I vini di Terraviva in degustazione a Roma


Terraviva

 di Gianmarco Nulli Gennari e Maurizio Valeriani

Si è rinnovato il 25 ed il 26 Maggio scorso il consueto appuntamento annuale a Roma, sulla Nomentana, con la degustazione dei vini distribuiti nel Lazio da Terraviva.

Assaggi molto interessanti, di vini italiani e stranieri, in una cornice molto bella come quella dei Casali di Capobianco, che ha dato la possibilità ai numerosi partecipanti, di effettuare degustazioni efficaci ed attente.

Come sempre vi diamo conto delle sensazioni relative alla nostra Top Ten:

1) Brunello di Montalcino 2008 – Paradiso di Manfredi. Note balsamiche quasi violente al naso, tannini di grande spessore, ancora aggressivi, bel contrasto tra dolcezza e acidità, lunga chiusura piccante e speziata. 91

2)    Chenin Les BournaisMontlouis 2011 – Chidaine. Bellissimo bianco della Loira, questo vino presenta un olfatto ricco di frutta bianca e di roccia, una bocca piena di materia, una perfetta gestione del legno di affinamento, una freschezza che agevola il sorso. 89

3)    Taurasi Poliphemo 2009 – Tecce. Ormai un classico, profumato di ciliegia matura, coniuga un’impressionante profondità di sapore con l’eleganza, è ancora giovanissimo ma già godibile. Fermenta in botti di castagno per 50 giorni. 89

4)    Champagne Brut Rosé Oeil de Perdrix – Vesselle. Pinot Noir al 100%. Ha un naso serio, quasi da vino fermo, con note minerali e di frutta secca, una bollicina morbida e setosa, una dinamica gustativa molto ampia e articolata, una bella persistenza sapida. 88

5)    Jakot 2007 – Radikon. Dopo tre mesi di macerazione sulle bucce, questo friulano (tocai) affina per quattro anni in botte grande e per due in bottiglia. Miele, the, fiori gialli, cera, mogano all’olfatto; in bocca è succoso e robusto allo stesso tempo, arancia e spezie in persistenza. 88

6)    Verdicchio di Matelica Fogliano ris. 2010 – Bisci. Profumi avvolgenti di anice e frutta secca, sorso fresco, gioioso, ricco e strutturato, la mandorla accompagna il lungo finale. 87

7)    Chianti Classico ris. 2011 – Capannelle. Da solo sangiovese, l’annata calda è stata gestita molto bene. Naso molto classico, viola, spezie, terra bagnata, al palato è ancora tannico e austero, bella frazione acida. La chiusura un po’ amarognola ricorda la vendemmia difficile. 86

8)
Etna Rosso Aetneus 2007 – Custodi delle vigne dell’Etna. Odora di china, di corteccia, di sottobosco, il tannino lega un po’ ma la gustativa è profonda e succosa, persistenza segnata dai frutti rossi (amarena). 86

9)
Champagne Brut Blanc de Blancs Nature – Laherte Frères. Un brut molto diverso da quello di Vesselle, dal carattere deciso ma dai profumi classici di lieviti e gesso, con bollicina molto aggressiva, dritto e salato. Per gli amanti del genere. 85/100

10) Trebbiano d’Abruzzo 2012 – Pepe. Frutta secca, miele, erbe aromatiche e spezie al naso, in bocca prevale la dolcezza del frutto in un contesto molto equilibrato. 85/100