Furore, ristorante Bacco: semplicità in Costa d’Amalfi


Bacco a Furore

Via G.B Lama,9
Tel.089.830360
www.baccofurore.it
Sempre aperto. Chiuso venerdì, mai in estate
Chiuso due settimane a novembre e a Natale

Molte trattorie sono nate vicino ai cantieri delle grandi opere pubbliche del passato per ristorare gli operai. Per esempio Angiolina a Pisciotta è vicino alla Ferrovia che collega la Calabria. Bacco nasce negli anni ’30 durante la costruzione della strada che collega Amalfi ad Agerola, tornanti spettacolari sospesi tra il cielo e il mare. Una sorta di ascensione religiosa circondata dai terrazzamenti coltivati a uva, ove si passa alla coltura del fico d’India a quella del castagno passando per l’olivo.

La gestione è stata sempre della famiglia Ferraioli.  Adesso a curare la cucina e il piccolo albergo con ogni stanza personalizzata è Antonio, fratello di Raffaele, lo storico sindaco del Paese che ha creato il turismo nel territorio.

Bacco, pasta cresciuta (FotoPigna)

La sosta è dunque piacevole e al tempo stesso molto semplice, la cucina è diretta ed essenziale, senza fronzoli. Domina lo sfricolìo dell’aglio nelle preparazioni di pasta, il pesce finisce al forno o all’acqua pazza, non manca la cultura contadina del maiale nei mesi di febbraio e marzo soprattutto.

Bacco, zuppa di pesce imperiale (FotoPigna)

Noi ci siamo sciasciati con questa zuppa di pesce imperiale che da sola vale il viaggio e che conviene ordinare prima di venire perché un piatto così va prima costruito in pescheria e poi cucinato.

Bacco, cavatelli con i capperi di Furore (FotoPigna)

Un must sono i cavatelli con i capperi, ma non farete a meno di spaghetti con i frutti di mare o al semplice pomodorino invernale, quello che si riscalda e matura appeso sui muri delle case del Paese.

Bacco, la pasta tradizionale di grano duro (FotoPigna)

Bacco, Pecorino (FotoPigna)

Attorno a uno o due piatti principali di portata si costruisce un mondo di coccole e di sfizioserie tipiche della Costiera Amalfitana, a cominciare dal sorbetto al limone.

Bacco, il sorbetto di limone (FotoPigna)

E poi le albicocche o altri frutti secchi reidrati.

Bacco, le albicocche sotto spirito (FotoPigna)

O ancora dolcetti di mandorle, scorzette di agrumi immerse nel cioccolato.

Bacco, sfizi finali (FotoPigna)

Bacco, ‘o café (FotoPigna)

Avrete ampia scelta di vino,  ma noi vi consiglia quello di famiglia di Marisa Cuomo. Noi abbiamo goduto di un grande Furore rosso base ancora in vasca che stava alla perfezione sulla zuppa

Bacco, il Furore rosso (FotoPigna)

Spenderete dai 40 ai 50 euro in questa sala che sembra un nido di gabbiani dalla quale osservate Li Galli e il mare di Positano. E potrete portare con voi un ricordo del sole.

Bacco, la sala inondata di luce

Bacco, limoni e cedri (FotoPigna)

Un commento

  1. Davvero un posto magico nel “paese dipinto” dove domina incontrastato l’azzurro del mare e quello del cielo…

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