A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi


di Monica Bianciardi

Centro storico di Firenze, opere d’arte e storia si intrecciano insieme alle stradine perennemente percorse da turisti che vagano con stampato in faccia un’espressione di reverenziale stupore.

Palazzo Gondi si trova nel cuore centrale più significativo, i trascorsi permeano dagli alti edifici e dai monumenti, testimoni del tempo che scorre lento ed inesorabile. Una vista panoramica dal terrazzo del palazzo si apre su una concentrazione di bellezza quasi tangibile, spingendo a respirare la densità delle emozioni prima ancora dell’aria urbana.

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

La famiglia dei Marchesi Gondi Fiorentina da generazioni vanta numerosi antenati emeriti i quali ha vario titolo hanno avuto un ruolo come parte attiva alla storia della città. Un albero genealogico antico dai molti nomi illustri ed una passione viscerale per la produzione di vino che da secoli trascina in un’ineluttabile sfida i membri della storica famiglia. Tenuta Bossi è situata nel Chianti Rufina appartiene dal 1592 ai Gondi che fin da subito si dedicò alla produzione di vino e che tutt’oggi porta avanti la tradizione di famiglia da oltre 25 generazioni.

Una passione iniziata da molto tempo che ha avuto anche il merito di preservare nell’arco dei secoli i vini di Rufina. Un percorso storico che parte da lontano quando Marie de Labrugiere Gondi, madre del Marchese Carlo, piantò le prime barbatelle nel vigneto di Poggio Diamante, i cui vini furono per le loro caratteristiche paragonati a quelli prodotti in Borgogna. Nel 1878 Carlo Gondi con la sua prima riserva partecipò all’expo di Parigi vincendo un consistente numero di medaglie.

Le piante più interessanti crescono all’ombra” 

La più piccola sottozona del Chianti, Rufina pone le sue basi tra Firenze e gli Appennini Tosco Romagnoli, in una zona ventilata e fresca in cui i vigneti si sviluppano dai 300 ai 500 metri di altitudine. I vini di questa zona che in gioventù appaiono fragranti apparentemente di facile decodificazione, danno il meglio di se con il trascorrere del tempo dove assimilano prerogative date da carattere e nerbo, un piglio deciso che aggiunge alla beva un fascino inaspettato. Complessi austeri, profondi sono molto rinomati fin dall’antichità.

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

Tasting Notes 

Il blend di Villa Bossi è composto da 80% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon e 10% Colorino. La fermentazione avviene in tini di cemento. Poi riposa 24 mesi tra botti di rovere e barriques e almeno 24 mesi in bottiglia.

Villa Bossi 1979

Al suo secondo anno di produzione l’andamento stagionale è stato caratterizzato da un andamento regolare con un’estate calda e poco piovosa dalle grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Di bella trasparenza, granato luminoso ha sentori di cera d’api, cipria che aprendosi virano su tonalità definite di menta, erbe spontanee, foglia di tè, rose appassite e buccia di cedro. In bocca l’assaggio è tonico, vitale, omogeneo, ben espresso nel sorso vellutato, sorretto da freschezza e parte tannica ben conservata e setosa,

 Villa Bossi 1982 

Anno di nascita di Gerardo Gondi. L’andamento stagionale si è svolto con molte piogge primaverili, un’estate breve interrotta da altre piogge a fine Agosto.

Bel colore integro dai riflessi granati il profilo olfattivo ha una timidezza iniziale che si svela dopo diversi minuti nel calice. Aprendosi dimostra dettaglio con frutti rossi e neri, prugna, mora, ciliegia, sandalo, arancia, cola, pout pourri di fiori appassiti, torrefazione, china, erbe aromatiche. In bocca ha spessore e sviluppo coeso ricco di rimandi succosi, tannini fondenti e chiusura balsamica di menta.

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

Villa Bossi 1992 

Annata considerata minore per un clima freddo e piovoso,

Colore vivace luminoso la dolcezza del frutto apre un ventaglio olfattivo composto da toni freschi di arancia rossa, mandarino, cardamomo, erbe aromatiche fresche, toni balsamici. Il sorso ha tensione, la morbidezza ben contrastata da succo e freschezza, tessitura tannica saldamente integrata nel lungo e vibrante finale.

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

Villa Bossi 1997 

Annata con primavera fresca e regolare durante tutta la rimanente stagione.

Contrastato e ricco ha impulsi odorosi variegati con floreali rossi di rosa essiccata, cipria, acqua di rose, tartufo, cioccolato e menta. In bocca possiede potenza ed interiorità morbida, tannini scorrevoli ottimamente integrati ed un sapore che rimane a lungo.

Villa Bossi 2000 

Annata calda rinfrescata da piogge ad inizio estate, le temperature piuttosto alte di fine Agosto hanno portato ad una maturità in pianta ed una vendemmia anticipata dei grappoli.

Rubino profondo, frutti rossi maturi, ciliege, visciole, caramella di amarena, corbezzolo, con contrapposte note fresche acidule kumquat, bergamotto, cedro, menta. In bocca la potenza e la morbidezza sono animate da una matrice fresca e reattiva che ne accompagna un finale dato da tannini rotondi e da una dalla chiusura sapida e balsamica.

Villa Bossi 2003 

Annata è stata caratterizzata, da scarsa piovosità e da temperature medie particolarmente elevate.

