/70 con la mamma quando, io ancora piccolo, si andava a far compere, per il negozio di Cuneo, dai vari grossisti della zona. Mi piacerebbe se si trovassero delle fotografie.

  20. Mi sono trovato benissimo alle Antiche Sere, abbiamo mangiato bene e tanto e il personale è stato cortese. Come si conviene.

    Consiglio anche la Trattoria Alpina in Corso Vittorio 192 int.

  21. Ai miei tempi frequentavamo sovente la ” Crota Paluc ” di via XX Settembre. Esiste ancora?
    Complimenti per le notizie e cordialità

  22. alcune delle piole citate sono decisamente sotto la media, secondo me la migliore di torino ” LE RAMINE ” via Isonzo quartiere sìSan Paolo

  23. Cianci, Valenza e Imbianchini sono molto piu’ cari di 20 euro, almeno a cena un pasto completo si aggira tra i 30 e i 45. Farei poi un poco fatica a definire piola gli “Imbianchini”. Soup and Go e Pastis non sono piole di sicuro: la prima e una zupperia la seconda un cocktail bar brasserie. Per finire l’imbarchino fa solo panini e insalate….

  24. se vi posso consigliare un posto veramente spettacolare per cortesia e cibo andate al CASA MAD quadrillatero….nn ricordo la via ma passato l’afa cafè la prima a destra….rimarrete estasiati

  25. Conosco bene “Antiche sere”, “Pastis”, e “Antiche sere”…. posti in cui si ha davvero il piacere di mangiare bene e apprezzare la cucina casalinga e piatti della nostra tradizione a prezzi contenuti.

  26. Sono andato il 6 gennaio DA CIANCI dopo consigli e l’unica cosa che salvo è il prezzo.
    Ci hanno fatto mangiare in 35 minuti netti (tra quando mi sono seduto e quando sono uscito) antipasto, primo, e dolce chiedendoci ogni 2 minuti, “finito”, “cafe”, “conto”.
    Senza parlare di come eravamo pressati. Per fortuna siamo “giovani” ed elastici e ci siamo arrangiati…
    Una piola per definizione deve essere un posto caldo accogliente e non un fast food.
    Qualità nella media… mi ripeto salvo solo il prezzo sotto i 15/20 euro a persona.

    Ottima ma molto più cara ANTICHE SERE, cibo di qualità, accoglienza, da prenotare con largo anticipo.

  27. non capisco cosa centrino in questa lista il soup&go e l’imbarchino? di piola tradizionale non hanno nulla, il primo è un locale da pausa pranzo dove mangiare della minestra al volo, il secondo serve praticamente solo panini! Mah…

  28. Tra i tanti nomi sono piu’ o meno d’accordo. Recentemente ho scoperto anch’io la trattoria Sotto la luna di via Caprera dove ho mangiato un’eccellente bagna cauda, assolutamente una delle migliori a Torino.
    Veronica

  29. Se si vuol parlare di vere trattorie con i veri sapori di una volta e riscoprire un luogo dove il tempo sembra essersi fermato bisogna uscire fuori dalla città se si vogliono mangiare i veri prodotti della terra che magari arrivano dal vicino di casa o magari chi cucina è una signora arzilla di 84 anni…bhe se volete mangiare la vera cucina piemontese nessuna pietanza esclusa allora dovrete assaggiare la cucina di “stella d’Italia”…4 anni fa usci un articolo di due pagine sulla stampa che la lodava per i suoi 50 anni di carriera…provare x credere!!!via Pinerolo 14,Macello (TO).

  30. Grazie per queste belle parole e informazioni. Mi è sembrato di tornare giovane e ho rivissuto giorni e momenti che non torneranno mai più purtroppo! Erano tante le piole nel mio quartiere, parella, francia, pozzostrada, e tutte avevano l’orchestrina al sabato. Ricordo con piacere la La Porta Rossa della Pellerina. Ho la commozione nel ricordare mia mamma con l’immancabile frittata! Grazie e tanta salute a voi!

  31. Con 16€ ( 20 con un paio di antipasti ) si pranza al Ristoro “Rosa Bianca” in Corso Vercelli 415. Ad esempio: agnolotti ( tanti da scoppiare ) al ragout o al sugo d’arrosto o burro&salvia, cotoletta gigante ( e intendo gigante ) impanata o ai ferri e una montagna di patatine fritte come piacerebbero a Kit Carson… vino sfuso.
    Chiuso il sabato, aperto gli altri giorni sino alle 17.

  32. è triste vedere come anche una classifica, dall’idea originale, utile anche ai fini pubblicitari per i locali stessi si trasformi nell’ennesima propaganda politica!
    Non c’è niente da fare, nostalgici di leca comunista trasformati nel tempo, dalle istituzioni e dalle associazioni in veri e propri guru, che plasmano attorno a loro una società a proprio gusto!
    Ma la musica cambierà prima o poi……
    Il vostro feudo dovrà cadere!

  33. Le Fanfaron un posto adeguato, molto più piola di buona parte di quelli descritti. Buon servizio e qualità prezzo che non deludono mai.

  34. Ho deciso di informarmi su alcuni locali che una volta si chiamavano Piole in Torino e dintorni, ma dalle letture delle recensioni e dai tanti commenti negativi letti, nella zona Langhe e Roero, dove abito, vi posso dire che con 15 € si mangia pizza-birra e basta, e con 20 si aggiunge il dolce. Se con 20€ e poco più ci si debba lamentare così, preferisco restare a casa e non muovermi. Ovviamente non mi scoraggio e cercherò attraverso Piole segnalate nel Torinese di constatare personalmente le proposte!

  35. Bruno credo che tu faccia molta confusione. Su Tripadvisor ci sono recensioni positive e negative. Il punto è ovviamente che non essendoci nessun controllo a volte delle recensioni molto positive sono farlocche (ci sono proprietari che pagano utenti per scriverle): a volte vedi ristoranti che improvvisamente schizzano ai primi posti con recensioni tutte sostanzialmente uguali…. Dall’altro lato ci sono casi in cui il recensore sbaglia locale (a me una volta è capitato, fortunatamente sono stato avvisato dal ristorante vittima), oppure è semplicemente un pirla e si lamenta che in uno stellato non riceve piatti di pasta da 300 g.

  36. Insomma, non spariamo su trip come se fosse la croce rossa o la bibbia. Concordo con quello che hanno detto alcuni, su tripadvisor ci scrivono anche e soprattutto persone serie, semplici avventori e clienti che vogliono condividere l’esperienza, sia in positivo che in negativo. Le recensioni “farlocche” si sgamano subito, sono ripetitive,banali, brevi e prive di contenuti.

  37. Stendo un velo -poco pietoso…- su Trip: mi sono cancellato dopo anni di recensioni, perchè quando ho fatto alcuni appunti, un ristoratore ha negato il fatto, e Trip non mi ha pubblicato la contro-replica.
    Per le Piole, io parteggio per Celso, che senz’altro è valida cucina.

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