I migliori dieci rossi supercampani della Guida del Mattino 2015


Maurizio Paparello e Giovanni Ascione

I migliori dieci rossi campani sul Mattino? Ecco quelli selezionati e che, spesso, hanno fatto la storia oltre il Taurasi, l’Aglianico del Taburno e il Piedirosso.
Si tratta di vini molto diversi fra loro per territori, uvaggi, stili, ma che abbiamo riassunto in questo girone un po’ generico e un po’ giornalistico ma che rende.

1-Sabbie di Sopra il Bosco 2012  Terre del Volturno igt, Nanni Copé
Il 2011 non ha convinto tutti, ma a noi sì visto che lo classificammo primo. Ora confermiamo il millesimo successivo in modo ancora più convinto: tanto equilibrio tra frutto e legno, blend di uve diverse resta il nostro supercampano preferito anche se questo millesimo è un passo indietro rispetto al precedente. Vino sapiente di grandi e lunghe prospettive nel tempo.
www.nannicope.it

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2-Montevetrano 2012 Colli di Salerno igt, Montevetrano
Grande affidabilità ed emozione sui tempi lunghi. Questo è il Montevetrano che ha festeggiato i vent’anni nel corso dei quali ha cambiato la storiaa del vino regionale imponendosi all’attenzione della critica internazionale. Un vino della maturità, ormai, da leggere in prospettiva negli anni.
www.montevetrano.com

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3-E’ Iss Tintore Prefilloxera 2011 Campania igt, Tenuta San Francesco
Un grandisismo rosso nato dal freddo delle gole di Ramonti e trattato con rispetto in pianta e bravira in cantina: un rosso da addomesticare con un grande piatto di tradizione o con il tempo. Dipende da cosa cercate nel vino: lo potete abbinare ai grandi piatti della tradizione campana o aspettarlo per sempre.
www.vinitenutasanfrancesco.it

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4 Cenito 2010 Cilento dop
Maffini

Forse la migliore esecuzione di sempre di questo grande rosso cilentano. L’annata, l’esperienza  la capacità di guardare lungo:  sono questi gli ingredienti di un vino che si presenta in ottimo equilibrio, con buona struttura e in ottimo rapporto tra la frutta e il legno.
www.luigimaffini.it

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5-Piancastelli 2011 Terre del Volturno igt
Terre del Principe
Un blend di casavecchia e pallagrello nero sapientemente dosati anni dopo anno fanno di questo rosso una etichetta molto importante nel panorama regionale. Si tratta di uno dei pochi che gioca di potenza in stile Amarone, ben sostenuta dall’acidità
www.terredelprincipe.com

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6-Borgo di Gete Campania igt
Reale

Un’altra grande espressione del tintore, espressa in meno di 2mila bottiglia. Una chicca per gli appassionati in cui l’enologo Fortunato Sebastiano ha cercato di compensare l’irrequietezza del vitigno con l’uso del legno. Anno dopo annao ci sembra che si stia trovando la quadra anche se si tratta di vini che ancora oggi devon oessere giudicati in prospettiva.
www.osteriareale.it

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7-Etichetta Bronzo Falerno del Massico doc 2010, Maseria Felicia
Il Falerno stenta a trovare una sua collocazione: frutto o mineralità? Potenza o eleganza? In questa versione l’enologo Vincenzo Mercurio e Felicia Brini sembrano aver centra il buon equilibrio con un naso delicato e un palato ricco di carattere.
www.masseriafelicia.it

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8-Ara Mundi 2011 Galluccio rosso riserva doc, Telaro
Una bella sorpresa dall’estrema punta settentrionale della Campania: un Aglianico elegante, decisamente di stoffa, dai toni fruttati con sottofondo di tabacco e note balsamiche con allungo finale preciso e dissentante. Un grande vino.
www.vinitelaro.it

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9-Terra di lavoro 2012, Roccamonfina igt Fontana Galardi
Il classico rosso di prospettiva, fa sempre molta fatica ad uscire nelle degustazioni coperte in prima battuta, ma poi negli anni sfodera la sua incredibile complessità olfattiva in una cornice austera. Rossa da aspettare dunque, con fiducia come sempre.
www.terradilavoro.com

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10-Cecubo 2012 Roccamonfina igt
Villa Matilde
Il primo rosso dell’azienda ottenuto senza solfiti aggiunti da piedirosso, primitivo e altre varietà locali. Un grande classico della viticoltura campana. Il millesimo esalta sicuramente la frutta, ma il vino è stato molto ben lavorato in legno e si prospetta di lunga durata nei prossimi anni anche se già adesso è molto equilibrato
www.fattoriavillamatilde.it

 

5 Commenti

  1. E se non è Caserta è…Salerno.

    Forse quel “hanno fatto la storia oltre il Taurasi(espressione dell’Irpinia), l’Aglianico del Taburno(espressione del Sannio) e il Piedirosso(espressione della zona Campi Flegrei, quindi napoletana,ma non solo, essendo del resto un vitigno a differenza delle due precedenti denominazioni di origine)” è da intendersi a completamento e non ad esclusione….

    Se è così….sono abbastanza d’accordo con la classifica dei dieci ad integrazione di una più lunga lista che includa (almeno) i tre esclusi.

    Buon Anno a Tutti!!!

  2. però, nella descrizione dei vini che si sono confermati anche rispetto all’anno precedente, potevate almeno cambiare la disposizione delle virgole…

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