Bed&Wine al Sud, l’accoglienza in vendemmia


La prima a pensare alla vendemmia come occasione valida per coniugare produzione e promozione è stata José Rallo in Sicilia con la raccolta notturna alla quale questa volta ha partecipato anche il ministro Zaia. Da allora, sono passati dieci anni, gli appassionati hanno molte opportunità per prendere parte all’atto più importante, simbolico e ricco di significati: la raccolta delle uve. Anche perché tra anticipi e vendemmia ragionata questo ciclo dura ormai quasi quasi tre mesi, dalla metà di agosto nelle zone più calde sino agli inizi di novembre nel Vulture e in Irpinia con l’Aglianico, l’ultima uva italiana ad essere portata in cantina.
Cresce la tendenza di soggiornare in cantina proprio durante questo periodo e molte aziende sono in condizioni di dare una risposta a questa domanda, altre, più semplicemente, organizzano giornate particolari con il gran finale di degustazioni e colazioni contadine. Fanno così due autentici vigneron campani, Luigi Di Meo della Sibilla a Bacoli e Nicola Venditti a Castelvenere dove lo scorso anno, insieme a un gruppo di amici, è stata provata l’ebbrezza della vendemmia notturna come in Sicilia. Si raccoglie di notte a partire dalle 23 di domani sera anche a Ischia nell’azienda Pietratorcia accompagnati dall’ormai mitico pane e pomodoro di Franco Iacono. Bruno De Conciliis, invece, ha già festeggiato con la musica barocca la stagione 2008, ma le porte sono sempre aperte per chi vuole venire a curiosare nel cuore del Parco del Cilento dove una sosta da non perdere restano Le Favate ad Ascea. Manuela Piancastelli e Peppe Mancini hanno inaugurato il loro bed and wine di Terre del Principe a Castel Campagnano nell’Alto Casertano, a disposizione di chi quest’anno vorrà seguire la raccolta del Pallagrello e del Casavecchia. Nello stesso comune c’è il Castello restaurato da Antonio Donato di Castello Ducale e Fattoria Selvanova di Antonio Buono. Primo anno di ospitalità anche per Paolo Cotroneo di Fattoria La Rivolta a Torrecuso in provincia di Benevento, ma stavolta sono di scena la Falanghina e l’Aglianico che in questo magnifico terroir raggiungono la loro massima espressione. Ormai consolidata e radicata nell’esperienza l’offerta della famiglia Mustilli a Sant’Agata dei Goti, mentre, sempre nel Sannio, c’è Torre Gaia, uno dei wine resort più belli di tutto il Mezzogiorno. L’alternativa è la Masseria del Procaccia a Solopaca, agriturismo storico e da qualche hanno produttore di ottimo Aglianico. Nel cuore dell’Irpinia I Capitani a Torre Le Nocelle, siamo nella zona del Taurasi docg, ha stanze, piscina, frantoio e un vero e proprio museo della civiltà contadina attiguo alla sala degustazione. L’ingegnere Ciriaco Cefalo produce Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo. In Costiera Amalfitana, a Tramonti, c’è Reale. Se si ha voglia di andare fuori regione, il Vulture accoglie i visitatori nella Locanda del Palazzo di Rino e Lucia Botte, di proprietà dei Feudi di San Gregorio, che quest’anno per la prima volta sono stati aperti in agosto con visite guidate e degustazioni a Marennà di Sorbo Serpico. Qui la vendemmia è un evento ancora lontano, ma c’è il vantaggio di poter programmare con calma la visita. Ancora fuori regione, in Calabria, dove la raccolta dei bianchi è già cominciata, nell’agriturismo Dattilo di Roberto Ceraudo a Marina di Strongoli, vicino Cirò: un’oasi di buon gusto al centro di un’ampia tenuta di oltre 70 ettari fra olivi e vigneti. In Puglia, a Lucera, si può prenotare il pernottamento nella tenuta di Alberto Longo mentre Leone De Castris, l’azienda storica del Salento, è ben attrezzata per il pernottamento e la ristorazione a Salice Salentino.

Da Il Mattino del 28 agosto 2008