Cancro terminale alla pelle per un diserbante. Possiamo discutere l’esistenza di Dio, ma Satana è tra noi e si chiama Monsanto


DeWayne «Lee» Johnson

DeWayne «Lee» Johnson

Prima i ricchi affamavano i poveri, ora li fanno morire dopo averli riempiti sino all’ultimo di sostanze cancerogene. E’ questa la parabola della guerra del cibo come si evince da una notizia che oggi  sta girando su siti, radio e tv

DeWayne «Lee» Johnson ha uncancro alla pelle in fase terminale a 46 anni. Ma la suabattaglia, l’ha stravinta, ieri a San Francisco. Primo tra migliaia di querelanti ha portato a processo e fatto condannare il gigante dell’agrochimica Monsanto, responsabile, a questo punto anche per i giudici, di avergli tolto il diritto a vedere crescere i due figli, di 10 e 13 anni. Il tribunale ha riconosciuto la cancerogenicità del glifosato contenuto nel Roundup e nel prodotto «fratello» Ranger Pro, con cui «Lee» irrorava per proteggerli dalle erbacce gli spazi esterni delle scuole di cui era custode e giardiniere a Benicia, nella Bay Area.

La Monsanto, che ogni anno guadagna dal diserbante lanciato a metà dagli anni Settanta e diffuso in tutto il mondo oltre 4 miliardi di dollari, dovrà pagare a «Lee» 289 milioni tra danni economici e morali e risarcimento punitivo.
Nel frattempo la Monsanto è stata acquistata per oltre 60 miliardi di dollari dalla tedesca Bayer, che sta pensando di cambiarle nome.
Possiamo discutere sulla esistenza di Dio e come chiamarlo, ma una cosa è certa: Satana qui in Terra fa i comodi suoi, a prescindere. Sono le multinazionali e tutti gli scienziati che finanziati per le loro ricerche, sostengono tesi che non fanno bene all’umanità. Sono coloro che non importa come arriva una cosa a tavola, l’importante che sia buona. Sono coloro che non difendono la biodiversità come valore colturale e culturale. Sono quelli che misurano tutto con i soldi, anzi, con il margine di profitto. Lo sterco del Diavolo!