Birra kbirr, l’identità napoletana che parla a tutti, svela due imperdibili anteprime


Ditto Fabio e Tonia Credendino

Ditto Fabio e Tonia Credendino

di Tonia Credendino

“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”, diceva Pablo Picasso, amo l’arte in ogni sua forma e in ogni città che vivo, da residente o da turista, cerco sempre luoghi che mi ispirino nella vita quotidiana.

L’arte non è mai stata così buona, l’arte della birra italiana con Kbirr incontra il mondo e l’identità napoletana viaggia dalla linea Pop alla linea People, una birra omaggio a Napoli che valorizza il patrimonio culturale campano attraverso le sue etichette parlanti e scaramantiche.

Giovedì 16 gennaio, Kbirr ha scritto un nuovo capitolo della sua storia con la presentazione ufficiale della Linea People, svelata in anteprima presso il CAM Museum di Casoria, un evento che ha segnato un’importante evoluzione del birrificio partenopeo, proiettato verso i mercati internazionali con una gamma di birre che celebra l’italianità e la cultura brassicola globale.

Linea Premium di Kbirr - Officine Kbirr

Linea Premium di Kbirr – Officine Kbirr

“La Linea Pop nasce per raccontare la cultura partenopea attraverso simboli iconografici e apotropaici, emblema di appartenenza e riconoscimento per le comunità napoletane sparse nei cinque continenti”, dichiara Fabio Ditto, amministratore e fondatore di Kbirr.

Oggi, con la Linea People, affronta la conquista dei i mercati globali con uno spirito inclusivo e cosmopolita, mantenendo viva l’essenza artigianale e la qualità made in Italy, si rivolge agli amanti della birra e del made in Italy, offrendo cinque birre ispirate agli stili internazionali più amati.

Helles – dorata, fresca e beverina, IPA – dorata e profumata, Red Strong – corposa e avvolgente, Blanche – leggera e speziata, Strong Lager – forte e strutturata.

Ogni birra è stata pensata per essere easy to drink, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico ampio e diversificato al mondo delle birre artigianali, dunque un invito a esplorare sapori nuovi, in un viaggio che celebra la personalità italiana e l’eccellenza delle materie prime.

“Abbiamo scelto questo posto perché è gestito da persone speciali, è stato chiuso per due anni circa per lavori di ristrutturazione, ci sono opere importanti di livello internazionale, conosciuto più all’estero che dai locali che tendono, piuttosto a bistrattarlo, viene autofinanziato dal fondatore Antonio Manfredi (artista) e accendere un faro su questa struttura mi è sembrato un giusto contributo in vista della loro riapertura” : cosi sintetizza Fabio Ditto, durante la presentazione.

Il direttore del Cam Antonio Manfredi, Ditto Fabio, Graziella Geraci (ufficio stampa)

Il direttore del Cam Antonio Manfredi, Ditto Fabio, Graziella Geraci (ufficio stampa)

Il  CAM_Casoria Contemporary Art Museum nasce nel 2005 con la volontà di divenire polo culturale, laboratorio sperimentale, ma soprattutto punto di riferimento per un’arte contemporanea universale e dal contesto aperto, il fondatore Manfredi parte dalla considerazione generale che una raccolta d’arte pubblica sia specchio dell’arte e della cultura del proprio tempo, l’attenzione del team museale è incentrata su un obiettivo fondamentale: che il Museo sia un punto di riferimento culturale, vivace e stimolante per tutti e non un luogo statico.

Opere - CAM Museum di Casoria

Opere – CAM Museum di Casoria

Durante l’evento è stato organizzato un percorso di degustazione in collaborazione con Taralleria Napoletana, famoso per i suoi taralli, con un allestimento di cinque postazioni, ognuna dedicata a una birra della Linea People e con i loro diversi gusti, hanno accompagnato ogni sorso, esaltando i sapori delle birre e creando abbinamenti unici e sorprendenti.

Percorso degustazione con Taralleria Napoletana, cinque postazioni, ognuna dedicata a una birra della Linea People

Percorso degustazione con Taralleria Napoletana, cinque postazioni, ognuna dedicata a una birra della Linea People

Parallelamente al lancio della Linea People, Kbirr inaugura Officine Kbirr, il nuovo tapas birr del birrificio, un concept innovativo che mette la birra artigianale al centro dell’esperienza gastronomica con una particolare sezione dedicata alla mixology, un concept che unisce tre anime: esposizioni d’arte, ristorante e cocktail bar.

Ambienti - Officine Kbirr

Ambienti – Officine Kbirr

Uno spazio suggestivo e colorato che accoglie gli ospiti in un’atmosfera vivace e dinamica. 

Appena varcata la soglia, sarete accolti dal loro elegante cocktail bar, dove potrete fermarvi per un drink d’autore o un pasto informale in un ambiente sofisticato. Un bancone unico nel suo genere, perfetto per sorseggiare uno dei loro Signature Cocktails, ogni tela, dipinto o installazione è un viaggio visivo che cattura l’essenza dell’arte contemporanea, ogni opera è un pezzo unico, capace di emozionare e ispirare.

