Falanghina dei Campi Flegrei, dieci etichette imperdibili nel 2017


Raffaele Moccia

Raffaele Moccia

Non sono più di 300 gli ettari dedicati alla Falanghina dei Campi Flegrei, basti pensare che nel Sannio siamo a quota 2700. Eppure questo bianco che parte da Napoli e arriva in uno dei territori più difficili del mondo ha un fascino incredibile. Lo confessiamo, per noi è sempre difficile dire quale ci è piaciuta di più perché ogni anno la pattuglia di produttori migliora sino a creare vini complessi che mai ci si aspetterebbe da questo vitigno. Le tendenze sono due: la pattuglia di quattro, cinque produttori sta lavorano al massimo possibile per questo vitigno con risultati davvero apprezzabili. Siamo ormai al limite che solo un ragionato uso con il legno può ampliare ulteriormente. Tutti i produttori, però, si muovono lontani dalle dolcezze, salvaguardano la freschezza. Insomma, ovunque si cade, si beve qualcosa di non omologato. Ecco i nostri consigli per quest’anno.

1-Vigna Astroni Falanghina 2015
Cantine Astroni
Una sosta in più, l’attesa di un anno prima di mettere in commercio grazie alla sosta di otto mesi in più in acciaio per scoprire una verità rivelata ormai anche ai più ottusi: il bianco campano guadagna sempre con il tempo di attesa. Sentori agrumati, di macchia mediterranea, una bocca salina ed esuberante, dinamica, non monocorde, fanno di questo vino un piccolo grande capolavoro che conferma come i migliori vini vengano fatti sempre dai produttori che amano bere tutti i vini del mondo e non solo i propri. Da conservare, per i più pazienti, almeno dieci anni.
www.cantineastroni.com

2-Falanghina 2016
Agnanum-Raffaele Moccia
Ormai non ci sono dubbi che Raffaele Moccia sia uno dei piccoli grandi viticoltori della Campania, impegnato adesso ad ampliare gli ettari vitati ad Agnano. La Falanghina di questa annata ribadisce le più ottimistiche previsioni sulla sua qualità. Il bianco di Raffaele è mediterraneo, esplosione di fiori  di ginestra e frutta bianca al naso. Colpisce il palato dove l’acidità è vibrante senza però essere invasiva, la beva nel suo complesso mostra già buoni segnali di equilibrio come spesso accade in questo territorio. Ma, anche in questo caso, le lunghe attese sono sempre premiate.
www.agnanum.it

3-Falanghina 2015
Contrada Salandra
Al terzo posto (ma sarà poi questo l’ordine fra tre mesi, un anno, cinque anni?) l’ennesimo colpo messo a segno da Peppino Fortunato, viticoltore artigiano nel cuore dei Campi Flegrei. La sua Falanghina non è mai strillata ma tenace come le persone timide, al naso bei toni di fiori di ginestra e  macchia mediterranea, al palato è lunga, ben sostenuta dall’acidità. Un bianco di grandissima eleganza, imperdibile per chi ama questo vitigno, promessa di longevità ed evoluzione interessante come è sempre accaduto nelle migliori annate di questa piccola azienda.
www.dolciqualita.com

4-Cruna Delago Falanghina 2015
La Sibilla
Ancora una Falanghina che aspetta il tempo giusto prima di uscire, cioé almeno un anno. Ed è sempre un piccolo grande viticoltore, Vincenzo Di Meo, il protagonista di questa etichetta che abbiamo avuto modo di provare in verticale con grande soddisfazione. Questa versione è quella di un bianco maturo, ricco, fruttato, al palato la beva è sapida, minerale, persistente, con un finale preciso e piacevole che lascia la bocca pulita. Anche questo bianco, come quasi tutti quelli dell’area flegrea, gioca le sue carte puntando soprattutto sull’eleganza e la finezza.
www.sibillavini.com

