Come si fanno le linguine con l’astice e il segreto del brodo


Come si fa la pasta con l'astice

Linguine con l’astice di Gianpaolo Zoccola

Il giovane Giampaolo Zoccola di Dimora Nannina ha una bella mano per quanto riguarda il mare. ecco allora un classico della vigilia di Capodanno eseguito in maniera semplice e gustosa.

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Ingredienti
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Linguine 500 gr
Pomodorini del piennolo 10/15
Astice 2
Aglio 1
spicchio
Olio evo
Gamberi Mazzancolle 10
Prezzemolo

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Procedimento
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Preparare un brodo di crostacei: io ho utilizzato le mazzancolle facendole prima soffriggere in olio e poi successivamente aggiungere ghiaccio o acqua fredda; far cuocere per 30 minuti, filtrare e tenere da parte.
In una padella imbiondire l’aglio bell’olio e se si preferisce un mezzo peperoncino
Aggiungere l’astice spaccato a metà, i pomodorini del piennolo, il brodo di gamberi e il sale e far cuocere per 5/6 minuti ( il tempo di cottura dell’astice ).
Ultimata la cottura togliere l’astice dal fuoco e coprire con la pellicola.
Cuocere per 8 minuti in acqua salata la linguina e ultimare la cottura in pedella.
Mantecare con olio evo a filo e prezzemolo tritato

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Da Bere
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Greco di Tufo

5 Commenti

  1. Scriva colui che per primo nel mondo ha preparato le inguine all’astice.
    Era il 1975. Arrivavo da Washington DC ed andai a mangiare con il mio autista, Don Antonio Doria, da Giuseppone a Mare. Vidi l’acquario delle aragoste nella parete, l’astice non esisteve in Italia. Chiesi all Chef, un caro amico da Londra di preparale con la pasta, lui uso’ le fettuccine all’uovo e taglio’ l’aragosta come preperare una “Armoricaine”.
    Venne fuori un piatto favoloso. Ritornai il giorno dopo ed andai, io, in cucina a preperale con le linguine fini, tagliando l’aragosta per meta’.
    Vennero un po secche. Non le diro’ il costo, che a quei tempi era esagerato per il costo dell’aragosta.
    Quando ritornai a Washington DC le preparai con l’astice, nel mio Ristorante Tiberio.
    Facile a preparare. L’unica cosa per dar sapore, e’ rompere le chele, una volta cotte e sbriciorarli a pezzettini, ed aggiungere alla salsina (Sti mazzancolle nun vanno). Una cosa eccezzionale. Ne vendevamo minimo 100 porzioni al giorno. Subito tutti i ristoranti cercarono di copiare, il problema che la loro clientela non poteva pagare il prezzo. Credo cha sia la pietanza piu’ copiata nel mondo. Tutti dicono che l’hanno invetate. Vedete la data ed andate in Goole se potreste trovate il menu del 1975 del Tiberio.
    Uno Chef non si vede per gli “Inguacchi” che facciamo. Si vede quando copiano le nostre idee. Un alrtro giorno vi diro’ delle altre pietanzze copiate
    Non ho mai visto nei ristoranti italiani sia con stelle che con le lune, nessuno gli ha mai copiato un piatto. Anzi debbo dire che credo uno ha copiato, il risotto con la foglie d’oro, originalmente fatto da Gualtiero Marchesi. Punto e basta
    Scivetemi se mi sbaglio
    From Miami Beach with Love

  2. Grazie Luciano.
    Contina sempre, con la tua grande professionalita’, nel far conoscere la Bella Gastronomia

  3. Interessante il commento di Giulio Santillo. In effetti credo che al tempo in Italia l’astice fosse relativamente poco conosciuto – a parte in Sardegna forse dove veniva fatto alla brace con le straordinarie aragostine locali.
    All’epoca in Italia spopolava l’aragosta alla catalana, con un tempo di cottura di 20 minuti e più (quello si che risultava “secco”!)

  4. Buona notte a tutti, mi allaccio alla questione della Linguina all’ Astice e alla storia di quel che fù !
    Ma…., dato che discendo dalla Famiglia dei Mullechella di Santa Lucia di Napoli, Famosi pescatori di polpi detti Luciani è Mullechella di cui io ultimo discendente di stirpe non pescatore ma Gastronomo con buona conoscenza in materia marina.
    Volevo solo dire che l’Astice a Napoli si è sempre mangiata e pescata nelle nasse in varie parti del golfo ed io essendo nato con un piede in una Caccavella (degli Zii Cuochi) e l’altro nel Vuzzariello ci sono in mezzo da sempre e da sempre ricordo gli insegnamenti del Nonno Peppe e Mullechella dei segreti del mare. quindi per prendere i polpi si mettevano le nasse per prendere i granchi e tra anguille aragoste granchi e pesciolini vari veniva presa anche a’ Alifante in dialetto Astice (Homarus gammarus (Linnaeus, 1758) però sempre a ponente e mai a levante del castello dell’Ovo, quindi solo sotto le piane di via Partenope altezza via A. Dumas Padre lì i miei avi che da sempre mettevano le nasse le prendevano e con esse Le abbondanti cicalelle Magnosella Scyllarus arctus (Linnaeus, 1758) altro buonissimo Crostaceo !
    Noi tutti quindi mangiavamo con gli spaghetti Alifante sia tagliato a metà che a pezzuttielli !
    Mio Nonno mi disse che una volta un alifante tagliò le dita ad un pescatore e con quell’ avvertimento facevo attenzione quando le prendevo sotto le piane con il raffio lungo!
    Io venivo chiamato il delfino di Santa lucia potendo restare già a dieci anni oltre 2 minuti e mezzo in apnea e del mare ne ho tante da raccontare come molte ricette di mare e di terra !
    E poi la storia dei Purpetielli alla Luciana, e la vera storia Rò Purp Affugato e O Risotto che Cicale e quella dell’Acqua Pazza!
    Un Saluto a voi e dico che è bello raccontare per non dimenticare!
    Lino Giamminelli l’Ultimo dei Luciani Professionista Maitre d’Hotel, Chef Flambè , Istruttore Subacqueo e Malacologo.

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