Console Vibio Riserva 2006 Rosso del Molise Doc | Voto 87/100


Cantine Angelo d'Uva

ANGELO D’UVA VIGNAIUOLO IN LARINO

Uva: Montepulciano

Fascia di prezzo: 18,00 – 20,00 euro in enoteca

Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35

 

Il piccolo Molise, che soltanto ultimamente e molto timidamente si è affacciando alla ribalta enologica nazionale reclamando giustamente il proprio spazio, non propone soltanto l’autoctonoTintilia all’attenzione degli esperti e dei consumatori, ma cerca di percorrere vie alternative, esibendo vitigni di ottima caratura mutuati dai territori limitrofi. Uno di questi è il Montepulciano del vicino Abruzzo, di cui il Molise è stato parte integrante fino al 1963, e, pertanto, questo vitigno era già ben inserito nel suo habitat, tanto da risultare ancora adesso quello più coltivato.

L’azienda vinicola Angelo D’Uva di Larino, nomen omen, è nata negli anni ’40 e la denominazione richiama il suo fondatore. E’ retta attualmente dall’omonimo nipote del capostipite. Qui si producono sette pregiate etichette con vitigni diversi, utilizzando anche qualche varietà internazionale come il Cabernet Sauvignon, sempre perseguendo lo scopo di valorizzare con passione, amore e caparbietà i vini di qualità di questa terra schietta e generosa. Dedizione, costanza e attaccamento alle proprie origini sono prerogative che Angelo ha ereditato dal padre Sebastiano e, prima ancora, da suo nonno e le tiene bene scolpite nella mente, sapendo coniugare, nel contempo, un giusto mix di tradizione e modernità. E poi può vantare una maturata esperienza professionale e la disponibilità di moderne e tecnologiche strumentazioni enologiche. Il clima favorevole, il terreno argilloso-calcareo, l’elevata altitudine, la buona escursione termica e rese molto basse contribuiscono alla coltivazione di uve sane e perfette, che danno ottimi vini, premiati in tutta Italia e all’estero.

Vigneto Angelo D'Uva

Uno di essi è il Console Vibio Riserva 2006 Rosso del Molise Doc, un Montepulciano in purezza che prende a prestito il nome del Governatore della Dalmazia e Proconsole d’Asia Gaio Vibio Postumo nato proprio a Larino nel I secolo a.C. Dopo la macerazione durata 15 giorni ed un breve passaggio in acciaio, il vino matura per oltre due anni in botti di rovere di Slavonia e completa l’elevazione in bottiglia per un altro anno. La gradazione alcolica tocca i 14,5° C.

Il colore che ha tinto il bicchiere è dark e impenetrabile, con risvolti leggermente più chiari e luminosi sul giro. Lo spettro aromatico è tipicamente varietale, in cui risaltano in primis avvolgenti ed intensi profumi di confettura di amarena e di prugna, che avviluppano le narici. Dopo un poco si insinuano percezioni fruttate del sottobosco, un sottofondo floreale di viola, sensazioni di legno tostato e umori speziati di noce moscata, chiodi di garofano e caffè, che salgono fino al cervello. In bocca, come da prassi, il primo impatto è caldo come una coperta di lana che copre il bambino nella sua culla, stemperato subito da una lama di acidità che dona freschezza alla beva. Il tannino, nonostante il tempo trascorso, è ancora moderatamente astringente e piccante sulla lingua. Ciò non intacca, tuttavia, l’edonistico piacere di apprezzare una vellutata e setosa morbidezza che accarezza tutto il palato. Il finale, piuttosto lungo e voluminoso, richiama la frutta rossa e lascia poi la cavità orale totalmente appagata. In definitiva, quindi, un vino asciutto, equilibrato, corposo, pregevole, di grande personalità e soltanto lievemente ruvido, che può durare ancora molti anni. L’abbinamento classico è rapportato alla tradizionale e terragna cucina molisana. Prosit!

 

Questa scheda è di Enrico Malgi


Sede a Larino (CB) – Contrada Ricupo, 13

Tel. 0874 822320 – 833377 – Cell. 338 3498632 – 349 1098118

[email protected]www.cantineduva.com

Ettari vitati di proprietà: 15

Bottiglie prodotte: 80.000

Enologo: Donato Di Tommaso

Vitigni: Tintilia, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Falanghina, Trebbiano, Malvasia e Moscato.

3 Commenti

  1. L’azienda vitivinicola di Angelo ed Enrica D’Uva rappresenta l’eccellenza di cui noi molisani cultori del vino ed amanti della nostra terra andiamo più orgogliosi: l’accoglienza dei proprietari, l’intelligente marketing territoriale, l’apertura a nuove forme di diffusione della cultura agroalimentare ed ovviamente la pregevole qualità dei vini, ne fanno espressione autentica dei valori peculiari di una regione meritevole di imporsi con decisione nel panorama eno-gastronomico nazionale.

  2. Pienamente d’accordo con lei sig.ra Fierro. Tanto è vero che mi sono ripromesso di andare alla scoperta dei prodotti enogastronomici di questa minuscola regione, che nasconde in uno scrigno i suoi preziosi gioielli, ma che quasi si vergogna di mostrarli ai forestieri, forse per un senso di pudore o chissà. E’ questa l’unica pecca che ho notato nel contattare alcune aziende indigene:una certa resistenza a farsi scoprire, a collaborare e ad emergere. Ci vuole molta pazienda ed a me non manca certamente!

    1. Concordo sig. Malgi: la reticenza di alcune delle realtà autoctone è la più grave pecca della nostra regione, una sorta di blocco interno all’auto-promozione. Auspico che esperienze come quella delle Cantine D’Uva possano divenire spinte endogene per nuove forme di valorizzazione delle tante realtà di qualità insistenti nel nostro bellissimo territorio!

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