5-Settevulcani Falanghina 2016
Salvatore Martusciello
L’azienda è al suo terzo imbottigliamento, ma l’esperienza di Salvatore Martusciello con la falanghina ormai ha oltre vent’anni sul piano personale un secolo su quello familiare. Il suo è un bianco didattico, esemplare, preciso, in buon equilibrio. Naso elegante, fine, floreale e agrumato, al palato si mostra già in buon equilibrio grazie alla freschezza decisamente interessante che promette buona longevità. Un bianco da bere sui crudi di mare e sulla tipica cucina flregrea, assolutamente tipico nella sua espressività territoriale.
www.salvatoremartusciello.it

6-Colle Imperatrice Falanghina 2016
Cantine Astroni
La seconda delle tre Falanghina di Gerardo Vernazzaro, la cosiddetta base. Risultato di una viticoltura di precisione sul suolo sabbioso vulcanico della collina dei Camaldoli tra i 200 e i 400 metri. Una esposizione costante al maestrale e ai venti di terra garantisce una buona salubrità. Una bottiglia da affare per chi compra considerando l’unicità di questo territorio continuamente frullato dall’attività dei vulcani. Fresca, sapida, amara, perfetta nell’abbinamento alla cucina di mare e a molti piatti della cucina d’autore non eccessivamente strutturati.
www.cantineastroni.com

7– Campi Flegrei Falanghina 2016
Cantine Federiciane
L giovane azienda è un bel presidio su questo territorio appena ai bordi del comune di Napoli. Areale vulcanico, viticoltura attenta alla qualità e grande capacità di esprimere i Campi  Flegrei con essenziale semplicità. Parliamo infatti di un bel bianco ancora agrumato e dai sentori di ginestra, al palato conferma l’annata favorevole per questo vitigno di territorio. Anche in questo caso sapidità, eleganza, leggerezza. Insomma un bicchiere d prendere sempre in considerazione quando siete in una bella tavolata di amici, un vino che comunica anzitutto la gioia
www.federiciane.it

8–Falanghina 2016
Carputo
Azienda storicanei nel territorio ed è per questo che le sue annate restano comunque un riferimento importante per chi ama la Falanghina dei Campi Flegrei. La 2016 si presenta più in forma della precedente, ricca, fresca, al palato con una verve piacevole.Al naso , albicocca, paglia, mandorla e floreale pieno. Un bianco da abbinamento, efficace sul repertorio classico della cucina leggera di mare e dell’orto, bottiglie da stappare subito, in allegria e senza rimpianti. Buone anche sui fritti delle pizzerie e del ristoranti della costa grazie alla accentuata salinità
www.carputovini.t

9–Falanghina 2016
La Sibilla
Ed ecco il bianco base di Vincenzo Di Meo che interpreta l’annata nella direzione che maggiormente piace alla Falanghina: naso pienamente floreale e balsamico, bocca fresca a sapida. Un bicchiere che ancora deve trovare il suo equilibrio ma che promette molto bene in questa direzione. Figlio di una agricoltura di precisione, attenta alle copatibilità ambientali, ricca di suggestioni storiche, davvero possiamo raccontare un bianco decisamente piacevole e capace di stare molto bene a tavola in diverse situazioni. Elegenza e leggerezza le due principali caratteristiche.
www.sibillavini.com

10-Campi Flegrei Falanghina 2015
Piscina Mirabile
Inseriamo volentieri in questi consigli i vini di questa piccola azienda nel cuore dell’areale flegreo che prende il nome dalla Piscina Mirabilis , la più grande cisterna conosciuta dell’antichità romana. La Falanghina è ottenute da uve proprie coltivate tra la Pennata e il Poggio. Una vitocoltura eroica che ha le sue motivazioni nella pasisone per il territorio. La Falanghina si presenta carica di frutta ben matura al naso, al palato è ampia, ricca, profondo e con una chiusura lunga, precisa e pulita. Una bella esecuzione, insomma, che fa ben sperare per il futuro.
www.piscinamirabilevini.com

2 Commenti

  1. penso che questa classifica sia fatta in base ai compoensi dati a chi di dovere x e’ evidente che siano state escuse cantine
    all’ altezza .

    1. Insulti a parte che lasciano il tempo che trovano, ha qualche nome di azienda sfuggita? Non necessariamente venduta alla sua enoteca di Bacoli. Così, tanto per imparare

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