Asprinio D’Aversa 2011, Grotta del Sole


Francesco Martusciello nell'azienda di famiglia Grotta del Sole (foto di Sara Marte)

Uve: asprinio

Fermentazione e affinamento: acciaio

Fascia di prezzo: 7,50 euro circa

Di Francesco Martusciello ce ne son due ed al loro cospetto i vini scorrono veloci. Sempre piacevoli gli incontri che attraverso le bottiglie, dalla Penisola Sorrentina ai Campi Flegrei, passando per il Vesuvio e l’Irpinia, via fino ad Aversa, ti regalano ogni spicchio di Campania. E’ così da sempre a Grotta del Sole, da quando Gennaro Martusciello, grande enologo, mise un punto sulla Campania e chiarì la necessità di lasciar parlare i vitigni autoctoni quando questa parola non era certo di moda come lo è oggi e recuperando alcuni territori bistrattati o addirittura dimenticati. Oggi quegli stessi territori sono aree di produzione di vini DOC. Mi piace parlare con Francesco Martusciello perché, seppur orgoglioso del proprio lavoro, sa perfettamente che la bottiglia è così: un anno è più buona e magari l’anno dopo di meno, semplicemente a seguir le annate. E allora qui se ne parla con passione ed entusiasmo, ma questa è un’ovvietà; ce l’hanno nel sangue. Meno scontato è che riesci anche ad avere un po’ di sana ironia ed autocritica che sono una pura ventata di aria fresca. E’a Quarto, nell’imponente stabilimento aziendale, la sede. Oggi, unico enologo è Francesco Martusciello Jr.

Francesco Martusciello jr, enologo aziendale (foto di Sara Marte)

Assieme a loro abbiamo provato tutta la gamma dei vini ma una è la mia scelta. Che ci posso fare, è uno dei vini del cuore di Grotta del Sole unitamente  alla sua versione spumante Brut ed il più classico dei Gragnano: Sarà per tradizione personale, sarà per purezza, ma, senza colpo ferire, decido per l’Asprinio d’Aversa. Ci sono tante piccole realtà che regalano grande soddisfazione perché rappresentano rivalutazione del territorio e recupero di tradizioni. Avviene così per l’asprinio, vitigno che, nel territorio dell’agro Aversano rappresenta una grande risorsa, non sempre compresa, seppur di storia secolare. Affascinanti le piante ad alberata. Le viti crescono in sinergia con gli alberi, i pioppi, costringendo i raccoglitori ad arrampicarsi su scale alte fino a 15 metri. I terreni sono alluvionali, di origine vulcanica. Qui provi un vino antico, seppur per acidità molto moderno nel suo approccio. E’ quasi incontaminato da opinioni e mode e questa sua coerenza è grande punto di forza.

Asprinio D'Aversa 2011 Grotta del Sole (foto di Sara Marte)

La versione ferma, per la bottiglia 2011, è un vero piacere. Tipico quel colore luminosissimo e vivace che vira lieve, verso il verdolino. Il naso, come sempre, non ha grande varietà ma netta riconoscibilità: gli agrumi sono i grandi protagonisti ed una ventata di mela verde, qui e lì, in secondo piano. Poi arriva il palato. Freschezza a più non posso per un vino verticale e di bella acidità senza essere però mangiato dalla sua stessa esuberanza. Riesce a trovare un buon equilibrio con gli accenni di pompelmo, i profumi di cedro e limone pane, giusta sapidità e finale non infinito ma pulito, composto e armonico. Per una cena di fine estate l’ho portato tra amici. Il tempo di aiutare in cucina e la bottiglia era scomparsa. Mi pare questo un parametro poco scientifico ma molto indicativo. Un vino per stare assieme e dal buon rapporto qualità prezzo. Per me è jackpot!

Questa Scheda è di Sara Marte

La Cantina Grotta del Sole è in via Spinelli, Quarto, Napoli. Tel. e fax 081 8769470. Sito: www.grottadelsole.it email: [email protected] . Enologo: Francesco Martusciello jr. Ettari vitati: 42. Bottiglie prodotte: 700.000. Vitigni: falanghina, asprinio, coda di volpe, greco, fiano, piedirosso, aglianico, sciascinoso.

 

4 Commenti

  1. Ho preparato già la mappatura, i riferimenti, la bozza della Carta dedicata. Dopo un anno di lavoro ai fianchi, l’anno che verrà sarà l’anno dell’Asprinio a Capri. :-)
    (il vino perfetto per stravolgere certe convinzioni sbagliate).

    1. “Il vino perfetto per stravolgere certe convinzioni sbagliate” è assolutamente lei! Frase calzante e precisa. E poi l’asprinio merita! Si lascia bere e abbinare. Speriamo rimanga sempre così, fedele a se stesso e alle origini.
      Ti abbraccio Angelo!

  2. Quando si superano certi limiti mentali legati al vino si arriva a queste bottiglie. Mi piace quando dice pure e incontaminate. Un po’ di esperienza dell’uomo e tutta natura e bevi un vino leggero (nell’alcool)e fresco. Soddisfacente e buono. Penso oltre all’ottimo grotta del Sole a quello dei Borboni e sono felice.

  3. Grotta del Sole è una grande realtà. Non parlo solo in termini di numeri ma proprio di peso, regionale e nazionale. Anche per me i vini preferiti sono l’Asprinio e le sue bollicine, così come l’ottimo gragnano. L’asprinio si porta dietro la storia e la sua tecnica di allevamento probabilmente etrusca e ha una potenza acida incredibile che lo rende freschissimo e agrumato. Un vino che mi piace per la sua semplicità. Poi se riesci a comprare un vino così a 7 euro e 50 allora c’è da rallegrarsi.

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