Un bel giro di grillo a Sicilia en Primeur 2014
di Marina Alaimo
Sicilia en Primeur è sempre una esperienza fantastica perché incantata e affascinante è quest’isola, chi la abita ed i suoi vini. Nella conferenza di apertura tenuta dal professor Attilio Scienza sull’isola di Vulcano si è parlato dell’importanza nella storia delle isole Egadi in quanto punto di acclimazione dei vitigni provenienti dall’Oriente e di diffusione poi di questi e di nuovi incroci in giro per il Mediterraneo. Ma si è parlato anche dell’uva grillo e dell’impegno che i produttori nei diversi territori stanno mettendo per rilanciarla.
In effetti è un’uva che viene associata alla produzione del Marsala ed è caduta nell’oblio quando questo vino ossidativo ha perso il grande interesse che invece aveva tra la seconda metà dell’ottocento e la prima metà del novecento. Per fortuna la costante presa di coscienza verso il valore dei vitigni autoctoni sta lentamente riaccendendo l’interesse sui vini da uva grillo in purezza che mostrano un certo carattere deciso, di buona freschezza e leggermente tannico. Ed in effetti girando tra i banchi di degustazione nel bellissimo resort Therasia di Vulcano, c’è ne è una bella e ampia esposizione. Partiamo dal trapanese che è il territorio di appartenenza del grillo.
L’azienda Fondo Antico propone tre interessantissime versioni interpretate dalla giovane enologa Lorenza Scianna.
Quello base, Grillo Parlante 2013, ha un bel caratterino esuberante, con profumi ampi e giovani che vanno dall’erbaceo, all’agrumato, erbe officinali e decisamente floreale nelle nuance del giglio bianco. Conferma la verve giovanile al sorso che esprime una certa dinamicità composta dalla freschezza volitiva, dalla ruvidità dei tannini e dalla note salate in un gioco gustoso che rende molto piacevole il vino. Lorenza ha poi voluto ripercorrere la strada della tradizione e della memoria dando vita ad un vino vinificato secondo le vecchie usanze locali. Il Coro 2011 da uve leggermente più mature e da una piccola parte, il 10%, in sovramaturazione, fermentate con le bucce per quattro giorni circa in acciaio e poi in tonneau dove affina per sei mesi, per poi decantare in acciaio nuovamente. Al naso è particolarmente intrigante con profumi mai scontati, a tratti evoluti, che vanno dall’ albicocca matura, alla lavanda, poi fieno e camomilla secca e si allunga sulle note delicate di incenso. In bocca ha un suo timbro deciso e personale, è fresco, ma non graffiante come il precedente, e rimanda i sentori di incenso e albicocca. Infine c’è un’ottima versione di grillo passito, Boccadoro 2009, prodotto solo nelle annate migliori. Esprime bei profumi integri di erbe mediterranee, arancia bionda, zagara, albicocche e datteri. Il sorso incanta per l’eleganza fatta da dolcezza discreta in buon equilibrio con la freschezza e si allunga sulle note salate.
A Monreale, vicino Palermo l’azienda dei Principi di Spadafora propone il suo Grillo 2012 che sosta un anno sulle fecce fini. Una bella espressione di quest’uva anche in questo territorio, con un vino stuzzicante al naso per l’intensità dei profumi agrumati in apertura, sottilmente speziato da anice stellato, dal sorso agile e ruvido, succoso e di piena freschezza.
Ottimo rapporto qualità prezzo per il Grillo 2013 della Tenuta Rapitalà ad Alcamo. Al naso prevale la nota floreale di giglio bianco e i sentori vegetali, in bocca è scorrevole, sottile e fresco e chiude con un leggero tocco amaro di mandorla.
Molto interessante anche il Grillo Zagra 2013 di Valle delle Acate, sulla costa vicino Vittoria, piuttosto deciso sia al naso che al palato. Ritorna anche in questo caso la nota floreale di giglio bianco e poi i classici sentori di un bianco giovane che vanno dagli accenti agrumati ai vegetali. Il sorso è vivace per la freschezza ben espressa e ruvido per i tannini che caratterizzano il grillo.
Semplice e gradevole il Grillo 2013 del Fondo Principi di Butera, ben profumato e dall’assaggio saporito e fresco.