I cuochi sorrentini Ambasciatori del valore del cibo


Slow Food e associazione cuochi - Ristorante Lo Stuzzichino Sant'Agata sui Due Golfi

Slow Food e associazione cuochi – Ristorante Lo Stuzzichino Sant’Agata sui Due Golfi

di Marco Milano

Valorizzare e diffondere la cultura gastronomica del territorio. Questa la missione affidata dallo Slow Food nelle mani degli chef riuniti nell’associazione “Cuochi Penisola sorrentina”. Il protocollo di intesa è stato sottoscritto a Sant’Agata sui Due Golfi al ristorante “Lo Stuzzichino” Ai cuochi, quindi, il ruolo di “veri e propri ambasciatori – hanno spiegato da Slow Food – impegnati a ridare il giusto valore al cibo nel rispetto di chi lo produce, in armonia con l’ambiente e gli ecosistemi, portatori dello stile di vita italiano, consapevoli che attraverso la scelta del cibo si possa influenzare positivamente l’impronta ecologica dell’uomo sull’ambiente”. E simbolico è stato anche l’appuntamento al quale erano presenti i cuochi dell’Alleanza di Slow Food insieme a quelli del direttivo dei Cuochi della penisola sorrentina.

Il patto tra Slow Food e associazione cuochi penisola sorrentina

Il patto tra Slow Food e associazione cuochi penisola sorrentina

Un’occasione durante la quale Mauro Avino, fiduciario e presidente della condotta “Slow Food costiera sorrentina e Capri” ha consegnato allo chef e presidente dei cuochi Salvatore Severi un cesto di castagno realizzato a mano e contenente i prodotti dei presìdi e delle comunità slow del territorio. Un “carrello” che rappresenta un manifesto, una bandiera, su cui poggiare idee e progetti per il presente e il futuro del chilometro zero e i prodotti della terra, tipici e caratteristici di un territorio. Dai carciofi violetti delle campagne stabiesi di Schito alle amarene dei Colli di San Pietro, dalle cicerchie di Anacapri alle noci della penisola sorrentina, dall’olio extravergine “presìdio di Capri”, ai limoni e alle arance bionde della penisola e “tutti quei prodotti – hanno spiegato dal movimento della chiocciola – che rappresentano i contadini che ancora oggi difendono con le loro mani l’identità unica della cultura dei nostri luoghi”. E a ideale suggello del nuovo incarico riconosciuto ai cuochi della terra delle sirene è stato un aperitivo preparato dal patron Mimmo De Gregorio che aveva come protagonista proprio la spremuta delle arance di Sorrento, prodotto promosso da Slow Food “perché a rischio estinzione, dall’inconfondibile gusto ma poco apprezzato sul mercato per via dei semi contenuti all’interno”. L’operazione “chef ambasciatori del valore del cibo” con le collaborazioni tra le due associazioni ha tra i suoi primi passi quello dei “Laboratori del Gusto dei Mercati della Terra”, e nelle prossime settimane i primi incontri di formazione sui prodotti zootecnici con gli esperti della Regione Campania nell’ambito del progetto “AMiCA” (Azioni a sostegno delle Microfiliere zootecniche per la valorizzazione delle risorse genetiche Campane Autoctone e delle relative produzioni) che vede “Slow Food” come partner.

ProgettoAmica

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