Quattro sommelier campane volontarie per il Santobono


Teresa Mincione, Marina Alaimo, Tonia Credendino, Pina Gaimari

Quando il vino è davvero una passione. Sono quattro le sommelier campane che hanno risposto all’appello dell’Ais per fare servizio durante la cena di solidarietà organizzata per l’ospedale Santobono.
 Marina Alaimo, Tonia Credendino, Pina Gaimaro e Teresa Mincione si sono sobbarcate di un viaggio lungo e di un servizio molto impegnativo: 180 coperti circa con il rientro a casa a notte fonda.
Verrebbe da osservare che quando il servizio è volontario non c’è la solita corsa a mettersi in lista, ma noi preferiamo sottolineare l’esempio positivo di queste coraggiose professioniste per un causa giusta. Sostenere l’Associazione Amici del Santobono.
La passione del vino è anche questo: cultura, solidarietà e impegno.
Noi siamo molto orgogliosi della collaborazione di Marina, Tonia e adesso di Teresa a questo blog: fatti, non chiacchiere. Soprattutto etica.
E salutiamo Pina e Nevio della delegazione salernitana.

38 Commenti

  1. Un saluto ed un abbraccio pubblico a Nevio Toti, delegato di Salerno, che sabato ha perso il fratello minore.

  2. Nevio è stato l’unico delegato campano ad aver dato l’adesione per il servizio, ma ovviamente è stato trattenuto da questo terribile evento. Questo il motivo per cui l’ho salutato alla fine del post

  3. Vedere queste cose fa bene al cuore. Ho ancora negli occhi i volti sorridenti delle ospiti della casa circondariale femminile di Pozzuoli durante la cena galeotta di Malazè. E’ un’esperienza gratificante poter contribuire con la propria professionalità ad una nobile causa. Ed è per questo che ringrazio ancora una volta (come ho già fatto subito dopo la cena al Casadonna) Tonia, Marina, Teresa e Pina per la pazienza e la disponibilità. Fronteggiare tanti coperti non era certo facile!

    In tantissimi avevano aderito all’invito di Nicoletta Gargiulo di prestare volontariamente il proprio servizio (solo da Napoli in poche ore ben 6 sommelier mi avevano chiamato per poter partecipare)…Abbiamo limitato la nostra presenza perché ci era stato detto che avremmo trovato i colleghi della sezione locale dell’Ais, informazione che poi si è rivelata inesatta per cause a me ignote. Ma poco importa…tutto è andato bene e questo è l’importante.

    Un grazie all’amico Guido Ferraro ed agli attivisti dell’Onlus sostenitori Ospedale Santobono per aver dato all’Ais Campania la possibilità di dare il proprio piccolo apporto per la buona riuscita di una grandiosa serata di solidarietà.
    Una bella pagina per il mondo dell’enogastronomia che dovrebbe preferire nobili e concreti gesti come questo anzichè effimere ribalte mediatiche. Avanti così!

    Un abbraccio a Nevio che è stato colpito, come ha ricordato Luciano, da un gravissimo lutto.

    Tommaso Luongo

  4. Mi ha spinta non solo la passione, ma sopratutto il fatto che sono madre e mio figlio piccolissimo è stato ricoverato in questo ospedale. Prima di entrare in sala operatoria ha detto cose che hanno incantato lo staff medico e che mi hanno fatto riflettere tantissimo. Come dimenticarlo!

  5. Beh … che dire sono davvero orgogliosa di conoscere queste DONNE soprattutto per il sostegno che hanno dato alla causa ……

    Io ho vissuto 6 mesi interi in quell’ospedale nel 2001 …. ero una giovane madre di 25 anni con un bambino di 6 mesi …. vivevo li nel reparto di neurologia …. e lo sento un pò casa mia ….. da allora sono migliorate tante cose e posso confermare che i contributi e le donazioni portano avanti dei progetti importanti per la salute dei nostri figli!!

