Assoenologi a sostegno delle proposte della filiera per contenere la crisi e programmare il rilancio


Assoenologi

Assoenologi

Distillazione volontaria di crisi, quale prima azione a sostegno delle cantine per affrontare la nuova vendemmia. Richiesta al governo un’azione immediata per l’attivazione di misure straordinarie per superare la crisi generata dall’emergenza sanitaria.

Il mondo del vino, a causa dell’emergenza Covid-19, sta vivendo una situazione difficile che ci preoccupa, ma non svilisce, comunque, i buoni propositi di ripresa per il futuro. Sono necessarie azioni e sostegni che ci consentano di traghettare le nostre aziende fuori dalla crisi e programmare il rilancio quando l’emergenza coronavirus sarà superata.

È con questo obiettivo che ASSOENOLOGI, come organizzazione nazionale di categoria in rappresentanza dei tecnici impiegati nei diversi comparti della filiera, è in prima linea per sostenere il settore e le aziende che lo rappresentano.

Dopo un’attenta ricerca e analisi delle reali necessità del comparto, ASSOENOLOGI ha sostenuto e ritenuto importante inserire, come prima azione di sostegno alle aziende vitivinicole, l’attivazione, anteriormente alla prossima vendemmia, della possibilità da parte delle aziende di accedere alla misura della distillazione volontaria di crisi. La proposta prevede che l’accesso a tale misura sia del tutto volontaria, per sostenere in particolare quei produttori non ancorati alla grande distribuzione e allo stesso tempo collocati in zone dove non possono permettersi di stoccare vino in cantina per lunghi invecchiamenti.

Accanto a questo va considerata la problematica di molte altre aziende che potenzialmente potrebbero avere una mancanza di capienza nelle cantine per le uve e i mosti per la prossima vendemmia, causando quello che nessun agricoltore riuscirebbe ad accettare e cioè lasciare in campo il frutto del proprio lavoro. Per questo è anche opportuno che tale misura venga accompagnata da un adeguato supporto economico con una remunerazione non inferiore al prezzo di mercato a garanzia di possibili azioni speculative. Non ultimo ciò consentirebbe ai produttori vinicoli di destinare una parte del vino in giacenza alla produzione di alcol da uso medicale, che sta esaurendo le scorte in quanto prodotto fondamentale per la produzione di disinfettanti e gel igienizzanti.

Questa e altre proposte completano il documento delle misure agricole elaborato dalla filiera vitivinicola (Alleanza delle Cooperative Italiane, Assoenologi, CIA, Confagricoltura, Copagri, Fededoc, Federvini e Unione Italiana Vini) inviato al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, e quanto già inviato come proposte di misura economica. A quanto sopra scritto, considerando che la ripresa richiederà tempi lunghi, dovrà accompagnarsi una serie di attività di valorizzazione dei nostri vini, facendo sistema; una rete di solidarietà tra tutti gli attori della filiera finalizzata a sensibilizzare i consumatori di ogni angolo del mondo, per identificare al meglio i nostri prodotti. Quindi, oggi più di prima, occorre realizzare una seria attività di programmazione e sostegno alla promozione accompagnando le aziende con iniziative destinate a questo tipo di strategie commerciali, in cui è fondamentale il contributo di tutta la filiera e dove si auspica che da parte dei governi e delle istituzioni bancarie saranno adottate delle scelte macroeconomiche tese a favorire la ripresa del comparto. In tal senso investire in promozione di sistema, anche attraverso collaborazioni e investimenti con l’industria cine-televisiva, è a nostro avviso imprescindibile.

Per leggere i documenti completi visita il nostro sito alla pagina Dal Ministero.

 

Un commento

  1. Omicidio volontario di un bimbo appena nato.So bene di tante cantine che avranno sicuramente problemi di stoccaggio ed in genere sono piccole e quindi tra quelle che fanno un buon prodotto territoriale:in questo modo avremo inevitabilmente un livellamento della qualità del vino verso il basso con buona pace di tutto il grandissimo lavoro fatto dal dopo scandalo etanolo ad oggi e che ha fatto dell’Italia un’eccellenza mondiale in questo campo.Innanzi tutto mi sembra prematuro prendere decisioni ora e non a fine raccolto se non altro per capire le potenzialità dell’annata e quindi decidere.Personalmente credo che le decisioni più che ad Assoenologi spettino ai vari consorzi che finalmente avrebbero la possibilità di giustificare la loro esistenza per esempio mediando un prezzo di uve e mosti tra viticoltori e cantine in grado di assorbire l’eccesso altrui nonché di disponibilità economica e di liquidità.Complito non facile ma inutile continuare a parlare di momento difficile e poi pensare di cavarsela aspettando Godot.Qualche via alternativa e strategica bisogna pur tentare:proviamo almeno ad osare.FM

I commenti sono chiusi.