Grayasusi Etichetta rame 2005 rosato Val di Neto igt


CERAUDO

Uva: gaglioppo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Roberto Ceraudo è un grande personaggio che merita una visita, non fosse altro perché è amico di Adriano Sofri con cui ha scritto un libro. Nella sua struttura tra Cirò e Crotone c’è l’agriturismo dove produce olio e formaggio, alcune stanze dove dormire e rilassarsi a due passi dallo Jonio silente. Abbiamo scelto il suo rosato in acciaio, ne fa anche una versione passata in rovere come Gerardo Giuratrabocchetti, per trascorrere un pranco abbastanza complesso al’Antica Osteria Marconi dove abbiamo spaziato tra i sapori lucani a quelli giapponesi sino agl iarabi. Ebbene, ancora una volta il rosato ha dimostrato la sua assoluta superiorità negli abbinamenti con la cucina moderna: nonostante la presenza di un buon Aglianico, il Canneto di D’Angelo 2003, era sempre questo vino il prescelto per accompagnare la decina di portate che abbiamo assaggiato. Sulla bistecca di tonno rosso con i funghi ha poi espresso il meglio di sè. Le uve gaglioppo mostrano i muscoli anche in questa vinificazione leggera, con una struttura minerale imponente e la freschezza a supportare la beva con autorevolezza. Buoni profumi e buona struttura complessiva nonostante l’annata un po’ difficile anche in Calabria. Gaglioppo e Negroamaro sembrano nati per la vinificazione in rosato, del resto era questo il modo di berlo usato dai contadini quando non c’era bianco e il rosso veniva esportato al Nord. Davvero Cirò resta uno dei territori dove il rosato è qualcosa di vero, autentico. Grande rapporto tra qualità e prezzo, buona stoffa e capacità di stare a tavola. Da bere quando prevale la cucina e la convialità.

Sede a Marina di Strongoli, Contrada Dattilo. Tel. e fax 0962.865613. www.dattilo.it. Enologo: Fabrizio Ciufoli. Ettari: 20 di proprietà. Bottiglie prodotte: 70.000. Vitigni: gaglioppo, magliocco, cabernet sauvignon, chardonnay, greco, pecorella.