Consistenza e massa colorante aprono ad una maturità decisa del frutto dai toni scuri intensi e tostature che ricordano il croccante e l’arachide caramellata, seguono prugne in composta, cioccolato, caffè, spezie, tè nero e resina. In bocca concentrazione e materia, tessuto tannico inserito nel frutto con finitura di liquirizia e ginepro.

Villa Bossi 2007 

Andamento stagionale buono con clima temperato in primavera e poche precipitazioni a fine agosto. Primo anno in cui ha operato l’enologo Fabrizio Moltard.

Colore vivace rubino con riflessi ramati, ha profumi in linea con l’aspetto visivo, visciole, mandarino, viole bergamotto, china, inchiostro, a cui si uniscono le erbe aromatiche spontanee, spezie piccanti orientali, cardamomo, incenso. Palato coerente, scattante, sviluppo di bella scorrevolezza con finale saporito ed elegante.

Villa Bossi 2012 

Una stagionalità piuttosto calda e siccitosa con piogge in Agosto e Settembre che hanno apportato un provvidenziale rifornimento idrico prima della vendemmia.

Profondo ed intenso, sviluppa profumi maturi succosi, ciliegia, rosa rossa, papaia, agrumi rossi, lime, anguria. Palato vellutato con rivoli di croccante espressività del frutto, elegante e complesso ha tannini nervosi ma mobili che si distendono in un allungo fruttato e goloso.

Villa Bossi 2015 

Stagionalità all’insegna della variabilità con punte di caldo intenso e piogge che hanno permesso di raggiungere la perfetta maturazione fenolica in vendemmia.

Profilo sensoriale che dimostra ampiezza e suadenza, glicine, rose, prugne e ribes, tamarindo, rabarbaro, mandarino, chinotto ed una sottile balsamicità. Sorso compatto mosso da setosa freschezza che tuttavia mantiene una matrice densa e carnosa che trasmette memoria vivida del frutto, persistente dall’allungo ed elegante saprà evolversi a lungo negli anni a venire.

Villa Bossi 2016

Le uve del Vigneto Poggio Diamante in questa annata da manuale hanno raggiunto una qualità eccellente.

Vivido e luminoso rosso rubino dimostra un carattere raffinato ed incalzante composto da una gran varietà floreale, glicine, rosa canina, violette, i frutti seguono con agrumi, fragoline di bosco, lamponi, ribes, freschi rimandi balsamici. In bocca progressione serrata composta da dettagli finissimi, la freschezza rincorre le morbidezze fruttate dai ritorni delicati in un finale lungo dalle vibrazioni balsamiche.

Villa Bossi 2018 

Andamento stagionale piuttosto fresco in primavera al quale è seguita un’estate calda. In cantina il rinnovamento del parco botti ha consentito un utilizzo maggiore di legno nuovo.

Olfatto con note dolci frutta nera, cioccolato caffè, menta, spezie dolci, erbe aromatiche. Attacco avvolgente e potente, volumi dati da morbidezze e tannini scorrevoli.

Poggio Diamante Riserva 2018 “Terraelectae” Sangiovese 100% soltanto 500 le bottiglie in formato magnum prodotte.

Rubino e trasparente, i profumi sono dettati da fiori primaverili e solari, giaggiolo, geranio, con aromi di alloro e rosmarino salvia, arancia, ferro, elicriso, bergamotto. In bocca ha ritmo e trama tannica infusa nelle morbide sensazioni riconducibili al frutto, pervade il palato di freschezza e sapore intenso ben diluito in dolci richiami speziati, lungo elegante con chiusura netta.

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

Un eccellente fuori programma nei vini in assaggio con i piatti del bel buffet ottimamente organizzato nei saloni del palazzo si è rivelato l’ultima annata del Vigneto Poggio Diamante 2019.

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Poggio Diamante Riserva”Terraelectae” 2019 Sangiovese 100%

In bottiglia da pochissimo tempo e già in grado di esprimere un notevole potenziale, la 2019 esprime un’energia incontenibile intuibile nella brillante nuance rubino del colore, e nella finezza olfattiva delle variabili floreali, alle molteplici sensazioni date dai frutti dolci e croccanti, energia e succo che scorre in copiosi strati di freschezza, vibrante ricco di nerbo e sapore. (Da bere a secchiate. Cit.)

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

A Palazzo Gondi 50 anni di storia di Villa Bossi

Un verticale che dimostrato tutta la raffinata essenza dei vini di Rufina e la sua grande capacità di adattarsi allo scorrere del tempo.

Un commento

  1. Errare humanum est,perseverare autem diabolicum.Nel secchio bevono gli animali o,come ho visto fare quando ero poco più che un ragazzo sulle nostre belle spiagge,turisti stranieri avvinazzati.Siamo in un bel palazzo degustiamo ottimi vini in una verticale da capogiro ci offrono un buffet conseguente e come ripaghiamo?Invece che con la classica ciliegina sulla torta con un’aggiunta finale di discutibile gusto.Premesso che ripetere banalmente frasi fatte è noioso in questo caso ritengo anche pericoloso perché se non ve ne siete accorti per il mondo del vino sono finiti i tempi della crescita esponenziale (perfino la Borgogna è costretta a spiantare)ed uno dei suoi punti deboli è l’alcool per cui il mio invito è sempre quello di sostenerlo per la sua cultura convivialità e la gioia che da (cit)ma di astenersi sempre a parlare di quantità da bere visto che possiamo salvarci solo se aggiungiamo “moderatamente.”FRANCESCO

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