Callipo – Alluvione oltre al Covid-19, la reazione è stata di investire ancora di più sui dipendenti


Giacinto Callipo

Giacinto Callipo

L’emergenza coronavirus da fine febbraio ad oggi ha evidenziato tante lacune, imperfezioni e mancanze nel meccanismo industriale e lavorativo italiano, ma al contrario ha messo in luce aspetti lodevoli, meritevoli e degni di stima di altrettante aziende e imprenditori come nel caso dello stilista Giorgio Armani o dell’azienda calabrese Callipo. Quest’ultima in particolare è una delle eccellenze italiane con una storia di 107 anni, iniziata nel 1913 a Pizzo Calabro e oggi guidata dal Cavaliere del Lavoro Filippo Callipo, affiancato dai figli Giacinto e Filippo Maria che rappresentano la quinta generazione della famiglia. Punto di forza della Callipo negli anni è stata la lavorazione del tonno, effettuata completamente in Italia a partire dal pesce intero. Lo stabilimento produttivo dell’azienda è a Maierato, in provincia di Vibo Valentia, si estende su una superficie di circa 34.000 mq, 9.000 dei quali coperti, è moderno ed efficiente con impianti e attrezzature tecnologicamente molto avanzati.

Dipendenti Callipo prima del coronavirus, non hanno le mascherine

Dipendenti Callipo prima del coronavirus, non hanno le mascherine

Il Gruppo Callipo è attualmente costituito da 7 aziende (Callipo Group Srl, Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa, Popilia Srl, Callipo Gelateria Srl, Callipo Sport Srl, Med Frigus Srl, Callipo Turismo Srl) che occupano complessivamente circa 400 lavoratori. È importante conoscere la storia di questa realtà imprenditoriale del Sud perché nelle scorse settimane si è trovata a fronteggiare una emergenza nell’emergenza e ne è venuta a capo con più forza e più determinazione di prima, proprio grazie ai sacrifici fatti da titolari, maestranze e collaboratori tutti insieme nel nome di un’unica famiglia.

Callipo - stabilimento alluvione

Callipo – stabilimento alluvione

Callipo - stabilimento alluvione

Callipo – stabilimento alluvione

Callipo - stabilimento alluvione

Callipo – stabilimento alluvione

Alla già difficile emergenza dettata dal coronavirus si è aggiunta infatti una ulteriore circostanza critica di carattere imprevedibile: un nubifragio e conseguente alluvione degli stabilimenti, una calamità naturale che ha bloccato la produzione creando danni e non pochi problemi ai titolari e ai lavoratori. La risposta dell’azienda non è stata di lamentela o richiesta di assistenzialismo, ma di  orgoglio e tenacia nel ripristino immediato della situazione precedente. “Il nubifragio che ci ha colpiti la notte del 31 marzo ci ha colti di sorpresa, andando ad aggiungere un’ulteriore emergenza da gestire, in un periodo in cui la drammatica diffusione mondiale del virus Covid-19 non sta risparmiando nessuno. Fino a quella notte stavamo lavorando regolarmente, seppur a regime ridotto e con tutte le misure di sicurezza e le cautele necessarie per tutelare la salute dei nostri dipendenti, al fine di continuare a garantire gli approvvigionamenti alimentari a tutte le famiglie italiane. Il marchio Callipo è molto apprezzato e richiesto, per cui, per tutti noi, continuare a produrre è una vera e propria funzione sociale che ci sta molto a cuore. Soprattutto per questo motivo, dunque, ci siamo messi al lavoro la notte stessa del nubifragio, nonostante la pioggia incessante, per arginare e limitare i danni. In questa circostanza abbiamo sentito forte l’affetto ed il senso di appartenenza all’azienda dei nostri collaboratori, molti dei quali, volontariamente, anche quelli che stanno lavorando in smart working, ci hanno raggiunti per dare una mano e rendersi utili di fronte ad uno scenario di fango e detriti che ci ha molto toccati. Purtroppo, qualche danno c’è stato, ai prodotti in deposito in un magazzino secondario dedicato alla merce per l’esportazione, ad imballaggi, a macchinari che erano in manutenzione all’esterno dello stabilimento, a muletti, a due auto. La conseguenza più grave, però, è stato il fermo dei reparti produttivi e delle spedizioni per due giorni a causa dell’inaccessibilità di alcuni locali, nonché la riduzione della produzione per tutta la settimana in quanto il personale era impegnato a bonificare le aree coinvolte. Abbiamo riempito e trasportato in discarica oltre 100 camion pieni di detriti e terra che il nubifragio aveva riversato nel piazzale esterno. Oggi, grazie ad un lavoro intenso ed incessante, da veri calabresi teste dure, siamo pienamente operativi e abbiamo ripreso a  produrre al 70% della nostra capacità in massima sicurezza come prima del nubifragio, sperando che in tutto il paese e in tutto il mondo si possa presto ritornare alla normalità”.

