Carato Venusio 2003 Aglianico del Vulture doc


CANTINA DI VENOSA
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Ritroviamo questo rosso su cui non avevamo fatto troppo affidamento ed è come vedere una persona dopo una radicale cura dimagrante. Lo ricordavamo fruttato, anche un po’ pomposo nei modi, lo ritroviamo semplice e diretto come lo abbiamo sempre conosciuto e amato sin dalle sue prime versioni. Sarà il freddo intenso della montagna di San Fele completamente coperta di neve, oppure la cucina robusta del locale Tipicamente di cui avremo modo di parlare, sarà la predisposizione d’animo verso le cose di valore che sempre mi coglie quando sono da queste parti, certo è che la freschezza ha ripreso il sopravvento mostrando un rosso in grande forma, dinamico, austero, per certi versi si delinea un allungo sui tempi che mai avremmo sospettato. Dunque questo assaggio conferma la regola che sta prendendo forma in questi anni, cioé la necessità di aspettare almeno quattro, cinque anni prima di emettere un giudizio sull’Aglianico in purezza, perché i tempi di evoluzione sono lunghi e non è facile capire subito la direzione. Qui si va anche ad una lieve surmaturazione delle uve, tecnica che aveva conferito inizialmente una maggiore piacevolezza che non ci aveva colpito particolarmente, ma adesso si vede bene che la materia prima, sia pure di una estate così calda, ha dentro di se tanta buona energia acida e minerale con una chiusura amara piacevole che al primo incontro e nelle successive degustazioni tecniche per la guida Vini Buoni d’Italia del Touring non avevamo colto fino in fondo. Un vino da abbinamento, una compiuta espressione della tradizione vulturina nella quale i vini non sono mai strillati, bensì capaci di aspettare l’appassionato al valico del tempo.
Assaggio del 12 luglio 2007. Torna il Carato Venusio, il top wine della Cantina di Venosa, la realtà forse più importante in termini quantitativi di tutto il Vulture che costituisce un punto di riferimento molto importante per tutta la viticoltura del territorio. Qui per anni si sono riforniti (carta canta, non vox populi) tanti Barolo e rossi veneti, ancora si approvvigionano aziende del territorio e lo sfuso costituisce un mercato importante. Le difficoltà, come in tutte le cantine sociali, certo non mancano, ma l’imbottigliato ha molto facce, tutte a grande rapporto di qualità e prezzo, e sinceramente se avessi una trattoria in Lucania o nel Cilento, saprei dove rifornirmi per fare bella figura e il giusto guadagno. Il Carato, al pari delDry Muscat su cui torneremo, è vino classico senza tempo, con una lavorazione molto calma in legno grande, una massa in barrique, tutto fermentato in acciaio. Ne esce un rosso speziato e tabaccoso, non concentrato, di buona frutta soprattutto in questa versione 2003 dove il caldo ha fatto la sua parte nelle piante, in bocca ha buona acidità e i tannini ben levigati dalla lavorazione oltre che dal tempo trascorso che consentono una beva tranquilla e molto piacevole. Alcol e struttura ne fanno un vino importante, da bere in questo momento in una cena estiva in montagna, oppure, meglio, da conservare per i primi freddi autunnali se mai avremo il piacere di averli un’altra volta. Il millesimo 2003 è leggermente più carico e fruttato dei precedenti, forse con una minore propensione all’invecchiamento così come è carratteristica dell’annata, ma ha anche il vantaggio di essere già pronto da bere senza dover aspettare eccessivamente nonostante sia un Aglianico in purezza. Il Carato è un po’ la bandiera della viticoltura vulturina, un rosso a cui siamo molto affezionati e che consigliamo alle persone a cui vogliamo bene.r
Sede a Venosa. Via Appia, Contrada Vignali. Tel. 0972.36702, fax 0972.35891. Sito:www.cantinavenosa.it. Enologo: Luigi Cantatore. Ettari: 900 di proprietà tra i soci. Bottiglie prodotte: 600.000. Vitigni: aglianico, moscato, malvasia, greco, chardonnay.