Furore bianco 2009 Costa d’Amalfi doc


Furore bianco 2009 Costa d'Amalfi doc (foto Sara Marte)

MARISA CUOMO

Uve: Falanghina 60% e Biancolella 40%
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro franco cantina

marisa cuomo mi ha
ulteriormente convinto
proprio sui bianchi. tre anni
dopo apro questa bottiglia,
che ho conservato in casa,
quindi male malissimo fino ai 28-29 gradi che
mediamente ci stanno offrendo
queste recenti estati torride, e… la bottiglia non ti
esce perfetta? note
brillanti, paglierino molto carico ed insieme ben
limpido (segno di buona
acidità e di struttura).
segue un’olfattiva
rassicurante, piena, densa:
sì sì siamo in costiera amalfitana, sì e ancora sì.
segue allora un’entrata in
bocca giustamente
nervosa, ma la bevuta
però resta coerentemente
piena ed il sorso si mantiene lungo lungo.
vino minimalista
senz’altro, perché c’è arte dietro, eppure appena
ricco: un vino dunque
veltroniano, nell’accezione
positiva del termine. un vino che deluderà sia chi
sul vino si tira le solite
seghe mentali
massimaliste, sia chi
proprio sul vino vuole
risparmiarsi. ma che invece renderà felici chi, a tavola,
come me, da un vino
bianco non s’aspetta
insieme che turgore e
finezza.
magnificamente goduto prima su pesce spada, sia in
rosso che scottato in
bianco ed aromatizzato
con menta, e poi ancora su
un tiepido polpo verace
appena sbollentato: seduto in terrazza a casa mia, a
salerno, di fronte la
costiera. grazie marisa!
gp

Scheda del 28 gennaio 2011 di Sara Marte. Basterebbe allungare la mano in cantina alla cieca e si tirerebbe fuori comunque una bella bottiglia. Servon proprio poche parole per individuare ciò di cui stiamo parlando: Furore e Marisa Cuomo. Siamo evidentemente in costiera amalfitana. Da ragazzina, nelle estati sfaccendate, giravo in motorino, attraverso quei paesaggi, in lungo e in largo. Ti rimangono appiccicati dentro e liberano la mente accordando al pensiero il diritto a smarrirsi su per le montagne e giù dritto verso il bagliore profondo del mare.

Doppia anima selvaggia e turistica in complessa alternanza di bellezza. Divagazioni. Oggi, dicevamo, siamo in Costiera Amalfitana e più precisamente a Furore; delle vigne bisogna comprenderne il tesoro. La raggiera “atipica” che richiama le origini della vera viticoltura della costiera e le piante, tutte a piede franco, sorgono su terrazzamenti a picco sul mare, stretti stretti, rubati alla montagna. I  terreni  sono prevalentemente composti di rocce dolomitiche – calcaree e le altezze raggiungono i 600 metri  circa sul livello del mare. Viticoltura eroica: difficile, dura e affascinante. Dalla vigna alla cantina  il passaggio è di uguale cura cui si aggiunge un respiro di modernità e tecnica. Andrea Ferraiolo e Marisa Cuomo sono l’anima e il cuore dell’azienda.  Rilevarono il marchio storico della costiera “Gran Furor Divina Costiera” ed oggi si parla di oltre 40 conferitori che fanno capo alle Cantine Marisa Cuomo.

Il fiordo di Furore (Foto Sara Marte)

Si sa che c’è sempre un buon motivo per parlare di una delle loro bottiglie di maggior successo: il Fiorduva; io scelgo il Furore bianco!
La mia è una 2009. Colore giallo paglierino chiaro e  luminoso . Lambisce il bicchiere con una certa consistenza che lo introduce ad un naso di media intensità in cui i profumi sono lievi e molto ben equilibrati. Dietro sentori di macchia mediterranea e qualche sbuffo agrumato fa capolino una spruzzata di mare. Dono della terra di provenienza che lo arricchisce di territorialità. La bocca ti fa dimenticare quasi dei suoi 13,5 gradi alcolici. Bella l’acidità e sicuramente sostenuta anche la sapidità. Un finale lievemente ammandorlato prolunga  la persistenza ed il vino attarda a venir via. La bocca regala alla bottiglia qualche punto in più. E’ un bicchiere, nei suoi toni tenui, elegante e di costiera.

Sede in via Lama, 14 a Furore in provincia di Salerno. Tel 089 830348. Sito web www.marisacuomo.com . Email: [email protected] . Vitigni: Falanghina, Biancolella, Fenile, Piedirosso, Aglianico, Ginestra, Pepella, Ripoli, Sciascinoso, Tintore, Tronto.

11 Commenti

  1. E’ proprio vero, la Campania è un vero scrigno enologico, pieno com’è di gemme splendenti. Questa Azienda rappresenta una di quelle gemme.
    In questo millesimo non l’ho bevuto, ma in molti altri mi ha sempre regalato belle bevute. Se poi volessimo parlare del Fiorduva gli aggettivi si sprecherebbero.
    E come dice molto giustamente Sara questi vigneti vanno visti, anche da lontano, ma vanno visti. Sono uno spettacolo. Spettacolo duro e difficile da realizzare, ma che poi sa regalare delle belle soddisfazioni.
    .
    Ecco, un solo piccolo appunto al pezzo, una foto dei vigneti, per far capire, per spiegare, forse ci sarebbe stata bene. perchè non aggiungerla?
    .
    Ciao

  2. Innanzi tutto, mi congratulo con Sara per la bella esposizione e poi invito Luciano Lombardi ad andare a leggersi proprio il mio post sul fiorduva, con relative foto dei vigneti, del 31 dicembre scorso. Abbracci.

  3. Ecco, Sara ha usato esattamente le parole di mio padre, ci si dimentica facilmente dei 13,5 gradi alcolici ed io confesso che, assieme a mio padre, me ne sono dimenticato, tant’è che a fine di un pranzo domenicale, mi girava un po’ la testa…

  4. persuade per questa sua sobria eleganza, dopo la 2008, anche questa 2009: è un bianco pronto di notevole caratura.
    i titolari sono due rocce dolomitiche come la pietra di cui son fatti gli strapiombi drammatici sul mare, su cui si affacciano i loro vigneti.

  5. Per una blasfema…che beve il vino per gusto, senza conoscere il lavoro e i posti da cui proviene, è stato meraviglioso salire con l’immaginazione su quel motorino, attraversare quei paesaggi e scoprire una piccola gemma….
    Dietro ogni vino c’è un piccolo mondo da scoprire, ed è con un poco d’ invidia che ti ringrazio per aver “scoperto” e raccontato di questo… attendo con trepidazione di scoprire il prossimo….ma soprattutto, di assaggiarlo!

  6. beh, che dire, sono stato 7 anni in costiera amalfitana a lavorare, e i ricordi più belli sono legati anche al vino, il bianco di Furore su totani e patate e su tranci di pesce spada in umido, il rosso di Furore comprato imbottigliato e senza etichetta per il mio matrimonio nel 1986… ricordi senza età… la costiera un vero paradiso in terra

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