Esce la prima Guida su “Steak House e Macellerie d’Italia” di Michele Ruschioni


Maddalena Tessitore della Dogana Golosa, prima in Campania

Per la carne è tempo di riabilitazione, un po’ come è stato per la frittura. Già, perché le ondate nutrizionali talebane che escludono di volta in volta un cibo o una tecnica non hanno nulla di razionale per chi segue la dieta mediterranea che nulla esclude purché ingerito con moderazione. Negli ultimi anni, dopo tre decenni di disastri ambientali e salutistici, torna la cultura della buona carne, tracciata, bel frollata e ben servita.
E nasce, puntuale, la prima guida: 350 pagine utili a raccontare oltre 400 realtà carnivore sparse per tutta la Penisola. E’ la Guida “Steak House e Macellerie d’Italia” ed è la prima dedicata a questo settore della gastronomia. Un lavoro che da Nord a Sud (isole comprese) racconta storiche conferme e va a scovare novità emergenti.
Sono presenti tutte le province italiane. La pubblicazione di questo lavoro è una novità assoluta per il panorama editoriale italiano poiché nessuno, fino ad oggi, aveva dedicato pagine e pagine solo e soltanto ai migliori indirizzi “di carne” dello stivale.
Il progetto è di Michele Ruschioni, giornalista e youtuber romano, fondatore di Braciamiancora, network editoriale dedicato al mondo della carne che tra Facebook, Youtube, Instagram, TikTok e Telegram conta un milione di follower.
«In Italia esistono guide gastronomiche di ogni genere, dal sushi alla pizza, passando per il pianeta gourmet, mancava un lavoro che si concentrasse sulle macellerie e le steakhouse”, spiega Ruschioni che ha fondato Braciamiancora nel 2016 con lo scopo di raccontare il pianeta carne.
«L’idea di pubblicare un lavoro del genere nasce dalle continue richieste dei nostri follower e da una carenza generale sull’argomento. Insomma, ci siamo trovati di fronte ad un vuoto editoriale che abbiamo deciso di colmare».
La guida è acquistabile su Amazon, una decisione che Ruschioni spiega in modo puntuale: «oggi l’editoria vive una fase di transizione e cambiamento storico, nel nostro caso è stato automatico bypassare le case editrici classiche perché essendo nati sui social abbiamo un pubblico fidelizzato e fedele e tramite i nostri canali siamo in grado di comunicare loro l’avvenuta pubblicazione di questo lavoro non dovendo per forza arrivare in libreria. Sono molti gli youtuber o gli influencer che preferiscono pubblicare libri in questo modo».