Campi flegrei tra piedirosso e falanghina Antonio Iovino Superstar


Antonio e Teresa Iovino al Merano Wine Festival

Antonio e Teresa Iovino al Merano Wine Festival

di Giuseppe Giorgio

Nuove consacrazioni per Antonio Iovino, l‘apprezzato viticoltore dei Campi Flegrei destinatario di una lunga serie di riconoscimenti. Dopo aver portato ai vertici del gradimento nazionale il suo “ Gruccione” un Piedirosso Doc  dal colore rosso rubino, proveniente da viti coltivate nei vulcanici terreni flegrei, il titolare dell’Azienda Vitivinicola Montespina, si è recentemente imposto alla 31a edizione del Merano Wine Festival con la sua Falanghina “Grande Farnia 2020”.

GRANDE FARNIA E GRUCCIONE CON LE ATTRICI INGRID SANSONE E TIZIANA - DE GIACOMO FOTO

GRANDE FARNIA E GRUCCIONE CON LE ATTRICI INGRID SANSONE E TIZIANA – DE GIACOMO FOTO

L’acclamata Doc che ha ottenuto il “The WineHunter Award 2022” (il riconoscimento firmato da Helmuth Koecher e dalle sue commissioni d’assaggio) posizionandosi tra le migliori eccellenze italiane. Provenienti dalla coltivazione nelle vulcaniche aree dei Campi Flegrei, le uve della premiata Falanghina dopo essere state raccolte manualmente sono immediatamente trasferite in cantina, dove vengono diraspate e vinificate ad una temperatura controllata di circa 16°.

GRANDE FARNIA E VIGNA SOLFATARA

GRANDE FARNIA E VIGNA SOLFATARA

L’affinamento  della durata di sei mesi avviene in acciaio ed è seguito dall’imbottigliamento con micro-filtrazione. La “Grande Farnia” ha un colore giallo paglierino brillante e presenta un gusto fresco e fruttato. Si tratta di un vino dalla gradazione alcolica di 12° da bersi giovane a una temperatura di circa 10-12° perfetto per accompagnare i piatti a base di pesce e frutti di mare. Ancora, tra i preziosi nettari di Casa Iovino da segnalare c’è senza dubbio il “Vigna Solfatara 2021”.

ANTONIO IOVINO TRA I SUOI VIGNETI

ANTONIO IOVINO TRA I SUOI VIGNETI

La nuova etichetta della azienda vitivinicola  di via San Gennaro Agnano a Pozzuoli che con Antonio e la moglie Teresa e il passionale apporto dei figli Giuseppe e Consiglia, continua a fare parlare di sé anche grazie ai vigneti situati intorno al vulcanico lago d’Averno tra Lucrino e il sito archeologico di Cuma. Con una produzione di sole 1.253 bottiglie numerate, l’accattivante prodotto evidenzia un colore dorato e luminoso con sentori di frutta, erbe aromatiche e qualche spunto minerale. Ricco ed elegante si abbina bene al pesce, ai piatti di mare, alle carni bianche e alla mozzarella.

ANTONIO IOVINO IN VIGNA

ANTONIO IOVINO IN VIGNA