10 vini rosati campani irresistibili con la pizza Margherita


Vini rosati

Vini rosati

di Antonella Amodio

Per chi non è esperto e non ha tempo e voglia di applicarsi più di tanto nella conoscenza e nell’approfondimento dell’abbinamento cibo/vino, suggerisco una semplice regola, non sancita però da nessuna scuola di sommelier: l’accostamento cromatico, che si basa sul principio dell’armonia dei colori. Un esempio? Con i cibi di colore bianco si abbina un vino bianco, per le pietanze con prevalenza di colore rosso, si accosta il vino rosso, per quelli dove la tendenza è verso il rosa (ad esempio il salmone o l’astice) il vino rosato rimane la scelta migliore.

Volendo allargare l’abbinamento del vino rosato ad altri piatti, c’è da dire che a seconda della struttura del vino e dalla tecnica di produzione, nonché tenendo conto delle temperature di servizio, il rosato si beve praticamente con quasi tutto: con l’aperitivo, con gli antipasti, con la pasta, la carne e i dessert.

Non a caso i numeri delle vendite di questa tipologia sono in ascesa, perché il vino rosato è sempre di più considerato identitario, con i suoi codici ben precisi di gusto. Soprattutto non si beve solo d’estate a bordo piscina o con l’aperitivo. Il rosa va con tutto e “la vie” tende molto a “en rose”.

Uno dei “pairing” ben riusciti è con la pizza Margherita, dove sul disco di pasta si fondono il pomodoro, il latticino ed il basilico.

Ecco allora dieci rosati campani che per caratteristiche produttive, bevuti mangiando la pizza Margherita, esaltano il sapore del piatto e l’armonia dell’insieme:

ED Costa d’Amalfi Rosato DOC 2021 di Tenuta San Francesco, a base di uve aglianico allevate tra i gradoni di appezzamenti di terra che guardano verso il mare, che profuma di buccia di agrumi e di fiore di glicine, mentre al gusto mostra una mediterranea nota salmastra. Ereo Vesuvio Rosato DOP 2021 Cantine Olivella, all’olfatto ricorda il ribes e le erbe aromatiche che crescono alle falde del Vesuvio, mentre al sorso ha una personale nota affumicata.  Aglianico del Taburno Rosato DOCG 2021 Fontanavecchia, dal sorso snello e accattivante che sa di fragola e di melagrana. A Sant’Agata dé Goti la Cantina Mustilli, produce il Regina Sofia sui Lieviti, a base di uve aglianico, goloso e appagante nella moderata effervescenza dove si colgono i profumi di ciliegia e di viola. Ancora in Costiera, segnalo il Getis Costa d’Amalfi Rosato DOC 2020 Cantina Reale, ottenuto da uve tintore, che mostra tutta la sua austerità nell’ampio buquet di frutta e fiori. Vetere IGP Paestum Rosato 2021 Cantina San Salvatore 1988, luminoso nel colore rosa cipria e nell’ampio spettro aromatico di frutti di bosco e di pesca. Ancora dal Vesuvio il Munazei Lacryma Christi del Vesuvio 2021 Casa Setaro, dalla sottile nota selvatica e dal sorso esplosivo e sapido. Corallo Rosa IGT Piedirosso Rosato 2021 Cantine del Mare dalla generosa silhouette e complessità che ricorda all’olfatto l’arancia sanguinella. Il raffinato Flavia Irpinia Rosato Aglianico 2020 di Fiorentino, che richiama all’olfatto e al gusto il geranio ed il lampone, mentre il sorso rimane praticamente irresistibile per la spiccata bevibilità. E non possono mancare le bollicine rosè: il Mata Metodo Classico Brut di Villa Matilde, dal colore rosa salmone e dal perlage fine, mostra un ventaglio aromatico di pesca e di cassis, mentre al gusto c’è eleganza, setosità e persistenza.

Buon abbinamento a tutti.

 

2 Commenti

  1. Ed io aggiungo anche il “Quid” rosato brut, da aglianico, della Guardiense…

  2. Da buon italofrancese, ( più grosso mercato di rosato al mondo ) ho apprezzato questo bel articolo !

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