Il Mattino: il patròn di Moncler rileva Concettina ai Tre Santi di Ciro Oliva


Il patròn di Moncler e Concettina ai Tre Santi. Stamane in esclusiva la collega Maria Chiara Aulisio ha anticipato tutti pubblicando la notizia sul Mattino. Ecco gli stralci del suo pezzo.

 

La società Archive acquisisce la Pizzeria della Sanità

La pagina del Mattino di oggi in Cronaca di Napoli

di Maria Chiara Aulisio

È senza dubbio uno straordinario riconoscimento alla tradizione e alla pizza gourmet di Ciro Oliva l’acquisizione di “Concettina ai tre santida parte di “Archive srl” che detiene una partecipazione del capitale (pari al 47.5 per cento) della società alla quale fa capo la pizzeria fondata settant’anni fa dalla famiglia Oliva. “Archive” è una società indipendente controllata da Ou(r) Group. Ovvero: la holding della famiglia di Remo Ruffini, l’uomo che ha rimodellato Moncler, iconico marchio franco-italiano, che – proprio come “Concettina” – ha appena festeggiato i settant’anni. «La mission di “Archive” – si legge in una nota – è quella di supportare leader e imprenditori fortemente innovativi valorizzando le loro società e traducendo la loro visione in una crescita significativa e sostenibile».

La sfida imprenditoriale della società di Ruffini è quella di provare a creare nuove e diverse opportunità destinate ad aiutare aziende e società con l’obiettivo di contribuire a lasciarle esprimere il loro valore. E così – dopo aver rilevato il 40 per cento del capitale di Langosteria Holding, gruppo al quale fanno capo i ristoranti milanesi Langosteria, Langosteria Bistrot, Langosteria Café Milano e Parigi e lo stagionale Langosteria Paraggi – la scelta è caduta sulla pizza napoletan.

D’altronde Ciro, classe ‘93, incarna la quarta generazione di pizzaioli nella gestione di un locale nato nel 1951 grazie alla determinazione di donna Concettina Flessigno, moglie di Antonio Oliva, calzolaio del rione Sanità. Siamo nel dopoguerra, poco cibo e pochi soldi. Così, per dare una mano al marito a portare avanti la famiglia, donna Concetta con grande intraprendenza avviò la formula delle cosiddette “pizze a credito” (“ogge a otto”, ovvero “mangi oggi e paghi tra otto giorni”) che distribuiva sull’uscio del suo basso. Un basso che ben presto all’ora del pranzo diventò punto di riferimento indiscusso per la gente del quartiere. Pizze fritte a regola d’arte: leggere, piene di condimento e soprattutto alla portata anche della tasca dei più poveri. Bastò quel successo e qualche risparmio a convincere Concettina a fare il grande passo e a inaugurare una pizzeria esattamente dove si trova ancora oggi. E dove – grazie all’acquisizione da parte di “Archive srl” – si potrebbero aprire nuovi scenari.

Va detto che, così come è avvenuto con la Langosteria di Milano, la holding della famiglia Ruffini tra gli obiettivi dei suoi investimenti nel settore food & beverage al primo posto mette quello di migliorare l’esperienza del cliente. Ora bisognerà capire quali sono i progetti e le idee che verranno messe in campo per trasferire anche qui a Napoli la stessa determinazione nel ricercare costantemente l’eccellenza. Mission: offrire un’esperienza unica e innovativa che – per “Archive” – rappresenta una delle ragioni principali degli investimenti. Dal canto suo Ciro Oliva si dichiara soddisfatto: «Siamo felici di questa partnership che punta al miglioramento. – assicura il pizzaiolo – Un’intesa che dovrà supportare il locale nel rispetto della sua identità e di ciò che rappresenta per la città». E poi conclude: «Tutto ciò che si farà terrà sempre presente lo stretto legame di “Concettina” con la tradizione e l’innovazione. Il segreto del nostro successo».

Un commento

  1. È diventato più caro di Cracco!!! Assurdo che mangiare anche una semplice pizza sia diventata un lusso in una città dove la pizza è una tradizione storica.. specialmente in un quartiere come questo. Lo sconsiglio vivamente anche per una qualità che ha lasciato spazio solo all’aspetto scenico.

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