Grave Mora 2012 Aglianico del Taburno Riserva docg, Fontanavechia


L'Aglianico del Taburno di Libero Rillo

Grave Mora 2012, Fontanavecchia

Con il passare degli anni nel vino apprezzo sempre più quello che mi piace anche nelle persone: l’eleganza. In entrambi i casi vuol dire equilibrio, nel portamento come nell’impatto olfattivo, nel colpo d’occhio come nel sorso, nel ricordo che spinge a cercare, la persona e il vino. L’eleganza nell’Aglianico non è facile da trovare, ma è possibile quando non si va in sovraestrazione e surmaturazione, in una parola, quando si percorre una direzione inversa a quella seguita con ostinazione negli anni ‘90 e nei primi cinque, se anni del nuovo millennio. Una delle massime espressioni di eleganza è il Grave Mora di Fontavecchia, dai profumi integrati di frutta e legni, con i tannini ben levigati ma presenti nel sorso, nell’acidità addomesticata in questo caso da dieci anni di attesa, nella chiusura energica ma tranquilla, che spinge a bere, a bere, a bere. Magnifico sul pollo all’ischitana di Peppe Guida.