    Vi racconto un’episodio anno 2001 : una madre romana con un figlio di 18 anni … ricoverato li per un intervento di tumore al cervello lei mi racconta la storia di suo figlio e mi dice che era andata a Parigi … li le dissero di venire a Napoli !!! Lei stupita disse : ma come tutti vanno in America io devo andare a Napoli ??? cosa può offrire Napoli a mio figlio per aiutarlo??? e loro risposero: C’è un ospedale eccellente con grandi professionisti e con un team a servizio che non solo aiuteranno suo figlio ma lo salveranno …. li c’è il profes. Maggi e il prof Buono si affidi a loro!!! Oggi Emanuele ha 29 anni ed è sano!!! ;DDD

    Grazie anche a voi ….

  6. Mi fa piacere sentire ogni tanto una buona notizia sugli ospedali di Napoli.Mi sono emozionata tanto a senire le tue parole Romina ,sai l’amica del cuore di mia figli di 12 anni e’ stata operata di un tumore al cervello tre mesi fa da una cima del centro sud il chirurgo dott.Cinalli .Grazie a lui non le hanno tagliato i capelli ha avuto una degenza bellissima ed e’ stata in barca una settimana con la sua amica del cuore,Grazie ancora

  7. non posso che complimentarmi per questa bella iniziativa. Lo spirito, l’amore è passione così come cè l’hanno le persone che lavorano nel Santobono cosi lo hanno persone come le carissime amiche come marina, tonia,Teresa e Pina bravissime ancora complimenti

  8. il Santobono e l’unico baluardo nel SUD per le famiglie che hanno bisogno di cure qualificate per i bambini. Và sicuramente sostenuto e aiutato di piu’. Come Associazione Sommeliers Campania abbiamo deliberato quello che potevamo Nevio,che e stato colpito all’ultimo monento di un grave lutto, si era offerto di rappresentare il direttivo perchè era già in loco , e non era l’unico delegato ad aver aderito all’invito. L’evento non era una passerella!!
    In un primo momento l’evento era previsto in Campania e tutto il direttivo si era impegnato in tal senso. I sommelier che si sono offerti erano tanti, abbiamo limitatod’accordo con la presidente AIS CAMPANIA al minimo perchè ci era stato detto che non servivano tante risorse.

    In ogni caso L’AIS è sensibile alla questione.E sono certo che il direttivo fara altre iniziative in tal senso.

  9. Ringrazio Tommaso Luongo e Pasquale Brillante per aver corretto con molta efficacia una triste deriva che lasciava intendere il post iniziale. La corsa a dare il proprio contributo c’era come c’è sempre, ed era anche più consistente del solito, e coinvolgeva ognuna delle delegazioni regionali, solo che chi è spinto da pura generosità d’animo non ha l’esigenza di enfatizzare la propria disponibilità.

    1. Gentile De Luca
      mi pare che tra Tommaso Luongo e Brillante Pasquale ci sia una profonda differenza. Il primo ha sentito il dovere di essere presente alla serata, il secondo non c’era. E, come si dice, gli assenti hanno sempre torto.
      Le costruzioni postume credo lascino il tempo che trovano, il dato di fatto è che c’erano solo queste quattro sommelier, nessuna delle quali ha certo bisogno di andare a Casadonna per avere visibilità e soprattutto per stare in pace con se stessa: hanno solo mostrato di avere più curiosità e disponibilità di voi maschietti.
      Pensare, e soprattutto scrivere, una cosa del genere significa aver davvero perso il senso della misura e della realtà
      Cosa che è da aspettarsi da chi è sempre presente, come il raffreddore in inverno, a TUTTI i servizi in cui si viene pagati.
      Quindi, invece di fare interventi piccati antifemministi, e mi riferisco a te e a Brillante Pasquale, ringraziatele.
      Quanto alle tristi derive, direi proprio che non è questo post la sede per aprire una discussione: c’è una montagna etica da scalare

      1. Non amo replicare,però leggo nel tuo post un richiamo per la mancata presenza all’evento.

        Caro Luciano, la BENEFICENZA , non solo fà apparendo, mà in punta di piedi,in silenzio,senza foto, clamori o altro.
        Per dovere di cronaca, l’evento era stato programmato precedentemente in Campania.Per tale data tutto il direttivo AIS Camapia aveva aderito alla serata.Il cambio di data e la ricollocazione fuori regione da parte degli organizzatori in un periodo
        dove tutti sono già impegnati in attività comunque importanti non è di fatto una mancanza di sensibilità.I delegati si sono comunque attivati per trovare le disponibilità di colleghi liberi
        Solo i disguiidi organizzativi e gli eventi imprevedibili che hanno segnato con un grave lutto un nostrpo collega che doveva ospitare i sommeliers in loco ,ha generato la presenza di sole 3 socie sommeliers dell’AIS Campania all’evento.

