Dieci Taurasi da non perdere nella guida del Mattino 2024


Piero Mastroberardino

Piero Mastroberardino

 

1-Stilema 2017 Taurasi Riserva  docg
Mastroberardino

Terzo Taurasi del progetto Stilema, che vuole essere un ritorno al passato, ai gloriosi decenni di Antonio Mastroberardino che ci hanno regalato rossi immortali. L’annata, un po’ problematica, è stata risolta alla grande attraverso un sapiente dosaggio dei legni. Al naso si percepiscono sentori di frutta croccante e un cenno fumé, tabacco. Un vino in perfetto equilibrio, con l’acidità che accompagna piacevolmente la beva, i toni sono sottili, eleganti, fini, borgognotti se si può usare questo termine. Finale lungo, piacevole, pulito, preciso, appagante.

www.mastroberardino.com

2-Taurasi 2011 Riserva docg
Perillo

Michele Perillo

Michele Perillo

Eravamo curiosi di capire come Michele Perillo avesse affrontato l’annata 2011 e la risposta è molto semplice: in maniera eccellente. La piccola azienda di Castelfranci sta in fase di passaggio generazionale grazie ai figli Felice, già laureato in Enologia e Nicola. Ancora una volta il Taurasi si presenta, materico, potente, scattante allo stesso tempo, con buona frutta evoluta. Un Taurasi che possiamo sicuramente stappare subito, ma anche aspettare con fiducia qualche anno in più.

www.cantinaperillo.it

3-Radici 2017 Taurasi Riserva docg
Mastroberardino

Dalle vigne di Montemarano un grande classico, la cui annata precednete, la 2016, è stata piazzata al quinto posto mondiale assoluto da Wine Spectator. La famosa etichetta bianca ancora oggi porta l’impronta di Antonio Mastroberardino: anche in questo caso legno grande e legno piccolo sono ben alternati, il classico benchmark aziendale che inizia il suo cammino senza fine e che segna i tratti caratteristici del Taurasi: dal naso al palato. Al palato è più scalpitante rispetto allo Stilema Uno di quei vini che dureranno per sempre e che contribuiranno ad arricchire le verticali del futuro.
www.mastroberardino.com

4- Taurasi Vigna Cinque Querce 2016 Taurasidocg
Salvatore Molettieri

Marc De Grazia e Salvatore Molettieri

Marc De Grazia e Salvatore Molettieri


Non vi può essere dubbio alcuno sull’aggettivo da usare per ogni annata che ci presenta Salvatore Molettieri: monumentale. Quest’annata rientra tra le sue migliori di sempre, impeccabile l’esecuzione, coivolgente la complessità o,fattiva, piacevole e al tempo stesso ricco il sorso, straordinaria la chiusura, lunghissima e purissima. Una grande espressione del Taurasi di Montemarano secondo caratteri ormai fissati nel tempo e inamovibili.
www.salvatoremolettieri.com

5- Naturalis Historia 2017 Taurasi riserva
Un grande classico della Mastroberardino in linea con le annate recenti. Da vigna vecchia a Mirabella che circonda il Resort Radici. Vinificazione affinamento in legno piccolo. 30 mesi, piacevole, naso di spezie e frutta molto ben indicato. 1997 nasce come blend con Piedirosso per essere venduto con il sistema dei future. Era il momento in cui la finanza incrociava il mondo del vino e anche in questo Mastroberardino fu precursore. La tenuta di Mirabella Eclano, voluta e creata da Piero, ha un’esposizione a sud-est  ed è caratterizzata da un suolo profondo, a tessitura franco-sabbiosa, di origine vulcanica, con argilla in profondità e presenza di tracce di calcare lungo tutto il profilo. L’altitudine è di 400 metri.
www.mastroberardino.com

