Coda di Volpe, dieci etichette da non perdere del 2017


Paolo Cotroneo

Paolo Cotroneo

Coda di Volpe, la mia passione. Bistrattata dai ristoratori, pochi i produttori che ci credono, eppure questo per me è per importanza il quarto vino bianco della Campania capace di esprimersi anche sui tempi lunghi. Non sappiamo come andrà con la 2017, ma la partenza è stata buona.

1-Irpinia doc Coda di Volpe Bianco di Bellona 2017
Tenuta del Cavalier Pepe
Forse la migliore di sempre, il risultato massimo a cui questa azienda irpina che ci ha creduto sin dal momento della nascita piantando questo vitigno. Complice l’annata, è ricca, già in ottimo equilibrio, al tempo stesso sapida e con una chiusura piacevolmente amara. Non possiamo dunque che confermare il primato dello scorso anno raccomandando come al solito di aspettare sempre un annetto prima di stappare.
www.tenutadelcavalierpepe.it

2-Sannio dop Coda di Volpe 2017
Fattoria La Rivolta
Cotninuiamo a pensare che questo sia uno dei bianchi più affascinanti della Campania. Lavorato in acciaio all’inizio è fresco, ricco, lungo e preciso nella chiusura. Dopo tre o quattro anni la Coda di Volpe di Paolo Cotroneo, ma dobbiamo dire tutti i suoi bianchi, acquista una incredibile complessità sviluppando terziari sino alle note di idrocarburi. Consiglio: dimenticatela.
www.fattorialarivolta.it

3-Coda di Volpe Mariu 2017
Sorrentino
Non solo gli areali dell’Irpinia e del Sannio. Per fortuna la coda di volpe è ben attenzionata un po’ in tutta la Campania. La versione dell’azienda vesuviana Sorrentino alle falde del Vesuvio ci ha sempre convinto e anche questo millesimo trova la nostra approvazione. Una vino perfetto per le paste con i legumi e l’orto-mare tipicamente regionale. In ottimo equilibrio.
www.sorrentinovini.com

4-Eleanico Bianco Coda di Volpe Paestum igt 2017
Cobellis
Con nostra somma gioia la coda di volpe si affaccia sul Cilento, da sempre territorio aperto alle sperimentazioni perch meno legato a vitigni specifici delle altre realtà vitivinicole campane. In questo caso a proporlo è l’azienda Cobellis di Vallo della Lucania. Fitta trama aromatica, che rilascia gradevoli profumi dominati in primis da note fruttate di pera, di pesca gialla, di albicocca, di agrumi.
www.cobellis.it

5- Coda di Volpe Campania igt 2017
Di Meo
Da sempre l’azienda di Salza Irpinia ha mantenuto la tradizione di vinificare la Coda di Volpe. Il naso si presenta maturo ma al palato resta ben impressa la sensazione di freschezza e frutta croccante. Una buona esecuzione di Roberto Di Meo per un vitigno che ha dimostrato di saper affrontare molto bene i problemi derivanti dalla stagione siccitosa.
www.dimeo.it

6-Irpinia Coda di Volpe 2017 doc
Tenuta del Meriggio
Dopo il debutto la conferma della volontà di questa azienda di impegnarsi anche con questo vitigno e non solo in quelli irpini e sanniti più rinomati. L’intepretazione del millesimo ci pare sicuramente centrale, in questo primo anno il sorso appare fresco, agrumato, al naso note di frutta bianca matura, al palato sapidità e assenza di dolcezza. Chiusura decisamente piacevole ed efficace.
www.tenutadelmeriggio.it

7-Lunajanca 2017
I Borboni
Questa storica azienda impegnata con l’Asprinio a Lusciano ha sempre tenuto questa etichetta ed è l’unico esempio in provincia di Caserta. L’esecuzione ben riuscita, anche in questo caso godiamo di un ricco naso fruttato e di una bevuta fresca e sapida con un finale amarognolo che invita al nuovo sorso senza stancare il palato.Da abbinare a zuppe, piatti di pasta e carni bianche.
www.iborboni.it

8-Coda di Volpe Sannio Jenn’emois 2018
Ciabrelli
Per fortuna il sorso è decisamente superiore al nome, difficile da ricordare per un vino: ancora una volta Tonino Ciabrleli centra la sua Coda di  Volpe, uno dei giusti vanti di questo piccolo produttore di Catselvenere sempre legato ai vitigni del territorio. Squisita anche la sua Barbera. Un Coda di Volpe con molta grinta, ricco di profumi, da tirare anche un po’ a lungo per qualche tempo.
www.ciabrelli.it

9-Sannio Coda di Volpe Jamare 2017 dop
La Guardiense
Anche questo bianco presenta uno spettacolare rapporto tra qualità e prezzo come tutti i vini della linea Janare dellaportaerei della viticoltura sannita. Il lascito del 2017 è un vino già in equilibrio, che non va aspettato, di buona struttura, ricco di profumi al naso, agile e scattante al palato dove la sapidità e la freschezza regala un sorso appagante e assolutamente dissetante.
www.laguardiense.it

10-Sannio Coda di Volpe Amineo 2017 doc
Cantina del Taburno
Nella tipica bottiglia renana, ritroviamo con piacere una delle etichette che hanno fatto il successo commerciale dei bianchi campani all’inizio degli anni ’90 proprio grazie alla linea nuova inventata da questa cantina. Un vino ricco al naso e sapido al palato, lavorato semplicemente in acciaio, di notevole spessore. Da bere subito perché già in equilibrio magari dimenticando qualche bottiglia per vedere di nascosto l’effetto che fa.
www.cantinadeltaburno.it

 

2 Commenti

  1. La 17 di Castelfranci (Perillo)la si potrà assaggiare nel 20.Questo (e penso di non sbagliare)il motivo della sua assenza nel post.FM

I commenti sono chiusi.