Es Primitivo Salento Igt 2017 – Gianfranco Fino


Es Salento Primitivo Igt 2017 Gtanfranco Fino

Es Salento Primitivo Igt 2017 Gtanfranco Fino

di Enrico Malgi

Simona Natale e Gianfranco Fino e l’Es:  iun vino del quale si è scritto tanto, i lprimo grande vino evento pugliese dopo quelli di Severino Garofano.  La stragrande maggioranza dei critici e dei consumatori ama questo vino e gli riconosce un valore eccezionale e, soprattutto, una capacità territoriale prettamente identitaria così come successe a suo tempo al Graticciaia ed al Patriglione.  Ed è proprio su questa falsariga che col tempo sono stati confezionati grandi vini sempre capaci di attirare l’attenzione mediatica e globale proprio come l’Es, che dal 2004 è diventato l’emblema di tutto l’areale pugliese e del Sud Italia in generale.

Controetichetta Es Salento Primitivo Igt 2017 Gianfranco Fino

Controetichetta Es Salento Primitivo Igt 2017 Gianfranco Fino

L’etichetta recita così: Es Salento Primitivo Igt 2017. Soltanto Primitivo allevato nei comuni di Manduria e di Sava. Siamo quindi nella pianura che lambisce il mare Ionio (Manduria ci si affaccia, mentre Sava è appena più dentro) e precisamente nelle Murge Tarantine, ma già all’interno del territorio salentino dove il Primitivo può fare comunella col fratello e competitor Negroamaro. L’arida terra rossa accoglie amorevolmente i vecchi alberelli di oltre sessant’anni di vita, che lo sferzante vento e la brezza marina fanno vibrare ad ogni piè sospinto. Nessuna irrigazione e nessuna concimazione. Le uve vengono raccolte a fine agosto lievemente surmature e subito trasportate in cantina con camion muniti di cella isotermica. Macerazione in tini di acciaio. Dopo la svinatura il vino transita in barriques di rovere francese metà nuove e l’altra metà di secondo passaggio, dove poi sosta per nove mesi prima di essere imbottigliato ed elevato per un altrettanto periodo. Gradazione alcolica di sedici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro.

Nel bicchiere risalta un colore rosso rubino concentrato e vivo, di un vino ai primi passi. La tavolozza aromatica è segnata da un caleidoscopio di variegati, prorompenti ed opulenti profumi, che richiamano subito alla mente note fruttate di uva passa, mirtilli, ribes, fragola, amarena, mandorla e carruba. Il naso, poi, respira a pieni polmoni eleganti e sostanziosi effluvi di viola, tabacco, mentolo, balsamo, boisé, goudron, caucciù e grafite. Raffinato il timbro speziato di noce moscata, cannella, chiodi di garofano e pepe nero. In bocca entra un sorso voluminoso, caldo e straripante, stemperato poi da una pervasiva spinta acida che sprigiona tutta la freschezza possibile. Coté sapido, minerale, armonico, complesso, strutturato, carnoso, imponente, solido, austero, esuberante, intrigante, equilibrato e complesso. I tannini rispondono presente, ma alla rivista si dimostrano già docili ed ammansiti. Silhouette polposa, seducente, sontuosa, rotonda, tonica, aristocratica e fine. Frutto croccante e perfettamente maturo, per nulla scalfito da un legno ben dosato. Elevata la profondità gustativa. Chiusura evoluta, strepitosa, godibile e persistente.
Ne avrà ancora per molti e molti anni. Il vino può essere abbinato alla terragna cucina pugliese, oppure centellinato lentamente come un liquore. Alé!

Sede a Sava (Ta) – Via Piave, 12
Tel e Fax 099 7773970 – Cell. 320 7803978 – 348 8838639
[email protected]www.gianfrancofino.it
Enologo: Gianfranco Fino
Ettari vitati: 22 – Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: Primitivo e Negroamaro.

2 Commenti

  1. Cosa dire o aggiungere alla recensione di uno dei vini più premiati osannati e ricercati in Italia e non solo se non che a me piace Jo il Negramaro.Bastian contrario?Ci mancherebbe!Fermo restando che il primitivo di Gianfranco è un grandissimo prodotto al limite della perfezione(paga pegno solo ai sedici e passa gradi dell’alcol comunque ben integrato nella sua stuttura)ma personalmente trovo più versatile alla mia tavola il ”fratello minore” mentre l’introvabile Es più sole a sua volta è pura emozione da grande campione.FM

  2. Che si tratti di un grande vino questo è un dato di fatto condiviso ed accettato da tutti penso. Poi naturalmente dipende dall’annata e dal tempo che lo stesso vino trascorre per assestarsi e migliorare. Simona e Gianfranco formano comunque una coppia perfettamente affiatata e vanno di pari passo. Onore a loro, quindi, ed a tutto il territorio.

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