Addio al piccione allo spiedo di Andreina Isidori


Andreina Isidori

Di Albert Sapere

Martedì 30 Gennaio 2018 alle 3.52 è venuta a mancare Andreina Isidori che fin dal 1959 con lo spiedo e la brace del Ristorante Andreina di Loreto ha segnato un pezzo importante della storia della cucina delle Marche. Cominciò piano, piano, in una mescita di vino famosa per la qualità dei prodotti e per il clima familiare e amichevole che ne davano i gestori: ci si sentiva così tanto a casa e in famiglia che le chiedevano di cucinare per loro ciò che avevano cacciato, cucinati principalmente con quello che diventerà il cuore di tutta la vita di questo ristorante: lo spiedo e la brace.

Andreina Isidori con il nipote Errico Recanati

Un ristorante che ancora oggi gira tutto intorno allo spiedo e alla brace di Andreina, lei, la nonna di Errico Recanati, era famosa per come cuoceva il piccione alla brace e la locanda lungo la strada che porta al centro di Loreto era un rifugio di cacciatori oltre che di peccatori in cerca di redenzione alla Madonna Nera.
Oggi Errico Recanati, ai fornelli, anzi alla brace dal 2005, e la moglie Ramona Ragaini hanno dunque creato una bella casa di accoglienza in cui la tradizione non è quadretto nostalgico ma spinta propulsiva verso il nuovo, il moderno. Del resto il ritorno a queste cotture è anche un segnale preciso di una certa stanca verso l’omologazione di tecniche tutte uguali, matematiche nella loro replicabilità e trasmissione.  Con prodotti imbustati peggio mi sento. Mentre il fuoco vivo è sempre qualcosa in più, qualcosa con cui misurarsi ogni giorno a seconda delle condizioni diverse, freddo, caldo, umidità. Una storia che proseguirà, siamo sicuri, nel nome e nel ricordo di Andreina.