        Non si capisce pertanto dove sia l’antifemminismo da parte mia e di Franco de Luca onestamente.

        Peccato che la beneficenza non sia l’argomento di discussione.

        Un cordiale saluto.

  10. Il tuono che si sentiva lontano nel post è diventato acqua, sono contento di averle dato lo spunto di versare tanto malessere, non ho capito bene nei confronti di chi dal momento che io e lei ci conosciamo molto superficialmente. In ogni caso io non criticavo le signore che meritano il plauso di tutti noi ma solo la frase contenuta nel post che non rispetta i sommelier che svolgono molti servizi gratuiti. È una realtà che evidentemente lei conosce poco. Mi dispiace di averla infastidita in casa sua, non era questa la mia intenzione

  11. Una precisazione: accanto alle “generose” sommeliers campane,hanno prestato il loro servizio in sala, per la nobile causa, tutto lo staff del Ristorante Reale (ben 10 persone) oltre ad alcuni collaboratori degli altri ristoranti coinvolti nella serata.
    Credo sia importante ringraziare TUTTI coloro che a vario titolo hanno dato una mano, senza consacrare nessun “eroe per una sera”.
    I gesti puri di volontariato non hanno bisogno di essere troppo sbandierati.
    Per una volta la “comunicazione” non dovrebbe essere troppo enfatizzata.

    P.S.: scritto da chi c’era.

  12. Precisazione errata e inutile, io c’ero e posso asserire che il personale al quale ti riferisci è stato impiegato a servire i piatti e non a svolgere servizio di sommelier che prevede un ruolo ben preciso, fondamentale tra l’altro in un evento di tale importanza. Tra un piatto e l’altro avete sostituito qualche bicchiere e ricolmato occasionalmente il vino, ma questo non è svolgere servizio da sommelier. Quante inutili polemiche!

    1. Gentile Marina,

      ancora una volta Lei cerca una inutili “consensi” al suo operato del quale noi ospiti “paganti” la ringraziamo, così come ringraziamo chef illustri e aiutanti, maitre, caerieri e semplici volontari senza alcuna necessità di stilare una graduatoria.
      Ancora una volta sono costretto a ripeterle che le azioni di vero volontariato non hanno bisogno di tanta pubblicità ma solo di tanta riservatezza.