6-Taurasi Macchia dei Goti 2019 docg
Antonio Caggiano

Cantina Antonio Caggiano

Cantina Antonio Caggiano

Ed eccoci ad un altro grande classico che ha segnato la svolta nella storia del Taurasi a partire dal 1994. Una bottiglia sempre giocata all’insegna della pulizia olfattiva e dell’eleganza. Tannini ben lavorati, naso ricco ma non ostentato o invasivo, bena compita, precisa, lunga con una chiusura amarognola precisa e gradevole che invita a ripetere la beva. Una nuova bella edizione di un vino destinato a durare in eterno come abbiamo avuto conferma da recenti verticali che ci hanno riportato alle origini. Un vino di qualità, abbinabile ai piatti della tradizione contadina.
www.cantinecaggiano.it

7- Taurasi Poliphemo 2018 Viti Vecchie  docg
Luigi Tecce

Luigi Tecce

Luigi Tecce

Ennesimo capolavoro di Luigi Tecce, un piccolo viticoltore fine di testa e di mano. La sua incredibile sensibilità rispetto alla frutta regala sempre piccoli grandi capolavori di quello che a tutti gli effetti può essere considerato un artigiano del Taurasi. Ora le etichette sono due, c’è il Purosangue, ma noi preferiamo ancora questo Vigne Vecchie che rimanda allo stile tipico di Luigi, di grande impatto e amante dello scorrere del tempo. Uno dei pochi vini di potenza che ci continuano a piacere nonostante lo scorrere degli anni, in questa annata sostenuta da una vibrante acidità e da tanta complessità.. Un piccolo grande capolavoro.

8 -Nero Nè 2018 docg
Il Cancelliere

In visita alla cantina del Cancelliere

Un vino davvero straordinario che ha trascorso sei mesi di affinamento sulle fecce fini, ventiquattro mesi di maturazione in botti di rovere di Slavonia e trenta mesi di elevazione in bottiglia, raggiugendo una gradazione alcolica di quattordici gradi e mezzo. L’Aglianico è stato allevato ad oltre cinquecento metri di altezza, con la vendemmia effettuata a metà novembre e questo sta a significare un’ottima escursione termica tra il giorno e la notte ed un sole estivo assicurato per un lungo periodo, che così ha impregnato le uve di una grande carica di zuccheri. Nessuna filtrazione, né chiarifica, né stabilizzazione e né solfiti aggiunti.
www.ilcancelliere.it

 

9- Vigna San Michele 2018 Taurasi docg
Mier Vini

L'allegra combriccola, da sx Il sottoscritto, Luciano, Giacomo Pastore e Rocco Rafaniello

L’allegra combriccola alla Ripa: da sinistra Lello Tornatore, Luciano Pignataro, Giacomo Pastore e Rocco Rafaniello

Mier è un termine dialettale di origine greca, usato ancora oggi su queste colline per indicare il vino, che esprime la filosofia di questa piccola azienda, l’uso delle tecniche tradizionali contadine del passato ovviamente aggiornate alle conoscenze acquisite nelle ultime quindici vendemmie irpine. La macerazione avviene per dodici giorni nei tini di castagno di Caposele, poi, dopo un breve passaggio in acciaio, torna nelle botti grandi dove resta a lungo. Vini come questo sono la fotografia perfetta del tradizionale palato taurasino, ammalieranno quanti amano girare tra queste colline come fece Mario Soldati, scoprire i centri storici ricostruiti dopo lo spaventoso terremoto del 1980, entrare nei gesti semplici di comunità contadine abituate a vivere con dignità austera e laboriosa nel freddo.

www.miervini.it

 

10- Terzotratto 2018 Taurasi Docg
I Favati

Rosanna Petrozziello, presidente del Consorzio

Rosanna Petrozziello, presidente del Consorzio


Sempre perfetti e puliti i vini di questa piccola azienda di Cesinali che negli anni, grazie alla competenza di Vincenzo Mercurio, ha acquisito una affidabilità assoluta.  In questa versione il Taurasi si presenta compatto fresco, molto snello e piacevole, complesso alnaso e decisamente bevibile. Ottima chiusura, precisa e pulita, che annuncia una lunga vita, come sempre accade ai vini di Rosanna Petrozziello.
www.cantineifavati.it