I grandi formaggi dop italiani: tutto quello che bisogna sapere prima di comprarli


Grandi Formaggi DOP

di Barbara Guerra 

E’ stato il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, presso la propria sede nella Reggia di Caserta, ad ospitare qualche giorno fa il seminario di approfondimento sui Grandi Formaggi Italiani a marchio DOP.

Accolto dal direttore Pier Maria Saccani un docente d’eccezione: l’agronomo Leo Bertozzi,  ex vice presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano ed attualmente dirigente dell’associazione di consorzi AICIG. Uno dei massimi esperti in Italia di formaggi a denominazione di origine.

Pier Maria Saccani e Leo Bertozzi

Il seminario, rivolto alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata), è uno dei tanti organizzati dal gruppo composto dai consorzi della Mozzarella di Bufala Campana, Pecorino Sardo, Asiago, Gorgonzola e Taleggio con il supporto del MIPAF.

Ad essere accolti nella sala seminariale delle Regie Cavallerizze  sono stati gli addetti al banco formaggi e vari responsabili acquisti della catena Auchan di tutto il centro sud. Oltre sessanta persone.

Seminario Grandi Formaggi DOP

L’obbiettivo del progetto è quello di formare, rispetto ai formaggi DOP, chi è quotidianamente a contatto con i consumatori e si occupa di selezionare, sporzionare e vendere i prodotti. Magari accompagnando la vendita anche da qualche buon consiglio.

I cinque grandi formaggi DOP sono stati presentati da Leo Bertozzi in maniera dettagliata con un excursus completo sulle zone di origine, le tecniche di produzione, il tipo di marchiatura che li identifica come DOP. Infine un approfondimento sulle caratteristiche organolettiche. Tutto al fine di  acquisire gli strumenti proporre al meglio i formaggi ai propri clienti.

Grandi Formaggi DOP

Ricordando che la DOP certifica una metodo di produzione secondo un determinato disciplinare  e la sua completa aderenza al territorio d’origine, oggi i formaggi DOP sono prodotti –come ci spiega Leo Bertozzi- con tecniche tradizionali e tecnologie moderne.  Conclude “per le loro caratteristiche non possono essere venduti come un prodotto qualsiasi, hanno un forte legame al territorio, una cultura ed una storia. Portano con se l’esperienza e la conoscenza di tante generazioni di casari. E questo è un valore da difendere e divulgare”

L’ Asiago DOP è di due tipologie: fresco e stagionato. Ogni forma riporta un’etichetta ampia e circolare in modo che ogni fetta del formaggio sia venduta con una porzione di etichetta riportante il logo del consorzio.

Asiago DOP

Il Gorgonzola DOP è di due tipologie: dolce e piccante. Ogni forma è avvolta da carta goffrata  riportante il logo del consorzio. Ogni pezzo del formaggio sarà avvolto da una piccola porzione di tale carta.

Gorgonzola DOP

Il Pecorino Sardo DOP è di due tipologie: dolce e maturo. Ogni forma riporta un’etichetta ampia e circolare in modo che ogni fetta del formaggio sia venduta con una porzione di etichetta riportante il logo del consorzio.

Pecorino Sardo

Il Taleggio, ogni forma riporta una marchiatura che ha la foram del logo del consorzio. Ogni pezzo ne dovrà riportare una parte.

Taleggio DOP

La Mozzarella di Bufala Campana DOP  a oggi si differenzia solo di formato. Da un minimo di mozzarelle di 25 grammi ad un massimo di 400 grammi. Le trecce possono arrivare a 3 kg. Esiste anche la versione affumicata. E’ importante controllare che su ogni confezione che la contiene insieme al suo liquido di governo sia apposto il logo del Consorzio.

Mozzarella di Bufala Campana DOP

 

Grandi Formaggi DOP