I friarielli a Napoli, 15 indirizzi dove li trovate buonissimi


Da Umberto dal 1959, i frjarielli si ammonano

a cura di Giulia Cannada Bartoli

Frjarielli e che sono? Si mangiano? Certo, ma non provate ad ordinarli fuori dalla città di Napoli e della fascia immediatamente suburbana. Al di fuori della città, infatti, vi ritrovereste nel piatto dei deliziosi peperoncini verdi fritti, spesso al pomodoro. Perché secondo la lingua napoletana “frjere” vuol dire banalmente friggere. Il frjariello ha origini umili, nei tempi di povertà, al tempo della cucina dei cuochi francesi, “ I Monzù”, le donne oltre che guardare in alto verso le finestre dei palazzi reali e nobiliari da dove sarebbero cadute “les antrailles”, gli scarti (da qui l’appellativo delle popolane di “zendraglie”), cominciarono a guardare anche per terra, dove crescevano appunto le cime di rapa, di per sé insignificanti e poco nutrienti, ma,  ecco sopraggiungere l’ingegno napoletano… lo strutto, il lardo ( oggi abolito per la salute alimentare  e sostituito dal nobile olio extravergine di oliva). Si lasciava sciogliere ‘a ‘nzogna  ( la sugna) e una volta bollente vi si gettavano le cime di rapa, precedentemente pulite e lavate, ancora grondanti d’acqua. Ecco il miracolo compiersi: “i frjarielli”! Mai lessarli  prima, in pentola insieme all’olio  ci sarà lo spicchio d’aglio intero, ed infine si regola di sale e peperoncino; fondamentale l’importanza di quest’ultimo perché i frjarielli devono essere “arraggiati”(arrabbiati).

Da Vittorio Cucina Tipica Via Diocleziano, i friarjelli in fase di “arraggiatura”

Sono buonissimi mangiati anche da soli con l’accompagnamento di buon pane napoletano cafone e vino naturalmente rosso, ma il frjariello senza la salsiccia, ovviamente di maiale, si sente solo ed ecco il piatto: “sasicce e frjarielli”.

la classica sasiccia e frjariell della Campagnola ai Tribunali

Un must della cultura del sud è “a Marenna”, la colazione: il pane cafone farcito con cibi cotti:  ‘a marenna sasiccia e friarjelli non ha rivali.

Da Vittorio Cucina tipica: ‘a marenna sasicce e friarielli

Non è facile preparare un buon piatto di frjarielli. Si comincia dall’acquisto, o per i pochi fortunati, dall’orto: devono essere non troppo fioriti, foglie tenere e di media grandezza;, si eliminano quindi i gambi non commestibili, si lavano in abbondante acqua , si sgocciolano e “frrrrrr” direttamente nell’olio bollente con l’aglio già biondo e il peperoncino un po’ scuro. Si coprono e si fanno andare a fiamma media per evitare di bruciacchiarli e renderli troppo amari al gusto. L’amarognolo comunque,  è sapore caratteristico del frjariello, come la sua consistenza pronta, quasi croccante, no alle papocchie molli.

sasicce e friarielli della Cucina di Elvira al Vomero

Si potrebbe pensare che Napoli sia sempre stata un città di mare, eh no…ai tempi dei Borboni e anche in precedenza, la città era tutta un orto terrazzato, Posillipo ed il Vomero erano tutta campagna, per non parlare poi,  dei centri confinanti con la città, i paesi vesuviani da un lato,  e flegrei dall’altro. Infatti, prima di esser chiamati mangia maccheroni, i napoletani venivano descritti come “magna foglie” per il loro amore smisurato verso le verdure crude e cotte da preparare in ogni modo.

Osteria Mattonella, polpette fritte e frjarielli

Sasicce e friarielli dell’Antica Cucina Napoletana a via Giacinto Gigante

sasicce e friarielli in versione salsiccia del ragù della Cantina di Via Sapienza

scamorza affumicata e friarielli della Vecchia Cantina alla Pignasecca

tris di contorni di Mangia e Bevi a Sedile di Porto

una variante, la salsiccia farcita di friarielli e ricoperta di provola dell’Osteria La Chitarra

polpette al ragù e friarielli di E’ pronto ‘o ‘mmangià a Porta Capuana

due contorni cult : parmigiana di melanzane e friarielli da Ettore Via Gennaro Serra – Monte di Dio

sasiccia, friarielli e altri contorni by Nennella ”ncopp e quartiere

variante extra urbana, coniglio farcito con friarielli – Osteria Reale Tramonti

‘o Frjariell di Tonino dal 1880

Insomma, l’avrete capito,  il Re dell’inverno è lui: Sua Maestà “‘O Frjariell”

Gli indirizzi

Tavola Calda Da Umberto dal 1959
Via di Pozzuoli 16 – 18
Bagnoli – Napoli
Tel.081.5707040
Aperto: dal lunedì al venerdì 7,00 – 18,00 non stop
Sabato: 7,00 – 24,00 non stop
Chiuso: domenica
Ferie: settimana di Ferragosto
Carte credito: no – ticket restaurant: si
Cucina da Vittorio
Via Diocleziano 67, (all’incrocio con viale Cavalleggeri)
Napoli, Tel. 0817626129
Aperto:Lun – Sab:9.00 16,00/19,00 – 23,00
Chiuso: domenica
Ferie: due settimane in agosto

Trattoria La Campagnola
Cucina Tipica Napoletana dal 1946
Via Tribunali 47 80138 Napoli
Tel. e Fax 081 459034
[email protected] www.campagnolatribunali.com
La Cucina di Elvira
Via Bernini 42
Tel.  338 93.38.810 Aperto a pranzo e cena ( 12,00 – 16,00 ; 19,00 – 23,30)
Chiuso Domenica sera e Lunedì sera
Asporto:si
Carte di Credito Bancomat: no
Ferie: 10 giorni variabili dopo Ferragosto