Alla direzione, Stefano Armando Gargiulo, mi propone il loro Cocktail di benvenuto a base di birra- “To vuo’ fa l’americano?”, (kbirr India Pale Ale, Marendry, Punt&Mes) che ho apprezzato tantissimo sia nella combinazione del gusto, sia nel servizio curioso e intrigante.

Benvenuto cocktail bar - Officine Kbirr

Benvenuto cocktail bar – Officine Kbirr

Coerenza è un termine che si addice al lavoro fatto nella progettazione di questa nuova realtà ristorativa, nulla è lasciato al caso nella loro selezione e scelta, dal pavimento alle pareti con boiserie, i tavoli in marmo e legno, i divani in velluto e l’illuminazione calda e avvolgente.

Che si tratti di un aperitivo tra amici o una cena a due, ogni piatto è immaginato per trasportarvi in un viaggio tra passato e presente, una cucina popolare reinventata e reinterpretata con estro e creatività, per riscoprire tradizioni culinarie e ingredienti del territorio spesso dimenticati.

Cosa si mangia da Officine Kbirr a San Giorgio

L’idea alla base del menu è quella di guardare all’italianità, abbracciando però anche contaminazioni internazionali, ogni piatto è una fusione di sapori pregiati e ingredienti ricercati, presentati con cura per soddisfare sia il palato che gli occhi. Dagli antipasti alle portate principali, come la variazione di carciofo con tartare di gambero rosso, la K-lardiata con battuto di cozze o la genovese con pancetta di ricciola, il Mussillo in cassuola, o la guancia di manzo.

piatti - Officine Kbirr

piatti – Officine Kbirr

​Lo chef Basilio Avitabile si lascia ispirare dall’arte che lo circonda, creando piatti dai sapori autentici, riuscendo a rendere unici anche i piatti tipici della splendida cucina mediterranea.

​Ma, Officine Kbirr è anche pizza, e che pizza, troverete a menù un’ampia scelta di pizze tonde, al padellino, doppia cottura e tantissime altre in arrivo.

Al tavolo viene servita la Marinara al morso, descritta dall’intraprendente Gianni Barone (pizzaiolo e consulente) che affianca i pizzaioli Vincenzo Criscuolo e Lino Scarpa: “L’impasto è realizzato con farina 0 con germe tipo 1, gel di cereali, segale, farro acqua di pomodoro, la pizza è quadrata dalla crosta friabile e mollica morbida con emulsione di San Marzano bruciato con alici di Menaica marinato in origano, olio aglio rosa di Nubia, polvere di olive nere, capperi di Pantelleria, mayo di aglio affumicato, chips al pomodoro, caviale di basilico”, in abbinamento a Helles Kbirr.

Si prosegue con un audace Tartare di Manzo con capasanta scottata emulsione di polpa di ricco del Cilento alghe fritte e salsa tartara, in abbinamento alla birra IPA Kbirr, e una sensazionale Priamide di pasta fresca di seppia (Quinto, quarto di seppia piselli, cipollotto Nocerino e olio Bergamotto), in abbinamento alla Blanche Kbirr

Per finire la nostra degustazione, una golosissima Tarteletta meringata con crema di pan zuppato all’inglese con alchermes tradizione sapientemente ristudiata e riproposta in chiave moderna, contestualizzata in una Milano dinamica e cosmopolita.

Il gusto, centralità ed essenza di ogni piatto, dà vita ad una cucina golosa e sincera, un gioco di sapori e consistenze, in un viaggio tra memoria e scoperta.

Quando ci sono realtà come queste che chiamano, non si può dire di no e credo che a San Giorgio serviva un rilancio della proposta gastronomica, l’obiettivo o meglio, la conditio sine qua non, così come accade un po’ con l’arte contemporanea protagonista da Officine Kbirr, è quello di rivolgersi non più solo a un pubblico di nicchia, ma aprirsi trasversalmente, per me, l’arte è tutto ciò che dà emozionee anche il cibo ne è parte, ci dice Fabio Ditto.

Cosa si beve da Officine Kbirr a San Giorgio

La loro esperienza non si limita alla cucina; i loro mixologisti esperti (Mina Petrone, Vitaliy Andreychuck) propongono creazioni classiche e innovative, ogni cocktail è preparato con maestria, offrendo un perfetto accompagnamento ai pasti per un’esperienza di mixology che delizierà i vostri sensi, troverete anche una buona scelta di vino campano e non, bollicine, fine pasto e un’interessante selezione di gin.

Un ambiente elegante e accogliente, adornato da opere d’arte in continuo mutamento a creare un’atmosfera sempre nuova e stimolante, l’arte non è mai stata così buona, Officine Kbirr è un concept restaurant che apre nuovi scenari di convivialità e cultura, e credo che siate tutti d’accordo con me che un mondo con più arte è un mondo più bello e un mondo con più sapore è un mondo più buono.

Officine kbirr

Via Gennaro Aspreno Galante, 80046 San Giorgio a Cremano NA

081 472566

Aperto dal martedì alla domenica

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