Colatura di alici di Cetara, adesso c’è quella millesimata di Acquapazza!


La colatura di alici di Acquapazza

Quando la conobbi era solo uno strano liquido ambrato conservato delle bottigliette da succhi di frutta che i pescatori e gli abitanti di Cetara si facevano in casa e che regalavano al papà medico di un mio compagno di scuola.

Poi, all’inizio degli anni ’90 Gennaro Castiello e Gennaro Marciante sdoganarono per primi la colatura di alici in un locale pubblico. Beh, più che altro erano solo due tavoli ricavati in un ex deposito di attrezzi da pesca e una cucina a vista perché non c’era spazio. Ma come, gli chiedeva lo zio incredulo, la gente davvero paga per mangiare la colatura?
Si, proprio così: prima sugli spaghetti, poi piano piano si è scoperta la funzione di esaltatore di sapore. Provatene a mettere un cucchiaio nella zuppa di lenticchie, tanto per fare un esempio, e scoprirete gli effetti benefici sul gusto.

Da allora il duo Gennaro&Gennaro ne ha fatta di strada, l’Acquapazza, lanciata da un articolo di Davide Paolini sul Sole24 nel 1995, ha fatto conoscere a tutta l’Italia la colatura di alici.

 

Gennaro Castiello e Gennaro Marciante

Oggi il locale si è ulteriormente impreziosito con un tavolo imperiale per le occasioni speciali, ma lo spirito scanzonato, sexy e romantico, resta tutto.
Esce la colatura di alici millesimata, quella della foto, ossia messa in bottiglia nella estate 2011  dopo la sboccatura di fine anno che avviene proprio in questi giorni, e venduta adesso. Già, perché la colatura ben fatta, un po’ come l’aceto balsamico, ama il caldo e il tempo, maturando sentori sempre più complessi e profondi.
Provare per credere!

Cosa è la colatura di alici di Cetara

Il ristorante Acquapazza di Cetara

 

3 Commenti

  1. Mio padre nel ’92 la proponeva a Roma nello storico quartiere Monti, al Quadrifoglio, apprezzatissimo ristorante di cucina partenopea nella capitale!!! (vedi guide di quegli anni)

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