      1. Raffaele, la vedo particolarente accanito.
        L’idea di pubblicare la foto è stata mia dopo averla vista su Fb, nessuna delle quattro sommelier si è mai sognata di chiedermelo.
        Evidentemente qualcosa nell’organizzazione non ha funzionato. Di una cosa sono certo: al 22 erano solo cinque le adesioni dalla campania, ossia tre giorni dopo l’appello lanciato dalla presidente a tutti gli iscritti. Le quattro che sono andate e il delegato di salerno che ha rinunciato per un lutto gravissimo. Se dopo c’è stata la corsa la cosa non può che farmi piacere, ma allora viene da chiedersi come mai si sono trovate solo in 4 per 180 coperti e 8 vini da cambiare. Ne sarebbero serviti almeno 25, trenta per un servizio adeguato.
        Di chi è la responsabilità non mi interessa perché tutti questi elementi passano evidentemente in secondo piano in una serata di sostegno al santobono e serviranno per evitare la stessa situazione l’anno prossimo.
        Chiunque ha fatto qualcosa e va elogiato: Niko e Cristiana hanno messo la struttura sostenendo i costi, gli chef hanno speso una serata, le sommelier e i camerieri si sono sobbarcati di una fatica enorme, i clienti hanno pagato. Nessuno aveva bisogno di una serata di beneficenza per brillare visto che son già tutti ben conosciuti.
        Ma voglio profittare di questa occasione per fare un breve raccontino a proposito della celerità di risposta.
        Alla fine del 2009 come presidente di un borgo storico organizzai una degustazione e ovviamente mi rivolsi all’Ais. Mi rivolsi per avere due sommelier di cui uno a chiamata diretta, Marina Alaimo. Una prassi consolidata perché il cliente può fare benissimo procedere a quetsa opzione se ha voglia di una professionalità specifica. Bene, mi vidi arrivare altre due persone senza neanche una comunicazione. Ecco l’accanimento dei servizi a pagamento di cui ho parlato: ha funzionato da parte della delegazione di territorio, a cui comunque era riservato un posto e che avevamo sempre chiamato, il meccanismo feudale di suddivisione di competenza. E stiamo parlando di 100 euro!
        Nell’Europa della circolazione degli uomini e delle merci in Campania non è possibile spostare un sommelier di venti chilometri.
        Da allora, letteralmente schifato dal comportamento professionale e umano, ho chiuso per sempre con la gloriosa Ais Servizi Campania e ho rapporti solo con un paio di delegati che mostrano di avere passione e cultura del vino. Meglio con la Fisar e soprattutto con i ragazzi di Slow Food, un’altra etica.

  13. Sinceramente mi dispiace molto per lo spettacolo che stiamo fornendo a chi è fuori da questo mondo e vorrebbe accedere a questi momenti di focalizzazione sulll’enogastronomia campana e italiana, ben rappresentati da questo sito, per essere informati in merito e non per per leggere di tali degenerazioni. Parlo da ex iscritto Ais Avellino, costretto a non rinnovare la tessera per la deriva (questa si, caro Franco) della propria delegazione e di cui, la presidenza regionale, ne ignora le vicissitudini. Se mi posso permettere di dare un consiglio, uscite dal bunker nel quale alcuni di voi si sono chiusi, incuranti di tutto quello che succede fuori, riducendo quest’associazione a delle caserme nelle quali c’è l’ ordine precostituito che regna sovrano. I problemi del mondo del vino sono tanti e tali che non ha senso chiudersi a riccio e limitarsi a fare i “mescitori di vino”. Le sfide in atto, soprattutto nella nostra regione, rivendicano il concorso di tutti nelle idee e nel prestare le gambe sulle quali tali idee dovranno correre. Allora selezionate la classe dirigente in base a quanto le persone sono in grado di dare in termini di proposte e di passione per il mondo del vino, non siate tentati di premiare la fedeltà al gruppo dirigente, perchè tale politica può solo andare a discapito dei nostri vini, dei nostri produttori e quindi del nostro futuro di campani .
    Con nostalgia ex sommelier Ais delegazione di Avellino

    1. Caro Lello, appoggio in pieno le tue idee e con rammarico ricordo i bei tempi quando la brigata di servizio era una corazzata, di energia professionalità e voglia di fare. Tua amico Roberto Perrotti

  14. spero questa volta il dott pignataro non mi censuri
    CHIEDO
    è logico che un delegato ais lavori per le cantine del suo territorio?
    se lofa, i soldi vanno all’Ais o a lui
    le degustazioni in cui appare conme delegeato sono pagate?
    è normale che un delegato ais fa le carte di vino delle aziende dela suo territorio in giro e cacci altre del suo stesso territorio?
    Beneficenza…ma fatemi il piacere

  15. Io non censuro nessuno a meno che non ci siano insulti o rilievi penali di cui dover rispondere.
    1-detesto l’anonimato, ma mi rendo conto che nel 2.0 è impossibile da evitare
    2-detesto le denunce generiche. Lei è a conoscenza di episodi specifici? Li dica. E iscritto all’Ais? Inoltri un esposto preciso e dettagliato. Lo ha fatto e non hanno preso provvedimenti ? Faccia una bella lettera pubblica.
    L’Ais, come tutte le associazioni, ha luci ed ombre e le mele marce non possono fare testo.

