A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino


di Monica Bianciardi

Serata di degustazione nel ristorante Braceria Amaro locale moderno stile industrial nel cuore cittadino di Viareggio. Un’idea di degustazione il cui scopo è quello di promuovere alcuni tipi di vino opportunamente abbinati a piatti con selezioni vinicole selezionate e appositamente studiate per rendere l’esperienza memorabile. Le tre aziende partecipanti tutte provenienti dalla Liguria hanno proposto tipologie diverse di vino con ampio spazio dato dai vitigni autoctoni più utilizzati con Bosco Albarola e Vermentino per Cappellini con il Cinque Terre Doc, Stella di Lemmen, ed il Rossese di Dolceacqua di Roberto Rondelli con Arenaria e Roja. La presentazione è stata inserita in un progetto più ampio ideato da Alice Romiti Wine.tasting.pr  con una serie di eventi nati per dare visibilità ai vignaioli i quali attraverso le loro bottiglie raccontano un scorcio della loro storia e della loro filosofia produttiva con l’obiettivo di creare un ambiente coinvolgente e di scambio, come appunto un “salotto del vino”.

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

I vini selezionati hanno trovato il loro giusto abbinamento nelle rivisitazioni dei piatti tradizionali liguri ottimamente interpretati dal locale. Il menù comprendeva la tradizionale Focaccia ligure e stracchino, le Acciughe fritte perfetti con i vini bianchi, Trofie al pesto tradizionale con fagiolini e patate ed infine una generosa dose di baccalà e ceci, piatto che ha trovato nei vini rossi in particolare con l’Arenaria, Rossese di Dolceacqua di Roberto Rondelli il giusto accompagnamento.

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

Arrivato al termine dell’evento il Vin de Gussa, un fuori programma che ha ulteriormente deliziato i palati per le sua caratteristiche di unicità. Adatto a formaggi anche stagionati ha peculiarità uniche il cui gusto è dettato da un insieme di dolcezza freschezza e sapidità che non lascia indifferenti. Il vin de Goussa altrimenti ripasso della cantina, nasce da una base di Bosco Albarola e Vermentino. La storia ci racconta che il «torchiato» del vino bianco che veniva pressato, in maniera robusta sino a spillare l’ultima goccia. Un vino nato dalla tradizione contadina atto a spremere anche l’ultima goccia dai grappoli, di cui risultava un gusto rustico e difficile, quindi ripassato sulle bucce sulle bucce del dolcissimo Sciacchetrà ancora in fermentazione. Di quest’ultimo recupera i profumi dolci di frutta secca, rosmarino, miele, agrume disidratato con cedro candito, con una sferzante venatura marina iodata. I sapori sono bilanciati, ammorbiditi da un residuo di dolcezza e morbidezza tipiche del vino dolce ma dinamizzato da una generosa dose di acidità e sale a cui si aggiunge un finale con una lieve sensazione tannica, intenso e persistente è uno di quei vini in grado di stupire.

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

A Viareggio da Amaro va in scena il Salotto del Vino

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