
di Tommaso Esposito
Mia nonna Mariuccella, classe 1895, adorava questo piatto.
Se lo riservava per quando aveva bisogno di recuperare energia.
Quando si prendeva l’influenza, ad esempio.
La rinvigoriva.
Diceva:
E po’ ll’acqua d’e maccarune me fa bbene.
Tant’è che in finale un po’ di pane a zuppetta nella scodella non mancava.

Ingredienti per 4 persone
Capellini gr 350
Parmigiano grattugiato gr 40
Pecorino romano grattugiato gr 40
Una scorzetta di parmigiano tagliata a dadini
Pepe nero in grani e macinato, sale q.b.
Procedimento
Nell’acqua in bollore per la cottura della pasta versare la scorza di parmigiano tagliata a dadini e qualche grano di pepe nero intero. Aggiustare di sale.
Qualche istante dopo calare i capellini.
Levarli al dente e riporli in scodella con il brodo di cottura.
Cospargere di cacio e pepe macinato.

Un po’ di pane a zuppetta per finire.

4 commenti
Antonio
31 gennaio 2013 - 15:04Buongiono,provero la ricetta anche se è impegnativa , amalgamare gli ingradienti con giusto equilibrio non è semplice ma provero .Vivo a Novara e non trovo la pasta i capellini ,posso usare linguine o spaghettini di un buon pastificio? Auguri a Voi tutti Antonio
Tommaso Esposito
31 gennaio 2013 - 15:52Antonio i capellin i sono quelli più adatti. Ma potranno andar bene anche gli spaghettini purchè siano di pastificio artigianale e a lenta essiccatura. Così rilasciano l’amido nell’acqua.
Sara Afeltra
31 gennaio 2013 - 17:31Ah le nonne , i sapori e tutto ciò che riserva il racconto di un loro modo di fare in cucina , veloce come distintivo della donna che doveva pensar alla cucina familiare , unico perché animava la semplicità avvalorando il gusto dei pochi ingredienti . Bravo Tommaso :)
milady
31 gennaio 2013 - 18:09Santa donna tua nonna… bella ricetta, mi piace l’unione della scorza di parmigiano a dadini!
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