I pizzaioli di scrivono | Gaetano Zarelli della pizzeria Donna Sofia sulla situazione coronavirus


Gaetano Zarelli

Gaetano Zarelli

di Dora Sorrentino

Mentre si fa il conto alla rovescia per la fine del lockdown causato dalla pandemia da coronavirus, i titolari degli esercizi commerciali contano anche i danni economici provocati dal Covid-19. Sono tanti i pizzaioli ed i ristoratori che si accodano all’appello lanciato da Gino Sorbillo e da Massimo Di Porzio di riattivare il delivery in Campania e di sospendere momentaneamente il pagamento degli affitti.
Uno di questi è Gaetano Zarelli, della pizzeria Donna Sofia di Via dei Tribunali 89. «Purtroppo in questa fase si riesce difficilmente ad essere ottimisti sul futuro della nostra attività – spiega Zarelli – lo Stato non ci aiuta, i sussidi non bastano per tutti e quando finalmente potremo riaprire le nostre pizzerie sarà difficile capire come comportarsi per gestire al meglio le distanze».

Gaetano Zarelli fa un appello alle istituzioni, affinché comincino ad essere più chiare anche sulla gestione delle attività quando verrà concessa la riapertura. I locali del centro storico di Napoli, nello specifico, saranno penalizzati innanzitutto dal calo del turismo, il motore grazie al quale riescono a tenere alto il buon nome della pizza napoletana e della tradizione. Inoltre in alcuni casi, come per la pizzeria Donna Sofia, gli ambienti non sono molto ampi, per cui bisognerà ridurre i coperti per distanziare i tavoli.

«La mia speranza – continua Gaetano – è che almeno possano riattivare al più presto la consegna a domicilio, per cercare di salvare il salvabile. Ho dei dipendenti, è una mia responsabilità fare in modo che non perdano il lavoro, ma lo Stato ci dovrebbe venire incontro, altrimenti il futuro sarà incerto per tutti». Donna Sofia è un locale dedicato alla pizza classica ed innovata e alla frittura napoletana. Qui nel 1936 il signor Gaetano Esposito aveva il suo forno. Con il profumo del suo pane, attirava tutti i clienti che abitavano nelle vicinanze. Il nome Donna Sofia è stato scelto dai nipoti Marco e Gaetano Zarelli nel 2012, in riferimento ad una delle donne più belle del quartiere, che acquistavano il pane dal nonno. Da quel momento in poi, i fratelli Zarelli riportano in una delle strade principali del centro storico il ricordo del nonno che preparava solo cose buone.