Omaggio alla Basilicata: ad Atena Lucana Giuseppe Misuriello per i 90 anni della cantina Paternoster


Due volti della cultura gastronomica ed enologica lucana: Giuseppe Misuriello e Vito Paternoster

Due volti della cultura gastronomica ed enologica lucana: Giuseppe Misuriello e Vito Paternoster

di Novella Talamo

Anticamente denominata Lucania, la Basilicata è una terra antichissima, luogo di origine del poeta latino Orazio che nacque a Venosa nel 65 a.C., gelosa custode della propria identità, della cucina autentica basata su prodotti semplici, genuini e gustosi, della natura che offre l’incanto delle sue bellezze e di tradizioni rurali che segnano ancora oggi la sua storia e la personalità dei suoi abitanti.

Lunedì scorso ad Atena Lucana, centro del Vallo di Diano con cui la regione lucana confina, è stato reso omaggio alla sua cultura enologica e gastronomica con una serata curata da Luis Wine & Dine Events dei sommelier Vincenzo Isoldi e Giuseppe Lupo.

La cena degustazione, svoltasi all’Hotel Torre Antica, è stata l’occasione per celebrare il novantesimo anniversario della storica cantina di Barile di proprietà della famiglia Paternoster che ha fatto la storia dell’Aglianico del Vulture.

Paternoster, i vini

Paternoster, i vini

Nella cucina di questo antico torrione del 1600 restaurato nel 2005 su iniziativa dell’attuale proprietario Carmine Santangelo, lo chef Giuseppe Misuriello che gestisce da 10 anni l’Antica Osteria Marconi, un piccolo ristorante a Potenza città, all’inizio aperto insieme all’indimenticabile Frank Rizzuti.

Giuseppe Misuriello con la brigata di cucina

Giuseppe Misuriello con la brigata di cucina

I piatti, preparati con ottime materie prime dei due territori e presentati in modo moderno, hanno avuto il compito di celebrare i vini della cantina Paternoster rappresentata in sala dall’esponente della terza generazione della famiglia Vito Paternoster che in apertura ha spiegato agli ospiti che questi 90 anni vengono dedicati soprattutto ai due capostipiti, il nonno Anselmo e il papà Pino.

Vito Paternoster mentre illustra agli ospiti i vini e la storia della cantina di famiglia

Vito Paternoster mentre illustra agli ospiti i vini e la storia della cantina di famiglia

La famiglia, infatti, ha il merito di essere stata tra le prime a essersi impegnata nella diffusione dell’Aglianico del Vulture, vitigno principe della zona, di origine greca. Nel 1925 Nonno Anselmo, pioniere della viticoltura locale, classe 1898, cavaliere di Vittorio Veneto, fa tesoro dell’arte di vignaiolo ereditata dal padre e decide di destinare alla vendita le prime bottiglie di Aglianico che fino a quel momento erano state prodotte per consumo familiare. Il testimone passa poi al figlio Pino che studia enologia a Conegliano Veneto.

In apertura di cena fritti iniziali composti da fritto di baccalà in pastella con fagioli di Sarconi e polvere di caffè, pizza fritta con puttanesca di alici, crocchetta di patate con guanciale di maiale nero e coulis di pomodoro. Al calice lo spumante Extra Dry Assensi ottenuto da falanghina in purezza. Colore giallo paglierino delicato con riflessi verdolini. Al naso profumi di frutta, in particolare mela, e una bella freschezza al gusto.

fritti iniziali

fritti iniziali

Segue l’antipasto, zuppetta di patate e tartufo, porcini e crudo di gamberi rossi, abbinato a un grande fiano in purezza, Basilicata igt 2013 Biancorte, di colore giallo paglierino con riflessi verdi. Al naso si evidenziano note di frutta matura e vaniglia. Al palato leggeri sentori di mandorla amara tipici di questo vitigno. Piacevole freschezza.

zuppetta di patate e tartufo, porcini e crudo di gamberi rossi

zuppetta di patate e tartufo, porcini e crudo di gamberi rossi

Due i primi preparati con la pasta artigianale trafilata in bronzo “Sant’Angelo” di Sant’Angelo Le Fratte prodotta con soli grani italiani (il prodotto rientra in un progetto più ampio da realizzarsi nel medio termine che prevede l’uso di soli grani lucani): fusilloni aglio e olio con baccalà, pistacchi e bottarga di muggine e ravioli di agnello e carciofi, topinambur e liquirizia abbinati rispettivamente con Basilicata igt rosato 2013 Retabli e Aglianico del Vulture doc 2011 Rotondo.

fusilloni aglio e olio con baccalà, pistacchi e bottarga di muggine

fusilloni aglio e olio con baccalà, pistacchi e bottarga di muggine

 

ravioli di agnello e carciofi, topinambur e liquirizia

ravioli di agnello e carciofi, topinambur e liquirizia

 

la pasta artigianale Sant’Angelo

la pasta artigianale Sant’Angelo

Retabli è un rosato da Aglianico in purezza il cui termine francese, in italiano ‘recuperato’, indica un recupero di memoria, ovvero la riproposta dell’inventiva e del gusto di chi lo ideò negli anni ’60. Stupendo colore rosa tenue ‘pelle d’angelo’ dai riflessi brillanti. Profumo di frutti rossi tra cui lampone e fragole di bosco. Al palato delicato, secco e con la giusta acidità.

