“Alla Ricerca Della Pizza Perfetta” di Dario De Marco


Alla Ricerca Della Pizza Perfetta

Alla Ricerca Della Pizza Perfetta

di Fabiola Quaranta

Dario de Marco è stato un mio compagno di liceo; era un giovane nerd in erba, prometteva già grandi e mirabolanti percorsi poco ordinari e tanto intellettuali sin da allora.

Ci siamo persi di vista dopo la maturità per ritrovarci, cresciuti a cambiati, ma mica poi tanto, in una foto profilo di Facebook, anni dopo e di persona, in una di quelle riunioni di classe che fanno molto “Compagni di scuola” e tanto bilancio dell’ultimo ventennio raccontato tra una birra e l’altra.
Dario, classe 1975, è di Napoli ma vive a Torino. Giornalista, ancora nerd ed i calzini bucati come lui stesso scrive, con il sogno di fare la scrittore, appassionato di cucina, letteratura e musica ad un certo punto della sua vita, per motivi più o meno riconducibili ad una scelta, decide di iscriversi al Master in Apprendistato dedicato alla panificazione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dove lo ritrovo?
In una pizzeria di Torino a fare il pizzaiolo, con una moglie ed una figlia ed un libro in uscita. Dopo avere messo le mani in pasta è tornato a fare il giornalista, oggi scrive per varie testate, ha un altro figlio ed ancora tante storie da raccontare, passioni da tradurre in parole, emozioni da trasferire al lettore con un linguaggio semplice ed accattivante, tanto autobiografico e per questo vero, così  trasparente da denunciare il suo essere sempre e costantemente all’ombra di sé stesso e protagonista al contempo.
Domani verrà pubblicato “Alla ricerca della pizza perfetta” di Dario De Marco, un viaggio sentimentale, un racconto sulla pizza che diventa viaggio ed esplorazione di un cibo quanto amato, che discusso. É un’autobiografia gastronomica raccontata attraverso i quattro elementi principali dell’impasto – acqua, sale, lievito e farina – alla ricerca della pizza perfetta.
Ve lo raccontiamo per sommi capi con un’intervista fatta allo scrittore:

Dario, insomma, c’era proprio bisogno di un altro libro sulla pizza?

“Ah ah, be’ per come la vedo io non ci sarebbe bisogno né di un altro libro sulla pizza né di nessun altro libro in generale. Lo diceva anche Massimo Troisi: loro (noi) in tanti a scrivere, io uno solo a leggere. Ma vabbè discorso ampio e complesso. Per quanto riguarda Alla ricerca della pizza perfetta, è un libro che ho iniziato quasi per sfida, dato che appunto sembra un campo così saturo: ma è stato proprio scrivendolo che mi sono reso conto di quanti piani interseca il discorso su un alimento antico e popolare come la pizza. Anche non volendo, mi sono trovato a parlare di storia e preistoria, di chimica e biologia, di evoluzione dell’uomo e di condizioni dei lavoratori, di marketing e di etimologia, di emigranti e di fame. E quindi ci ho messo dentro un po’ tutte queste cose, un po’ di teoria e un po’ di aneddoti curiosi, più un po’ di fattacci miei che sennò non sono contento”.

Ma quella pizza rettangolare in copertina cos’è, una provocazione?

Mi sembra superfluo precisare, e perciò lo faccio, che l’immagine di copertina non l’ho disegnata io, né pensata. E però devo dire che mi piace, anche per la presenza di elementi irrituali come il pomodoro concentrato, o il timo (il timo?). Perché racconta il libro: banali provocazioni no, e neanche opinioni finto-impopolari, ma qualche luogo comune si cerca di sfatarlo, e qualche certezza consolidata si prova non dico a smentirla, ma almeno a metterla in crisi”.

Vabbè, comunque il fatto che la pizza sia stata inventata a Napoli e che quella napoletana sia la migliore pizza del mondo, non lo mettiamo in dubbio, giusto?

“Eh, mmm… Sì, ma anche no. In un certo senso la pizza per come la conosciamo adesso, e per come si è diffusa negli ultimi decenni, è di chiara origine napoletana. Però bisogna precisare che la sua nascita è abbastanza recente (nel ‘700, non prima), e che prima o parallelamente altre pizze e focacce, pani schiacciati e paste lievitate, sono state inventate in ogni luogo del mondo, in ogni tempo. E che quindi non c’è un cibo che ha maggiore dignità di un altro: ma soprattutto che rivendicare la primogenitura o “l’invenzione” della pizza è una cosa che non ha senso, né a Napoli né altrove”.

Dimmi qualcosa che avresti voluto metterci e alla fine è rimasto fuori dal libro.

“Uh, di storie che abbiamo dovuto escludere per motivi di spazio o di coerenza ce ne sono a palate. Una mi sta particolarmente a cuore, e l’ho scoperta leggendo un libro che si chiama Alaska Pasta Madre: parla dei lieviti naturali che i cercatori d’oro nei secoli passati portavano con sé in quelle zone gelide, e che in più di una occasione hanno salvato delle vite. A un certo punto riporta anche delle ricette di quei tempi e luoghi estremi, e mi ha colpito che nel calcolo degli ingredienti e nel procedimento, le misure e gli impasti fossero fatti a partire dall’acqua. Siccome i pizzaioli napoletani spesso sono accusati di fare le cose a capa sotto, partendo dall’acqua, ecco scoprire che dall’altro capo del mondo, in condizioni totalmente diverse, si facesse una cosa simile, è stato divertente.

E poi ci sono le persone: i nomi di tanti pizzaioli, qualcuno viene citato ma solo perché funzionale a un discorso di evoluzione e cambiamenti storico-geografici della pizza, ma la maggior parte è restata fuori, non essendo come ho detto una guida alle migliori pizzerie d’Italia. Quindi i miei saluti (e le mie scuse) vanno ai tantissimi geniali creativi e onesti artigiani che sudano tutte le sere davanti a un forno”.

Alla ricerca della pizza perfetta
Un viaggio sentimentale
collana : bookclub pagine : 336 prezzo : 16 euro