Aglianico del Sannio: le dieci migliori etichette da non perdere nel 2018


Libero Rillo

Libero Rillo

di Pasquale Carlo

1-Aglianico Carrese 2015
Cantina di Solopaca

Lo diciamo. Nella difficile scelta di individuare un aglianico performante e caratterizzante la terra sannita ecco spuntare questa etichetta di punta della cooperativa guidata da Carmine Coletta. Perché? In primis perché è frutto di una vendemmia segnata dalla terribile alluvione che distrusse la bottaia della cantina. E proprio l’uso del legno è il segno più eccelso che mostra questo vino, continuamente sospeso tra tradizione e modernità.  Dalle grandi potenzialità a tavola.
www.cantinadisolopaca.it

2 – Aglianico del Taburno riserva Vigna Cataratte 2010
Fontanavecchia
Una costante. Base o riserva i prodotti della famiglia Rillo sono sempre convincenti. Ancora una volta preferiamo il Vigna Cataratte, etichetta che riesce a guardare lontano, come confermano le tante degustazioni seguite nel corso degli anni. Un aglianico che non fa sconti, in cui a coprire un ruolo fondamentale sono i tannini, che nel bel mezzo della beva quasi si avviano a legare la lingua. Il tempo solo di percepirlo ed ecco che il grande frutto e la struttura ricompongono un equilibrio interessante. Giovanissimo.
www.fontanavecchia.info

3 – Aglianico del Taburno 2013
Lauranti
Si potrebbe ipotizzare solo qualche perplessità circa la tenuta che caratterizzerà il calice ma allo stato questo aglianico è uno di quelli che convince di più. Qui si gioca molto sulla tradizione ed ecco che godiamo di un aglianico di grande tipicità, ma di quella tipicità che viene colta anche da palati internazionali, soprattutto quando si tratta di operatori del settore. È successo sotto i nostri occhi. Olfatto che lascia sbalorditi, dove emergono delle belle note chinate. Bocca complessa, dinamica.
www.lauranti.it

4 –  Aglianico del Taburno riserva Spartiviento 2011
Cantine Tora
La riserva dei fratelli Francesco e Giampiero Rillo è da oltre due anni sul mercato, ma adesso gode di uno status veramente interessante. Confermiamo che si tratta di un aglianico moderno per forma e sostanza. Il colore si presenta ancora vivo, rosso cupo; le spezie e le note balsamiche, insieme al tabacco e al muschio a caratterizzare il naso; in bocca ancora tanto frutto e un tannino di sostanza.
www.cantinetora.it

5 – Sannio/Guardia Sanframondi Aglianico riserva Càntari 2014
La Guardiense
Ecco un altro punto fermo. Aglianico di impatto, elegante. Regala al naso un ampio spettro di frutti rossi, che a mano a mano viene accompagnato da sensazioni dolci e speziate. Perfetta corrispondenza al gusto, dove il calice è ampio, intenso, con una trama tannica percettibile ma mai invadente. Vino delle feste e della domenica, compagno ideale dei piatti strutturati della cucina campana.
www.laguardiense.it

6 – Aglianico del Taburno riserva Enzo Rillo 2011
La Fortezza
Un vino che gioca soprattutto sull’eleganza. Bel rosso porpora brillante alla vista; approccio olfattivo mai aggressivo, con profumi di frutti di bosco e confettura di ciliegia; al gusto è strutturato, caldo, morbido, con note che richiamano la frutta avvertita al naso per poi emergere con speziature, cioccolato e chiodi di garofano. Aglianico di corpo, complesso, con piacevolezza tannica e notevole spalla di freschezza. Da bere e da mettere in cantina per cogliere le evoluzioni.
www.vinilafortezza.it

7 – Sannio Aglianico 2015
Elena Catalano
Azienda immersa in un angolo suggestivo sopra la città di Benevento, vigne spettacolari. Ancora non dotata di struttura per vinificazione, lavora presso altra struttura sotto la regia di un proprio enologo. Dopo i primi colpi messi a segno con i bianchi ecco quest’aglianico centrato, non materioso, pronto e immediato, tanto frutto, con il vitigno che mostra il suo volto meno austero. Di grande piacevolezza.
www.elenacatalano.it

8 – Aglianico del Taburno riserva Don Nicola “U signore” 2011
Cantine Iannella
Questo aglianico rappresenta un pezzo di cuore per Antonio Iannella e la moglie Maria, tributo a chi ha dato tanto alla storia vitivinicola della famiglia. Un vino che mostra fortemente il suo legame con il terroir torrecusano, frutto di uve coltivate su falde collinari bene sposte al sole, suoli particolarmente ricchi di scheletro. Frutti e fiori evoluti con speziato, incursioni terziarie, pelle, chiodi di garofano. Al palato spiazza, dopo intenso fruttato ecco emergere per bella spalla acida. Potente.
www.cantineiannella.it

9 – Sannio Aglianico riserva Propileo 2015
Castelle
Le uve con cui questa azienda del versante telesino-titernino produce la sua etichetta rossa di punta provengono dall’areale del Taburno. E si vede. Sorso articolato ed elegante. Tannino ancora sugli scudi anche se già “nobile”, buona freschezza, tanto frutto che conferisce morbidezza. A seguire piacevoli note amaricanti, con incursioni di tabacco e pepe nero. Convincente.
www.castelle.it

10 – Aglianico del Taburno riserva Terra di Rivolta 2015
Fattoria la Rivolta
In commercio tra qualche mese. Tannino ancora molto in evidenza in un vino che deve ancora giungere alla sua punta eccelsa. Nel frattempo si mostra con naso pulito, elegante, di frutta rossa matura mentre appaiono in sottofondo le note speziate e i primi sbuffi balsamici.  Leggermente ruvido l’ingresso in bocca, proprio per via della notevole carica tannica, poi emerge una beva dinamica e una sostenuta spinta acida. Da attendere.
www.fattorialarivolta.it