Boscotrecase, Gaia Azienda Agricola, storia di una rinascita
di Ornella Buzzone
C’è un luogo a Boscotrecase, tra le colline che profumano di erbe spontanee e silenzi pieni di verità, dove si sente battere forte il cuore di una donna. È il cuore di Giulia, trentacinque anni, occhi pieni di storie e mani che oggi profumano di pomodoro, di olive, di terra viva. Oggi vogliamo raccontarvi la sua storia, perché è una storia che parla di rinascita, di dolore trasformato in coraggio, e di quanto la forza femminile sappia cambiare il destino.
Giulia era una studentessa brillante. Laureata in Giurisprudenza, corsi di specializzazione alla Luiss, una carriera già ben tracciata nella Capitale. Lavorava tanto, correva ancora di più, inseguendo obiettivi con la determinazione di chi sa che può farcela. Ma la vita, a volte, prende curve che non avevi previsto. Un incidente improvviso la costringe a fermarsi. E in quella sosta forzata, torna a casa. Lascia Roma. Ritorna a Napoli. Ritorna a sé.
È lì che, come spesso accade nei momenti di rottura, qualcosa si riaccende. Si avvicina al mondo del vino, frequenta un corso da sommelier e qualcosa dentro di lei cambia per sempre. Compra un appezzamento di terra. Lo fa di slancio, come chi sente che è il momento di seguire l’istinto. Sotto lo sguardo incredulo dei genitori — che avevano investito tempo, denaro e sogni in un’altra direzione — Giulia cambia rotta. Non per perdere tutto, ma per ritrovarsi.
Durante la nostra chiacchierata, qualcosa di inaspettato è accaduto.
Tra una domanda e un sorso di liquore artigianale, ci siamo commosse entrambe. Due donne, Ornella e Giulia, con storie diverse ma lo stesso cuore: quello che sa cosa vuol dire sacrificarsi per anni, camminare in salita, cadere, rialzarsi e, alla fine, arrivare al sogno.
Ci siamo ascoltate, davvero. E in quel momento abbiamo capito che quando l’empatia è autentica, può creare uno spazio sicuro dove raccontarsi diventa guarigione.
Dalla toga alla terra: la nascita di Gaia
Nel 2020 nasce ufficialmente Gaia, un’azienda agricola che è prima di tutto un omaggio alla terra, alla Madre, alla vita. Una realtà piccola nelle dimensioni – due ettari totali tra Trecase e San Sebastiano al Vesuvio – ma enorme nella visione: produrre in modo etico, rispettoso, autenticamente territoriale.
Il nome “Gaia” non è casuale: richiama la dea primordiale della terra, ma anche il ritorno a un’origine semplice, genuina, fertile.
Giulia inizia pensando al vino, ma il territorio vesuviano non è immediatamente pronto ad accoglierla con vigneti produttivi: “È una zona meravigliosa, ma fatta più di vigneti da recuperare che da raccogliere chiavi in mano” racconta. Così, quasi per necessità, comincia a coltivare il pomodorino col pizzo, varietà rossa e gialla, vera icona dell’agricoltura vesuviana. A questo affianca la produzione di olio extravergine d’oliva e altre piccole lavorazioni artigianali.
Per Giulia non si tratta solo di coltivare: si tratta di ricostruire un equilibrio, un ecosistema dove l’agricoltore è parte di un “sistema agricolo” più ampio. Dopo un periodo di formazione sul campo presso aziende terze, comprende che fare agricoltura oggi significa essere imprenditori a tutto tondo: agronomi, comunicatori, amministratori. Un lavoro complesso, ma anche profondamente umano.
Tutti i prodotti di Gaia nascono da varietà autoctone: ortaggi, frutti, olivi. L’obiettivo è custodire la biodiversità vesuviana, un patrimonio spesso sottovalutato, e valorizzarlo senza compromessi. Tra i filari del suo vigneto di 700 metri – che oggi ospita anche zucche e pomodori – Giulia coltiva il sogno di realizzare un vino naturale e territoriale, che restituisca dignità a questa terra ancora poco compresa.
Il legame con il luogo è viscerale: “Mi sta a cuore questa terra. Gaia è anche un atto d’amore verso il posto in cui sono cresciuta”, racconta. Un legame affettivo, culturale e spirituale.
Oggi l’azienda Gaia produce:
Olio EVO da cinque cultivar: Leccino, Coratina, Frantoio, Nocellara e Rondella (la preferita? La Coratina: “ha più carattere, come certe annate della vita…”)
Pomodorini col pizzo (rossi e gialli), in passata, interi in salsa e in acqua e sale
Marmellate e confetture di limone, arancia e albicocca vesuviana
Liquori artigianali: limoncello, gin alla pellecchiella del Vesuvio, nocino
Ortaggi sottolio come la zucca lunga napoletana grigliata e i friarielli.
Ogni barattolo, ogni bottiglia racconta il territorio e un’idea di agricoltura che non è solo produzione, ma cura, responsabilità, ritorno alle origini.
Ogni ingrediente è coltivato con rispetto e portato in tavola con fierezza.
E sì, perché Gaia è anche accoglienza. Almeno quattro volte al mese, l’azienda si trasforma in un piccolo ristorante agricolo, dove si cucina solo con ciò che offre l’orto, la terra, la stagione. Durante la mia visita, ho avuto l’onore di pranzare lì. Un tris di bruschette che non dimenticherò: zucchine del suo orto, olio dell’ultima annata e pomodorino col pizzo rosso, il suo orgoglio, condito con origano selvatico. Poi una pennetta con quel pomodorino e i peperoncini appena colti. Semplice, contadino, vero. Ma straordinario, perché pieno di anima.
Sì, perché in quel posto c’è anima. C’è il dolore superato, la vita riconquistata, il coraggio di cambiare.
Oggi, Giulia non è più sola. I suoi genitori, inizialmente spiazzati da quella scelta “controintuitiva”, sono diventati i suoi primi sostenitori. Il padre si entusiasma all’acquisto di un trattore, partecipa all’orto, condivide la visione. La madre è in cucina, tra conserve e ricette. La terra ha ricostruito una famiglia, ha riaperto un dialogo, ha guarito qualcosa di più profondo.
“Oggi c’è comunicazione e compartecipazione. È la terra che ci ha riportato uno dentro l’altro.”
A chi vuole intraprendere questo cammino, Giulia non nasconde le difficoltà: “Serve lucidità, preparazione, umiltà. Per una donna non è sempre facile, ma bisogna crederci. Formarsi in ogni ambito ti aiuta non solo a fare, ma anche a capire chi può davvero aiutarti e chi no.
La storia di Giulia e della sua azienda Gaia non è solo la storia di una giovane donna che ha scelto l’agricoltura. È la storia di una generazione che sta imparando a farsi le domande giuste, a rallentare, a costruire con lentezza.
In un mondo che corre, c’è ancora chi sceglie di piantare radici. E, a volte, mentre racconti la tua storia, ti accorgi che quella dell’altro ti somiglia. E che è proprio lì che inizia la vera connessione.
Gaia Azienda Agricola
(unluogodinomegaia)
Via Luigi Rendina, 1, 80042 Boscotrecase NA
Tel. 333 724 5998
unluogodinomegaia.com