Covid, 12 mesi di emergenza e siamo solo all’inizio delle gravi conseguenze


Ristoratori Campania

Ristoratori Campania

di Marco Contursi

Ormai nessuno ne parla più, ormai sembriamo assuefatti e questo è il vero dramma. Parlo del dramma di chi da mesi non guadagna un euro. Ristorazione ed indotto in primis. Parlo della sofferenza di chi resta chiuso in casa. Perché lo Stato così ha deciso, che anche una passeggiata in riva al mare va vietata, che anche una pizza distanziati è roba da far accorrere le volanti.

Chi governa ha dato ampie prove di incapacità. Si continua a ordinare il tutto e il contrario del tutto, nell’arco di pochi giorni. Esempi? Quanti ne volete. Prima si dice che il vaccino Astrazeneca va somministrato solo agli under 60, oggi invece agli over 60. Ossia l’esatto contrario. Prima si decide di vaccinare professori e forze dell’ordine indipendentemente dall’età. Oggi invece si usa esclusivamente il criterio dell’età. E il piano vaccinale va a rilento. Tra alcune situazioni di grande professionalità e altre di disservizio imbarazzante. I numeri che vengono dati, sono passibili di diversi dubbi, ad iniziare dal fatto che sono diminuiti in modo anomalo i morti per tumore e malattie cardiache, e il sospetto che siano stati inglobati tra quelli morti di Covid, è decisamente fondato. Non si spiegherebbe altrimenti questo calo repentino, mentre oncologi e cardiologi lanciano allarmi sul fatto che i mancati controlli ed interventi chirurgici di questi mesi, saltati causa covid, comporteranno numerose morti future.

La gestione dell’Italia a colori è fallace, anche perché la gente è stanca e non rispetta più le regole. Ma d’altronde è impensabile dopo 12 mesi di tenere chiuse le persone in casa, si rischia di impazzire. Vietare allo stesso modo una festa in casa e una passeggiata solitaria sulla spiaggia è propria di chi non ha un briciolo di buon senso e istiga solo le persone a fare di peggio. Lo capirebbe pure un bambino, non si possono chiudere le persone ai domiciliari, per intere settimane, senza una data di “scarcerazione”. Pure chi ha commesso delitti conosce la sua data di fine pena.

Ormai dopo 12 mesi non si può parlare più di emergenza, il virus c’è e non si elimina con le chiusure, che possono al massimo, nel breve portare sollievo agli ospedali, diminuendo di un poco il numero dei pazienti. Già gli ospedali, si è fatto molto poco per potenziarli, nonostante numeri da primato sbandierati dalla politica regionale. Un esempio? Il pronto soccorso dell’ospedale di Scafati, unico pronto soccorso covid della provincia di Salerno (mentre ci sono reparti covid in altri ospedali), ha appena 4 posti. Ossia solo 4 pazienti malati di covid possono essere accolti, prima di capire dove devono essere smistati. Basterebbe questo per causare la cacciata a calci nel culo, della politica regionale e nazionale. Ma tutto tace.

Gran parte della stampa, anche regionale è colpevolmente silenziosa, o peggio stupidamente allarmistica. Sforna titoli folli, di cui dovrebbe rendere conto dinanzi a un giudice. Offre grande spazio ai numeri di nuovi contagi, e poco o nulla, ai disservizi e alle legittime proteste. Già le proteste, poche, e mal organizzate. Eppure c’è tanta disperazione in giro, ma ad esserlo sono le persone perbene, quelle a cui non verrebbe mai in mente di aggredire un poliziotto o di incendiare una macchina, ma tantissimi sono alla canna del gas. Ristoratori, viticoltori, olivicoltori, produttori di salumi e formaggi, artigiani di eccellenze gastronomiche. Senza tacere l’indotto del settore wedding, ossia i matrimoni. Decine di migliaia di persone senza un euro. Da un giorno all’altro. E vi meravigliate che si organizzano cene clandestine e altre irregolarità?????? Se uno Stato dice ad una persona di stare chiuso con l’attività, deve ristorarlo economicamente ancora prima che questi abbassi la saracinesca. Sennò è una spietata dittatura. Un esempio? I barbieri. Molti sono piccoli, lavorano da soli, magari con un ragazzo che aiuta. Sono chiusi da settimane, senza avere un centesimo di ristoro. Quasi tutti esercitano girando per le case, cosa ovvia, e molto più pericolosa perché cosi vengono a contatto non solo col cliente ma con tutta la sua famiglia. Potevano restare aperti, magari facendo un cliente alla volta, così si abbatteva il rischio di contagi e si permetteva loro di avere di che mangiare.

E vogliamo parlare delle coppie di fidanzati divise dalle distanze o di genitori e figli in regioni diverse. Quanto deve ancora durare questo allontanamento forzato, i cui effetti nessuno può dire quali saranno, con conseguenze per la psiche assai preoccupanti, al pari di quelle per la psiche dei bambini e dei ragazzi a cui è stato vietato anche di fare un giro al parco con la mascherina. Dopo un anno non si può vietare alle persone di uscire per un virus che è pandemico e che ha una percentuale di asintomatici e paucisintomatici altissima (non do percentuali perché sennò interviene il solone di turno a fare lo speziale dei numeri..). Nessuno nega che ci siano decessi o persone anche in perfetta salute che l’hanno preso in una forma brutta, ma si deve ragionare per grandi numeri perché qui è in ballo la stabilità psichica ed economica di una intera nazione. E’ come quelli che contano coloro che hanno reazioni avverse al vaccino, quando questi salva migliaia di vite. Nella sventura si cerca la soluzione meno brutta, coscienti che quella perfetta non esiste.

La Politica questo non l’ha fatto, come non si è ridotta di un centesimo i propri introiti, neanche simbolicamente. Persone chiuse nelle loro stanze di potere, incuranti delle reali necessità dei loro elettori, di cui si ricorderanno solo alle prossime elezioni. I poveri, i veri indigenti possono contare solo sugli aiuti della chiesa e delle associazioni di volontariato, perché le politiche sociali dello Stato sono alla canna del gas, senza fondi né idee per supportare la previdibilissima situazione di grave bisogno economico in cui la pandemia ha gettato tantissimi italiani. Ma i politici se ne fregano, e continuano a proporre chiusure generalizzate, come unica alternativa al diffondersi del virus, nonostante i dati dicano chiaramente che servono a poco o nulla, come vengono fatte attualmente.

Sia chiaro, ribadisco che nessuno nega che ci sia un virus e che colpisca alcuni, anche in perfetta salute (ho un caro amico che in questi giorni sta in ospedale) con cattiveria, ma deve restare chiaro il dato che l’età media dei decessi è 80 anni. L’unica cosa da fare è vaccinare tutti, quanto prima e contestualmente ricominciare a vivere. Perché ci è stato tolto un anno di vita, perché sono stati buttati alle ortiche anni di sacrifici lavorativi. Perché così non vogliamo più continuare a stare. E la libertà di scelta di un popolo non può essere compressa così a lungo per nessun motivo. NESSUNO.

2 Commenti

  1. Caro Marco la butto lì come una classica boutade da bar che non possiamo più frequentare per socializzare :qui non c’è nessuna volontà di far tornare il tutto ad una situazione normale ma si sta scientemente virando verso una società di rispettosi delle regole qualunque esse siano di buon senso o non con i pochi dissenzienti additati anche dal popolo come asociali se non trattati da incivili con buona pace della democrazia è del libero pensiero FM

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