Falanghina 2011 Colle Imperatrice Cantina Astroni


Falanghina 2011 Colle Imperatrice Cantina Astroni

Falanghina 2011 Colle Imperatrice Cantina Astroni

Per aspettare un vino deve valerne la pena, un po’ come si fa per una persona. Ma il punto è: quando conviene farlo? Qui la risposta è molto difficile perché dipende quello che si cerca in un bicchiere. Fuori di dubbio però che quando i profumi diventano più complessi e al palato si ritrova un buon equilibrio senza perdere la verve, allora vale la pena stappare dopo qualche anno.
Uno dei vantaggi della beva campana è che, soprattutto sui bianchi, questo risultato è quasi sempre assicurato dalle caratteristiche delle uve e del suolo. Resistono tutti e bene, il Fiano in genere meglio di tutti, ma anche la Falanghina si esprime oltre ogni previsione anche in considerazione del fatto che sinora solo pochi ragionano sui tempi lunghi. Facciamo il caso della Colle Imperatrice 2011 di cui abbiamo già avuto modo di scrivere sul blog lo scorso anno. La riassaggiamo durante una delle nostre visite e la troviamo confortante, entusiasmante, piena di premesse incoraggianti a cinque anni dalla vendemmia. Non solo frutta ben evoluta e fresca, ma anche sbuffi funé e di idrocarburi come succede quasi sempre ai vini vulcanici. Il lavoro che sta facendo Gerardo Vernazzaro sugli Astroni, siamo nel comune di Napoli per chi non lo sapesse, va proprio nella direzione giusta: la valorizzazione di terreni unici al mondo le cui bottiglie dovrebbero costare un occhio della testa se attorno ci fosse davvero un sistema vitivinicolo maturo.
Per cui siamo in una fase di grande vantaggio per gli appassionati e i consumatori colti che con una spesa relativamente contenuta e una pazienza misurata possono ritrovarsi con il passare degli anni bottiglie davvero di grande pregio come è capitato a noi in questo riassaggio pomeridiano.
Il lavoro da fare è ancora tanto, l’ingrediente enologico di cui più si sente il bisogno è quello della fiducia collettiva. Per fortuna bottiglie come questo la restituiscono almeno a chi le produce e soprattutto a chi ne scrive dopo alcuni disastri antropologici degli ultimi anni che ci hanno regalato harakiri di massa territoriali al Sud.

Sede a Napoli, via Comunale Sartana, 48. Tel. 081.5884182. www.cantineastroni.com Ettari: 15 di proprietà. Bottiglie prodotte: 350.000.