Amalfi, ristorante Marina Grande


Giampaolo Esposito e Umberto Di Martino

Viale delle Regioni
Tel. 089.871129
Aperto: a pranzo e a cena
Chiuso: il lunedi (mai d’estate)
Ferie: da novembre a marzo
www.ristorantemarinagrande.com
[email protected]

Tradizione marinara da quasi cento anni ma anche concezione moderna e cosmopolita della ristorazione. Questa la formula di Marina Grande, essenziale, informale e allegro biglietto da visita della strada costiera che conduce al centro di Amalfi.

Marina Grande, la sala ristorante

Uno stabilimento balneare aperto all’inizio del secolo scorso, trasformato in ristorante-palafitta alla fine degli anni Cinquanta, giusto in tempo per prepararsi al jet set internazionale che, irretito dal fascino di Jacqueline Kennedy, avrebbe fatto la spola con Ravello e Positano.

Oggi a condurre la squadra, sempre familiare, è Gianpaolo Esposito, con i fratelli Nicola ed Enzo. Patron giramondo e chiacchierone, gran conoscitore dell’America – soprattutto di San Francisco, dove si trasferisce da novembre a marzo e dove partorisce sempre nuove idee per la “sua” Amalfi. Dalla curiosità (ma anche da un corso per professionisti frequentato Oltreoceano) nasce la passione per i cocktail, che propone anche in terrazza come aperitivo.

Cocktail al cetriolo

Poco alcol (vodka), basilico e cetriolo: una bella spruzzatina fresca al palato, per cominciare.

In cucina il giovane chef Umberto Di Martino, scuola costiera con riferimenti canonici: Gennarino Esposito e Buco di Sorrento in primis, con in più l’ormai indispensabile soggiorno di lavoro all’estero, in questo caso la Germania. I piatti esprimono tutti la sua voglia di fare e di proporre, e il suo entusiasmo.

Luciano Pignataro a Marina Grande

Un menu prevalentemente marinaro, naturalmente. Con prodotti selezionati, controllati, di territorio e biologici (l’altro grande impegno dei fratelli Esposito).

Calamaretti e rucola

Dopo l’appetizer di micro-calamaretti su crema di rucola, un antipasto con carpaccio di merluzzo, colorato da profumatissimi coriandoli di pomodoro fresco, agrumi e cipolla di Tropea.

Carpaccio e baccalà: le due vite del merluzzo a tavola

Ma il merluzzo, lo sappiamo, salato e conservato si trasforma ed ecco allora il crostino di accompagnamento, con mousse di baccalà. Un bel piatto convincente, sapidità e freschezza insieme.

Gambero su scapece

Per continuare, i gamberoni appena scottati vengono proposti su zucchine alla scapece e in crosta di nocciole di Giffoni (bene) su zuppetta di ricotta di fuscella di Santa Anastasia (ricotta ottima, ma l’accostamento con i crostacei è un po’ abusato).

Ravioli, vongole e broccoletti

Tra i primi, i ravioli ripieni di caciottina al limone su un lettino di broccoli in guazzetto di vongole. Diciamo subito che è il piatto che ci sembra meno riuscito: ingredienti tutti ottimi ma i sapori non legano.

Risotto con provolone del monaco e pere

Bella idea invece per il risotto, un Carnaroli con provolone del Monaco e pere mastantuono.
In carta anche i paccheri di Gragnano ripieni al baccalà, la calamarata con bocconi di pesce locale, i tagliolini al nero con seppia e maggiorana.

Tra i secondi piatti il pescato del giorno viene servito in crosta di sale al limone con tortino di patate, oppure al filetto cotto sulla pelle e accompagnato da carciofi profumati alla menta. Gli irriducibili della carne possono scegliere tra manzo, agnello o faraona.

Sandwich di funghi porcini e gamberi

Un piatto riuscito, divertente e divertito, è l’hamburger di gamberi, con il cappello del fungo porcino a mo’ di panino, accompagnato da maionese (ma di vongole!) e ketch-up (di San Marzano) di rigore. Una saporita strizzatina d’occhi al cliente non omologato.

Il dolce: percoche e vino

Chiusura scherzosa con un gelato alla vaniglia servito sull’abbinamento che richiama la chiusura del pasto più popolare delle tavole campane: la percoca nel vino. In sala e in terrazzo servizio familiare ma attento e molto cordiale (sono tutti professionisti), e una scelta di vini ben centrata sulla Campania con molte curiosità italiane e francesi.

A pranzo l’ospite attratto più dall’ozio della spiaggia che dai piaceri della tavola trova anche la pizza o un lunch tasting con quattro mini-portate in un solo piatto, più dessert. E via al mare. Si pagano 20 euro.

In spiaggia ombrelloni candidi con tendina per proteggersi dal sole, lettini super comodi con telo di spugna personale e servizio al tavolo, anzi al tavolino: si possono ordinare pizze, sandwich e ricche macedonie di frutta fresca.

Nel menu i grandi classici della ristorazione marinara per chi vuole viaggiare sulla tradizione: paccheri con scuorfano, risotto alla pescatora, eccetera, eccetera.

Insomma, tanti buoni motivi per una tavola che vale la sosta. Ricarichi ragionevoli sui vini con una carta che gira. Conto sui 45 euro.

PREGIO
Servizio professionale e informale. Ci si sente subito a proprio agio. Pesce fresco, grande e lunga esperienza di ristorazione con camerieri molto attenti a tutti e affettuosi con i clienti abituali. Nessuna differenza di trattamento tra italiani e stranieri

DIFETTO
E’ più facile che un cammello passi nella cruna dell’ago che parcheggiare ad Amalfi nei festivi, impossibile d’estate. Consiglio: arrivare in aliscafo o pullman da Sorrento e Salerno. Parcheggiare l’auto a ravello e scendere con la navetta.