  16. Nel mio modo di vedere le cose ognuno è libero di esprimere le proprie idee anche se non è delegato.
    Ed io solo questo ho fatto, qui, in maniera aperta e senza offendere nessuno. Non credevo, francamente, che potessi generare una reazione tanto aggressiva solo per aver ritenuto opportuno difendere, avendo comunque un ruolo sia in delegazione che in consiglio regionale, la dignità dei tantissimi sommelier che, proprio come le nostre preziose e lodevoli colleghe, non badano solo ai soldi.
    Ma se lei mi chiede addirittura di astenermi dal commentare, di “risparmarmi” tanto per usare le sue parole, allora sono io a chidermi ed a chiederle con quale spirito lei ha creato questo blog,
    La prossima volta, per farle piacere, eviterò. La saluto.

    1. Non è un problema di libertà ma di opportunità. Nessuno ti ha delegato e difendere niente, sei tu che forse non cogli il contesto. Ma se non lo capisci non posso farci niente.
      Forse è il napoletano che può darti meglio il senso del tuo errore clamoroso: mo’ pure è pulice teneno a tosse

  17. Mi spiace perchè l’argomento di questo post non merita una tale degenerazione, però colgo l’occasione di denunciare pubblicamente quanto segue. E chiedo scusa anticipatamente per l’anonimato.

    L’Ais in Campania è un gran casino: che i sommelier CAPI SERVZIO facciano i loro porci comodi non è una novità, ahimè nessuno dei potentati ne è esente e chi li critica a sua volta è di solito “bollato”, FATTO FUORI da loro, solo perchè ha invidia o prova impotenza.

    Nessuno purtroppo è ammesso al club degli eletti, li vedi lì in livrea, in primo piano ad ogni servizio, ad ogni corso (sapete quanto si guadagna un direttore di corso?), se le sono inventate tutte pur di non dare spazio ai giovani. I giovani appunto, parliamone. Quelli che sono lì a dirigerli sono già vecchi, dentro. Chi lavora in banca, chi tiene famiglia. Chi tiene una pancia così dei servizi ma deve pagare il mutuo. fare il SOMMELIER ormai è divenuto una professione pur senza capirne un gran chè. Ve lo chiedete che lavoro fa oggi l’ais regionale per i suoi soci? NIENTE!!

    Basta leggere poche cose sul loro sito per capire che non sanno proprio come sbarcare il lunario. Meno male per qualche iniziativa in cui vengono coinvolti così salvano la faccia. Si fanno le fiere, si spartiscono le giornate, come i manovali neri sulla rotonda di arzano. E non parliamo di quelli che si fanno i servizi per conto loro e che sfruttano la loro carica per chiedere vino a gratis alle aziende e farsi le serate per conto suo. CHE SCHIFO!!

    Nessuno si salva.

  18. SO CHE I CORSI PER SOMMELIER DURANO TRE ANNI. MA TRA LE MATERIA DI STUDIO C’è ANCHE L’ITALIANO? A SENTIR PARLARE QUALCUNO DI LORO PROPRIO NON SI DIREBBE. CHIARAMENTE QUELLO CHE HO ASCOLTATO IO DOVEVA ESSERE UNA ECCEZIONE.

  19. Cannada, perché non si candida lei a delegata di Napoli? Glielo dico sinceramente. O semmai, faccia lei un nome per “UNA VERA CLASSE GUIDA IN grado di dare in termini di proposte e di passione per il mondo del vino”. Io vedo solo deserto all’orizzonte…