Con queste parole Giacinto Callipo ci ha raccontato l’accaduto ed ha ribadito e sottolineato la gratitudine dell’azienda per l’energia e la determinazione dimostrata dai lavoratori, considerati una grande famiglia, il sostegno primario e la vera forza dell’azienda, le risorse più preziose, quelle umane, così come il bisnonno, il nonno e il padre li hanno sempre considerati nel corso di questi oltre cento anni di attività. L’azienda Callipo da diversi anni ormai condivide i risultati positivi con i suoi dipendenti e anche quest’anno, il 26 marzo 2020, per il quinto consecutivo, ha riconosciuto ai lavoratori un premio per aver chiuso il 2019 con un fatturato di circa 64 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al 2018. Ad ogni lavoratore di Callipo Conserve Alimentari e Callipo Group è stato infatti riconosciuto un bonus di produttività di 900 euro. Un premio che ha assunto un valore ancora più forte in questo momento già così difficile per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo tutti.

Proprio in merito al Covid-19 il lavoro all’interno dell’azienda, che non è mai stato interrotto se non per l’alluvione subita, procede oggi nel massimo rispetto delle misure di tutela per la salute di tutti i lavoratori della Callipo che ha attivato con grande velocità un protocollo restrittivo per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus in tutti gli ambienti di lavoro con turni ridotti, smart working per gli uffici compatibili con questa modalità, rispetto della distanza di sicurezza sia in produzione che nelle aree comuni, dotazione di mascherine filtranti, controllo della temperatura prima di accedere in azienda ecc…

Ma non è finita qui! L’azienda ha stipulato una polizza assicurativa per un programma di assistenza sanitaria in caso di positività al Covid-19 prevista per tutti i circa 400 dipendenti delle aziende che costituiscono il Gruppo Callipo e il pacchetto assistenza integrativo prevede un’indennità da ricovero, un’indennità da convalescenza e una serie di servizi di assistenza post ricovero che vanno dal trasporto in ambulanza, alle visite mediche a domicilio, alle collaboratrici domestiche, baby sitter, accompagnamento dei figli a scuola, pet-sitter e altro ancora. Insomma in uno Stato che sembra in grande confusione e con ancora molti tasselli da sistemare per poter ripartire, il Gruppo Callipo ha le idee sempre molto chiare: proteggere i lavoratori e assicurargli benessere. “Abbiamo il dovere di tutelare i nostri collaboratori che stanno dimostrando non solo un grande spirito di sacrificio ma anche un forte senso di responsabilità, per rivestire con orgoglio l’importante funzione sociale a cui come azienda siamo chiamati in una fase difficile come questa, vale a dire quella di assicurare gli approvvigionamenti alimentari alle famiglie italiane e non. Vogliamo ringraziare le maestranze, il nostro ‘motore’ e i veri artefici della nostra qualità, perché nonostante abbiano a casa familiari e figli, nonostante la comprensibile paura per l’emergenza che stiamo vivendo, stanno garantendo la loro indispensabile e quotidiana presenza sul posto di lavoro, consentendoci di continuare a distribuire i nostri prodotti” ha concluso Giacinto Callipo che si è reso promotore anche di un bellissimo video con le terribili immagini dell’alluvione subita e del ripristino dei locali dell’azienda, ma in cui sono protagonisti i lavoratori sorridenti e soddisfatti che sono riusciti a tornare a lavoro nonostante le avversità.