Osteria La Mattonella
Via Nicotera 13
Tel.081.41.65.41 – [email protected]
Aperti tutti i giorni, pranzo e cena ( 12,30 – 15,00; 19,00 – 23,00.)
Chiuso: domenica sera
Ferie: due settimane centrali in agosto

Antica Cucina Napoletana

Via Giacinto Gigante 33
Tel. 39.081. 544.88.67 – 39.347. 4926123
Aperti solo a pranzo dal lunedì al sabato ( 12,00 – 16,30)
Asporto e consegna a domicilio: si
Giorno di chiusura: domenica, esclusi i periodi delle festività
Ferie: ultime 3 settimane in agosto

La cantina di Via Sapienza 8
Tel. 081. 459078
Aperto solo a pranzo dal lunedì al sabato ( 12 – 15, 30.)
www.cantinadiviasapienza.it credito /bancomat: no
carte e Ticket Restaurant: si
Ferie: agosto

La Vecchia Cantina

Vico San Nicola alla Carità 13 – 14
tel. 081 552 02 26 – 348 .4493803
Aperto a pranzo e cena, 12,00 – 15,30 /19,30 – 23,00
Chiuso: solo domenica sera
Ferie: 1 settimana in agosto
Carte credito, bancomat, buoni pasto: si


Mangia e Bevi

Via Sedile di Porto, 92
Tel. 081.5529546
Aperto solo a pranzo dalle 12 alle 15,30
Chiuso il sabato e la domenica

Osteria La Chitarra
Rampe San Giovanni Maggiore 1/bis
Tel. 081 552 91 03
Aperto da ottobre a giugno  dal lunedì al sabato a pranzo e cena 12,00 – 15, 30/ 19,00 23,30.
Da luglio a settembre aperto solo a cena
Chiuso  la domenica. Da luglio anche il sabato  a pranzo
Carte di credito e bancomat: si
Ferie: due settimane in agosto


E’ pronto ‘o ‘mmangià

Via Cesare Rosaroll 65
Tel. 081.0098834 – 339.3571092
Aperto a pranzo e cena h.10,00 – 23,00 non stop
Chiuso: lunedì
Ferie: 10 gg. In agosto
Bancomat, carte credito: no

Da Ettore
Via Gennaro Serra 39
Tel. 081. 7643578
Aperti: tutti i giorni a pranzo e dal giovedì al sabato a cena
Chiusi: domenica e lunedì sera
Orari: dalle 12 alle 15, 30, dalle 20, 00 alle 23,00
Ferie: Agosto
Carte di credito e bancomat: si

Trattoria Nennella dal 1949
Vico Lungo Teatro Nuovo 103
Tel.081 41 43 38
Aperto: pranzo e cena
Chiuso: domenica
Ferie: 20 gg. ad agosto, 25, 26 e 31 dicembre


Osteria Reale

Via Cardamone, 75
Frazione Gete
Tel. e fax 089.856144
www.osteriareale.it
Aperto: a  pranzo e cena su prenotazione
Chiuso: mercoledì, mai in estate
Ferie: una settimana a febbraio e una a novembre
Carte di credito: si
Prezzo medio: 30 – 35 euro escluse bevande

Da Tonino dal 1880
Via S. Teresa a Chiaia 47
Tel. 081. 421533
[email protected]
Aperto: da lunedì alla domenica a pranzo h. 12,00 – 15,00
Venerdì e Sabato anche di sera ( consigliata la prenotazione)
Chiusi: dal lunedì al giovedì sera
Carte di credito e bancomat: si
Ferie: 2 settimane centrali in agosto

16 Commenti

  1. molto simpatico e…succulento.solo 2 appunti,se posso permettermi: Attenzione!i Friarielli non sono esattamente le cime di rapa. E poi, vi prego, i BorbonE sono al singolare!l’idea di pluralizzare il cognome fu savoiarda a mò di disprezzo verso il sud che andavano a conquistare e macellare. Borbone…Borbone…. ;) Viva i Frjarielli!!! Slurp!

  2. ‘A guagliona, era na’ rapa.
    Nun teneva proprio capa;
    quanno jeva dint’a scola
    nun capeva ‘na parola.
    “Quanto soffro, nun se sape
    (s’a chiagneva, ‘a cim’e rape).
    E’campà nun me ne firo..
    Sa che faccio? I’ mò m’acciro!”
    Ditto nfatto, ‘a copp’o scuoglio
    se menaje pe dint’all’uoglio.
    Ma chest’uoglio era vullente.
    Che dulore, che turmiente!
    “E mò sì, ca songo fritte!”
    “Vrucculè, stateve zitte!
    Ora site assai chiù belle:
    diventaste friarielle!”

  3. Che buoniiii i friarielli! e quanti fantastici indirizzi di trattorie da scoprire! Grazie grazie grazie

  4. Grazie a tutti, leggervi è puro piacere per chi vive un pò lontanuccio…la giornata festiva comincia bene e mo’ mi faccio un altro caffè. Alla vostra!

  5. Con tutto il rispetto per “sacicce e friarielli” ma la Regina delle merenne (che si mangia sul posto della fatica) è, sen’altro, con ‘a parmiggiana e mulignane che si può, anzi SI DEVE, degustare a temperatura ambiente.

    ‘E sacicce comme se scarfano?

    Mia Moglie fà un’ottima frittata di friarielli, prima leggermente soffritti (a crudo,ovviamente)

  6. AL mercato di Napoli negli anni 80 i friarielli di Volla avevano una quotazione superiore del 30% a differenza dalle altre campagne campane.e ci vuole….

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