  20. Gentili intervenuti,
    io sono orgoglioso di far parte ancora dell’AIS nonostante qualcuno reiteratamente ha cercato di mettermi alla porta per la sola voglia che io é qualcun altro avevamo di non fare figli e figliastri ne tra i colleghi sommelier ne tra chi il vino lo produce, e sull’argomento mi fermo qui.
    Dottor Pignataro mi permetta di non essere d’accordo con Lei e Le spiego il perché.
    Lei nel 2007 per la guida I Vini Buoni d’Italia ha avuto a disposizione, presso l’Enoteca La Botte, 10 sommelier provenienti da tutto il territorio regionale retribuiti come previsto, il sottoscritto all’epoca era segretario della Delegazione organizzatrice. Nel 2008 e poi nel 2009 ha, per lo stesso evento avuto sempre 10 sommelier stavolta della sola Delegazione di Caserta e tutti e 2 gli anni il servizio é stato “gratuito” ripagato solo con una degustazione per i 40 componenti del Gruppo Servizi Caserta tenuta dal nostro impareggiabile relatore Giovanni Ascione ed anche in queste due occasioni ero parte integrante quale Responsabile del Gruppo Servizi di Caserta.. Quindi come vede e forse gli é sfuggito la maggior parte dei sommelier non si muove solo per soldi.
    Per l’evento del quale si parla nel post iniziale mi é dispiaciuto non aver potuto partecipare ne come sommelier ne come ospite perché sono questi i servizi che creano spirito di gruppo cosa che farebbe tanto bene alla nostra Associazione.
    Permettetemi anche di rispondere all’ANONIMO, anche se non lo meriterebbe in quanto tale noné facendo questo tipo di denunce che si fa crescere l’ambiente, perché dal commento capisco che é una persona che ha fatto parte o fa parte dell’Associazione.
    Permettetemi anche di ricordarvi una cosa, per chi dice che la Presidente e contornata da gente attaccata alle poltrone, purtroppo quella gente l’ha riconfermata Lei. Io sono stato uno dei sostenitori della nuova Presidentessa perché confidavo in un cambiamento, cosa che gli ho ricordato spesse volte e ogni volta che ci reincontriamo visti i nostri eccellenti rapporti.

    Per il resto non ho parole per quello che é successo a Nevio anche Lui compagno di tante battaglie.

    Un ORGOGLIOSO SOMMELIER AIS
    SALVATORE LANDOLFO

  21. Non ho mai detto o pensato che la maggior parte dei sommelier si muove solo se pagata.
    Infatti, quelle due manifestazioni ne sono un esempio: e devo ringraziare il mio amico personale Vincenzo Ricciardi e il figlio Marco che hanno anche messo a disposizione la struttura. Sì. Enzo e Marco verso i quali le hai tentate di tutte per farli fuori.

  22. Io fare fuori Vicenzo? Lungi da me, si vede che non è informato. Per me Vincenzo è e rimarrà il simbolo del vino a Caserta quindi da parte mia profondo rispetto, La prego di Informarsi e di sapere chi ha tentato di fare fuori qualcuno.
    Ma da tutte quelle che ha sciorinato fino ad ora si capisce che Lei dell’Associazione conosce solo la facciata.

  23. Gentile Pignataro,
    non cambiamo le carte in tavola, nel precedente commento prima che io rispondessi era nominato solo Vincenzo.

    1. a salvatò, spiegaci la storia di wine event e delle cose che organizzavi a parte nonostante fossi ais. e spiegaci perché hai chiesto che i corsi non si facessero più alla botte ma al torchio.
      dai, facci sognare: che qui interviene proprio chi dovrebbe stare zitto

      1. caro sommelier, tu sei disturbato ma di testa, oltre ad essere vigliaccamente anonimo e oltretutto male informato (o in malafede) sui fatti di cui scrivi. e per quanto mi riguarda qui la inizio e qui la chiudo. vorrei sapere che c’entra questa diatriba con il fatto che quattro brave sommelier hanno prestato il loro operato per beneficenza per il santobono. è un’iniziativa più che lodevole, da commentare solo positivamente e che non merita questa deriva barbara nei commenti. saluti a tutti.

        1. non è questo il posto per commentare ciò che scrivi sommellier disturbato, visto l’argomento serio del post, ma se vuoi contattami, visto che mi conosci, e di persona ti spiego un po di cose………

  24. Ammappete che casino che state a piantà. E io che me credevo che il sommeliè fosse quel coso di nero vestito capace d’appioppamme ogni vorta a’ciofeca der giorno. Anvedi che paraculi sti pinguini…

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