Il Rotondo è un aglianico in purezza ottenuto dalle uve coltivate nella Contrada Rotondo dove si trova la Villa omonima di proprietà della famiglia. Colore rosso rubino vivo, al naso presenta note fruttate con accenno di liquirizia. Al palato note di lampone e confettura. Lunga chiusura. Un Aglianico che sicuramente esprimerà al meglio le sue caratteristiche con l’evoluzione.

il Retabli 2013 di Paternoster

il Retabli 2013 di Paternoster

 

Vito Paternoster con Vincenzo Isoldi

Vito Paternoster con Vincenzo Isoldi

Per secondo guancia di manzo brasata all’Aglianico e spezie, purea di zucca e aria di prezzemolo servita con l’Aglianico del Vulture doc 2009 Don Anselmo, un austero ed elegante aglianico in purezza dedicato alla memoria del nonno fondatore, dunque un vero e proprio simbolo dell’Aglianico del Vulture e del territorio. Colore rosso rubino carico. Al naso ampio e complesso con note di prugne in confettura, erbe aromatiche e tabacco. Al gusto si evidenziano struttura, freschezza e quella grinta minerale che contraddistingue un po’ tutti i vini della cantina poiché ottenuti da uve coltivate su suoli vulcanici. Lunghissima la persistenza. Un vino che rivela grandi potenzialità di evoluzione, per questo non a caso inserito nel libro di Andrea Scanzi “Elogio dell’invecchiamento”.

guancia di manzo brasata all’Aglianico e spezie, purea di zucca e aria di prezzemolo

guancia di manzo brasata all’Aglianico e spezie, purea di zucca e aria di prezzemolo

In conclusione dolce deliziosa creazione del Maestro pasticciere Domenico Manfredi della Pasticceria D’Elia di Teggiano: cremoso al mascarpone con mousse al cioccolato 70% Valrhona, fichi caramellati di Pisticci al vino cotto, crumble alla nocciola e granella di amaretti, mais tostato e salato e peperoni cruschi.

Domenico Manfredi al lavoro in cucina

Domenico Manfredi al lavoro in cucina

 

il dolce di Domenico Manfredi della Pasticceria D’Elia di Teggiano

il dolce di Domenico Manfredi della Pasticceria D’Elia di Teggiano

In abbinamento Basilicata igt Klìno (100% Moscato). Dal greco “declivio”, pendio, il suo nome rivela la presenza nell’antichità del vitigno moscato alle pendici del Monte Vulture. Colore giallo dorato luminoso, al naso sentori di zagara, magnolia, pesca. Al gusto si evidenziano dolcezza e una vivace acidità. Chiusura sapida e minerale.

Tanti spunti, dunque, per scoprire una terra bellissima che va certamente visitata per la sua viticoltura, per la sua gastronomia, per Matera, capitale europea della cultura nel 2019, con i suoi Sassi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1994, ma non solo.

Vale la pena visitarla anche per le acque di Maratea e di Metaponto, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri; per gli stabilimenti termali di Rapolla, Terme di Ala, di Latronico, di Terme La Calda; per la natura del Parco Nazionale del Pollino, del Parco Naturale Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, del Parco Archeologico Storico Naturale della Murgia e delle chiese rupestri del Materano; per la storia nei musei di Potenza, Matera, Melfi, Venosa, Metaponto, Policoro, Castel Lagopesole, Irsina.

foto ricordo finale: Giuseppe Misuriello, Domenico Manfredi con il figlio Antonio, Carmine Santangelo e Vito Paternoster

foto ricordo finale: Giuseppe Misuriello, Domenico Manfredi con il figlio Antonio, Carmine Santangelo e Vito Paternoster

 

Antica Osteria Marconi
Via Marconi, 233-235
Potenza
Tel. 0971.56900
www.anticaosteriamarconi.it
[email protected]

Pasticceria D’Elia
Via Della Processione, 25
Teggiano (Sa)
Tel. 0975.73170
www.pasticceriadelia.com
[email protected]

Azienda Vinicola Paternoster
Contrada Valle del Titolo
Barile (Pz)
Tel: 0972.770224
www.paternostervini.it
[email protected]

Hotel Torre Antica
Via Indipendenza, 32
Atena Lucana (Sa)
Tel. 0975.779016
www.hoteltorreantica.com
[email protected]
Ristorante sempre aperto anche per i clienti esterni

 

Foto di Luigi Savino

2 Commenti

  1. Bell’articolo, completo nella descrizione dei piatti , degli eccellenti vini di Paternoster e con utili consigli a chi vorra’ visitare la stupenda ma poco conosciuta Basilicata…
    carpe diem

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