Cenito 2001 Paestum igt


MAFFINI
Uva: aglianico e piedirosso
Fascia di prezzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Questo rosso ci piace ma non ci esalta, colpa di un legno in questo momento di gran lunga prevalente sul frutto, colpa del nervosismo dell’acciaio che fa capolino quando il sorso diventa improvvisamente corto in bocca. Che succede? Il vino su cui i due Luigi (Maffini e Moio) hanno puntato le carte per raschiare allori è troppo preoccupato soprattutto di piacere ai critici più che a chi lo fa: ecco dunque che quella tipicità che ci aveva affascinato e travolto viene meno, la barrique non valorizza il frutto ma lo copre. Intendiamoci, stiamo fotografando questo vino a tre anni dalla vendemmia ed è noto che i grandi rossi attraversano sempre un periodo di chiusura prima di riaprirsi improvvisamente alla grande e quando c’è l’aglianico in discussione bisogna comunque avere pazienza. Ad ogni modo questa azienda ha a nostro modesto avviso soprattutto una spiccata vocazione bianchista e non è un caso che a un degustatore maximo come Fabio Rizzari è piaciuto di più il Pietraincatenata che il Cenito nella versione 2002. Tutti i bianchi prodotti da Maffini dopo il 2000 o sono grandi o grandissimi. Il Cenito, invece, resta una promessa mancata, soprattutto se rapportato al prezzo: figlio del periodo delle vacche grasse, ora ha urgente bisogno di riposizionarsi. Meglio un bel bagno di umiltà di fronte al mercato che insistere in questo momento di crisi e di grave sbandamento dei consumatori, soprattutto, meglio smarcarsi da ciò che impone gran parte della marmellatosa critica nazionale. Insomma, in questo bicchiere non c’è il carattere vero e senza fronzoli di Luigi.

Sede a Castellabate. Località Cenito, frazione San Marco
Tel. e fax 0974 966345
Email: [email protected]
Enologo: Luigi Maffini
Bottiglie prodotte: 50.000
Ettari: 4 di proprietà e 2 in fitto
Vitigni: aglianico, fiano, piedirosso. Si acquistano uve anche da vignaioli di fiducia seguiti personalmente in tutte le fasi.