I Bros (Floriano Pellegrino e Isabella Potì) chiudono a Lecce e vanno in Valle d’Itria


Floriano Pellegrino

Floriano Pellegrino, una cena dai Bros nel 2017 poco dopo l’apertura

La notizia della chiusura del locale stellato a Lecce di Floriano Pellegrino e Isabella Potì ha fatto un po’ di rumore ieri nel piccolo mondo antico dei gastrofighetti Ztl. Come sempre accade sui social c’è chi si è spinto oltre allargando l’episodio alla difficoltà che vive la cucina d’autore e, ancora, agli aspetti caratteriali che hanno segnato i protagonisti di questa esperienza.
Intanto precisiamo che non è una chiusura per fallimento giuridico. E’ però sicuramente la debacle di un progetto che non è stato sostenibile per come era stato pensato nel cuore di Lecce nonostante la valanga di premi promossi dagli house organ di Gastrofichettonia. Ora è pronta la riapertura che sarà annunciata in pompa magna a Milano mentre se fossi in loro, avrei utilizzato un bel giornale locale per essere veramente innovativi e low profile, tanto oggi le notizie ci mettono un minuto a diventare globali se sono tali.
Ma ogni provinciale sogna in cuor suo la passerella milanese che confonde con il mondo e i nostri non fanno eccezione.
La notizia è che si trasferiscono  in una Masseria in Valle d’Itria, un luogo magico a cavallo delle province di Brindisi e Taranto (loro andranno qui) e sicuramente il progetto sarà interessante.

Il motivo di questa affermazione  è che loro, al di là delle infantili sciocchezze comunicative, hanno sostanza, eccome se ce l’hanno.  I fratelli Pellegrino hanno vissuto la loro intera adolescenza nelle migliori cucine europee di avanguardia pre covid e noi li abbiamo seguiti da allora sul sito con numerosi pezzi che stanno ancora a lì a parlare di una sicura promessa: Luis Andoni Aduriz, Eneko Atxa, Alexandre Gauthier, Rene Redzepi ed il francese Claude Bosi a Londra. Quando aprirono Martin Berasategui, il loro mentore, nel 2016 corse a Lecce per una cucinata memorabile.
Insomma, mica pizze e fichi.

Floriano, Giovanni e Francesco Pellegrino Bros quando erano insieme nel 2015

Le prime volte che ho mangiato nel loro locale rimasi incantato. L’ultima li trovai già in discesa e distratti.
Ho poi vissuto la loro progressiva trasformazione di immagine e mi sono fatto la convinzione che il loro problema vero è stato il posizionamento sbagliato dovuto all’inesperienza giovanile e al provincialismo di cui Floriano non si è mai liberato e lo si vede dalla spiccata tendenza a fare lo sborone.
L’inesperienza gli ha creato nemici in modo gratuito inutilmente nel loro stesso territorio. Eppure la prima lezione di qualsiasi attività commerciale, ma direi umana a meno che non sei un monaco, è costruirti una rete di buoni rapporti con il maggior numero di vicini. L’inesperienza è pensare che la storia inizia con noi e non invece lavorare per fare tua l’esperienza degli altri. L’inesperienza è pensare che il mondo si debba adattare a te.  I romani parlavano di genius loci che i francesi hanno tradotto come terroir, ma il concetto è lo stesso e non si può prescindere altrimenti il tuo posto è nella nave dei pazzi di Focault.

Il provincialismo lo abbiamo visto nel pensare che la modernità venga dai social o dalla tv, che la contemporaneità sia stupire a tutti i costi, che i gastrofighetti della ztl  possano risolverti i problemi di budget senza capire che sono loro ad aver bisogno di te. Come si concilia la contemporaneità con la reclame dell’Algida?
Questi e altri problemi emersero nella famosa stroncatura del 2021 di Geraldine DeRuiter sul proprio blog Everywhereist.com che divenne virale dove scrisse di aver mangiato nel peggiore ristorante stellato di sempre. Una esagerazione, almeno per quanto mi riguarda, quando faccio il raffronto in Italia e all’estero: non sarà stato il grande stellato di cui parlavano i gastronomi ztl, ma sicuramente non il peggiore. Anzi.
Sono giovani, beati loro, e chi non ha fatto errori da giovane. Ma la solidità tecnica che ha Floriano e la cazzimma che non gli manca certo può riservare buone sorprese. Almeno mi auguro per loro e lo spero vivamente perchè il Sud ha bisogno di persone capaci di raccontarlo in modo non folkloristico e caricaturale.

Oliver Piras, Marco Ambrosino, Martina Caruso, e Floriano Pellegrino alle Strade della Mozzarella nel 2017: il tema era avere meno di 30 anni

Ps: L’equivoco era già nel nome del ristorante, I Bros erano tre, anche i due fratelli di Floriano sono bravi e Giovanni è un gran pasticciere. Come gli Orazi, alla fine ne rimase uno solo, anzi quasi all’inizio. I Bros in realtà sono sempre stati Il Bros.
Perchè gli altri due, Giovanni e Francesco, lasciarono subito.

Un commento

  1. Ma finitela. Siete semplicemente ridicoli. In questo paese medio basso si parla sempre meno di piatti e più di cronaca. A Bros’ magari avreste fatto bene a scriverne una recensione invece di ridurvi a cronaca quasi nera. L’Italia è un paese destinato a morire, e forse è un bene.

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