I dieci super campani della guida del Mattino


Silvia Imparato

Silvia Imparato

1-Montevetrano 2013 Colli di Salerno Colli di Salerno igt
Montevetrano

Pochi, pochissismi, vini italiano hanno goduto di una tale affidabilità nelo stare al top. Quest’anno anche per la nostra guida non ci sono dubbi, il supercampano per eccellenza si piazza al primo posto senza discussioni e senza dubbi. Una esecuzione perfetta, come l’equilibrio olfattivo tra legno e frutto e la beva fresca e appagante. Un rosso dalla vita molto lunga, come tutti i suoi predecessori.
www.montevretrano.com

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2-Terra di Lavoro 2013 Roccamonfina igt
Fontana Galardi

Altro grande classico degli anni ’90 che si conferma al vertice. Da un blend di aglianico e piedirosso, nel corso di tutti questi anni non si è mai smentito regalando belle bottiglie da invecchiamento. Il naso in questa prima fase è fruttato, balsamico, fresco. Al palato la beva è molto veloce, i tannini decisamente morbidi e sottili. Una bella esecuzione di una annata fortunata.
www.terradilavoro.com

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3-Sabbie di Sopra il Bosco 2013 Terre del Volturno igt
Nanni Copé

Già so che mi affezionerò a questo millesimo di Giovanni Ascione come sempre accade con le annate che sembrano partire un po’ sfigate. In questo caso è un eufemismo, perché il roso è buonissio e non se ne può fare a meno, però il paragone è sempre fatto con il lavoro precedente. Staremo a vedere. Uno dei migliori rossi campani di sempre.
www.nannicope.it

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4 Aglianico 2010 Colli di Salerno igt
Mila Vuolo

Dare tempo al tempo. Non sempre è facile quando si guarda al bilancio aziendale, diventa automatico quando invece si guarda lontano. Così questo Aglianico prodotto da uve coltivate sulle colline di Salerno esce semplicemente al momento giusto e con tutti i fondamentali più che a posto. Un rosso di potenza ma anche molto fresco, piacevole, lungo con una grande chiusura.

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5-Centomoggia 2012 Terre del Volturno igt
Terre del Principe

La migliore espressione di Casavecchia che arriva dopo aver scapolato ormai le dieci vendemmie. Un vino di grande finezza ed eleganza, lungo, piacevole, in cui al naso il frutto è corredato dalle note balsamiche e al palato l’acidità annuncia una grande vitalità per chi lo volesse stappare adesso o una lunga vita per chi lo vorrà attendere. Sui grandi piatti della tradizione o sulle carni.
www.terredelprincipe.com

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6-Ara Mundi Galluccio Rosso doc 2012
Telaro

Sempre ben eseguiti i vini di questa azienda modello gestita dai fratelli Telaro ai confini tra Campania e Lazio. In questo caso l’Ara Mundi si presenta equilibrato, tipico, con i tannini molto ben risolti. Un vino completo, da spendere sulla cucina tradizionale della Campania o, se si ha voglia, da aspettare anche sui tempi lunghi come sempre conviene fare quando c’è l’Aglianico.
www.vinitelaro.it

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7- Naima Paestum igt 2008
Viticoltori De Conciliis

Eccolo, alla fine ha deciso di fare capolino fuori dalla cantina. Sette anni sono tempi irpini e qui siamo nel Cilento, quel che resta della civiltà rurale regola ancora le azione. Un Naima poderoso come tutti i vini pensati da Bruno, ma anche con un tono più maturo, tradizionale, senza l’ansia di dover colpire l’interlocutore con la potenza e il frutto esagerato.
www.viticoltorideconciliis.com

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8- Furore rosso riserva Costa d’Amalfi doc 2011
Marisa Cuomo

Chi lo avrebbe mai pensato, appena vent’anni fa, che i vini rossi della Costiera Amalfitana sarebbero stati con strutturati, ricchi, dalla vita lunga e dal naso complesso. Questo vino fatto con uve aglianico e piedirosso esce dopo quattro anni, si prsenta molto elegante, fine, con i tannini ben risolti che rivelano la mano di Luigi Moio. Un piccolo capolavoro destinato a durare e ad elevarsi nel tempo.
www.marisacuomo.com

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9-Borgo di Gete 2011 Campania igt
Reale

Ogni anno che passa mi chiedo quando mai il tintore inizia a dare segni cedimenti in bottiglia. Sinora non è ancora successo. Intanto le annate si succedono e lo storico aumenta, come in questo caso. La piccola azienda a metro zero, cantina-osteria-vigna dei fratelli Gigino e Gaetano Reale è una delle cose da custodire con passione. Ma è impossibile dire quando aprire questo rosso, è sempre troppo presto.
www.aziendaagricolareale.it

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10-Etichetta bronzo Falerno del Massico 2011
Masseria Felicia

Bel bilanciamento di legni per questo grande classico dell’areale del Falerno che aspettavamo da tempo e che Vincenzo Mercurio e Maria Felicia Brini si sono decisi a fare uscire. Un vino in buon equilibrio, destinato a durare ancora per molti anni, la frusca è sostenuta da belle nete balsamiche, in bocca è fresco, sapido, con un grande allungo nel finale che rinnova la voglia di bere.
www.masseriafelicia.com

Un commento

  1. La classifica e in quale ordine….di costo…di storia…o di punteggio ??

    Per me l’ultimo e il primo…

    Molto deluso dal primo….dove penso che il Core e superiore

    Molto deluso dal secondo….ma diciamo che in generale non ho nessuna passione per I vini di Cotarella

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